Il pesatore di anime

Titolo: Il pesatore di anime

Autore: Olivier Norek

Editore: Rizzoli

Traduzione: Maurizio Ferrara

In Francia sono scomparse 10 ragazze ad opera dello stesso rapitore seriale. Nessuna traccia, nessun indizio, nessun elemento per orientare le indagini verso una possibile soluzione. La polizia brancola nel buio e il comandante Russo ha dovuto abbandonare il caso per motivi di salute, resa precaria per colpa di questo caso irrisolvibile. Ora tocca a Victor Coste trovare la soluzione. Coste è stato trasferito sull’Isola di Saint-Pierre, isola sperduta della Francia, tra Canada e Groenlandia, dove gestisce una casa sicura dove garantisce la sicurezza di coloro che entrano nello speciale programma di protezione dello Stato francese. Questa volta Coste deve ospitare la prima ragazza che è stata rapita, Anna, ritrovata miracolosamente viva dopo tanti anni e trasferita sull’isola per sottrarla al suo rapitore. Ma la stagione non è propizia, inizia il periodo delle nebbie e l’isola di Saint-Pierre da paradiso naturale diventa un luogo infido ed insicuro. Non solo per le nebbie.

Olivier Norel con questo “Il pesatore di anime” si conferma grande scrittore di thriller ed abile costruttore di trame piene di colpi di scena, di cambi di prospettiva, di personaggi che non sono quello che sembrano, il tutto raccontato con un crescendo di emozioni e di tensione continuo. Personaggi empatici ed intriganti, nel bene e nel male, ambientazione eccellente, dove l’isola sperduta dell’Atlantico, con la sua natura selvaggia e le sue case colorate, diventa l’ambientazione ideale per una storia cruenta e dolorosa come quella di Anna, del suo rapitore e di Victor Coste, alle prese con una storia davvero incredibile.

Il libro affronta il tema della conoscenza delle persone, come capirle nel profondo, per raggiungere quel lato oscuro, quella parte occulta che è disposta a collaborare con il male. La scrittura di Norek è brillante, usa un linguaggio completo e ricco di sfumature. Una lettura molto soddisfacente per gli appassionati del genere.

Il paziente

Titolo: Il paziente

Autore: Juan Gomez-Jurado

Editore: Fazi

Traduzione: Elisa Tramontin

Il dottor David Evans è un neurochirurgo di grande fama che viene scelto per operare al cervello, malato di tumore, il paziente più importante della terra, ossia il Presidente degli Stati Uniti. Ma il dottor Evans è anche l’uomo che, sotto ricatto, è stato ingaggiato per uccidere il Presidente degli Stati Uniti. Evans deve farlo, se vuole salvare la vita di sua figlia.

Questa in estrema sintesi la trama del libro “Il paziente”, una storia emozionante che di pagina in pagina aumenta la suspence in un crescendo unico ed appassionante. La vicenda si svolge in 63 ore, una corsa contro il tempo, dove tutto accade in modo vorticoso, tra colpi di scena ed eventi imprevedibili. Una trama costruita con ingegno e precisione, un obiettivo quasi impossibile da raggiungere, se non attuando un piano folle, tanto crudele quanto spericolato. Un uomo malvagio dall’intelligenza superiore e di grande cattiveria, a sua volta ingaggiato da un uomo molto potente, intravede nell’operazione al cervello del Presidente una possibilità per attuare il piano che gli è stato commissionato, ossia uccidere il Presidente, per destabilizzare la più forte nazione dell’occidente. Trame occulte, piani segreti, agenti federali, ma anche molta medicina, tecniche operatorie, tutto ben mescolato dalla grande capacità dell’autore di costruire trame assolutamente irresistibili, un vero maestro del thriller. Nel racconto c’è spazio per conoscere meglio il funzionamento della sanità americana, tutta rivolta verso i profitti e meno attenta alle esigenze dei pazienti.

Il killer riesce a controllare tutte le mosse di Evans, sembra leggergli nel cervello, oltre che a controllarlo in ogni sua mossa. Una corsa contro il tempo e contro un piano folle quanto crudele, in cui Evans dovrà valutare con razionale freddezza fino a che punto è logico arrivare per salvare sua figlia e se è vero che bisogna anteporre a tutto il bene delle persone che si amano.

L’isola

Titolo: L’isola

Autore: Ragnar Jónasson

Editore: Marsilio

Traduzione: Valeria Raimondi

Le amicizie dell’adolescenza sembrano poter durare tutta la vita, ma spesso non è così. Se poi l’amicizia giovanile è segnata da una tragedia, c’è un motivo in più per allontanarsi dagli amici di un tempo, per diluire il ricordo, per allontanare il dolore. Questo è capitato a quattro amici che si erano persi di vista e che arrivati all’età di trent’anni, decidono di trascorrere un fine settimana insieme, per celebrare la tragedia che dieci anni prima li aveva colpiti. Si ritrovano su una isola disabitata, un piccolo paradiso selvaggio, unico come solo in Islanda si possono trovare, in una casa isolata, nascosta alla vista dei pochi visitatori, non lontano da scogliere a picco sul mare. La domenica mattina, al risveglio, una ragazza dei quattro viene ritrovata cadavere su degli scogli, dopo essere precipitata da diverse decine di metri. Tutto lascia pensare che si tratti di un incidente, ma le identità dei ragazzi mettono subito in relazione quanto accaduto con i tragici eventi di dieci anni prima e le indagini si orientano in modo opposto alle ipotesi di partenza. Il caso viene affidato all’ispettore della polizia di Reykjavik Hulda Hermannsdóttir, che nonostante stia attraversando un momento di crisi, sia professionale che personale, accetta l’incarico e si reca verso la lontana isola.

Una storia ben costruita che ruota attorno alle indagini sulla morte della trentenne ed alla vita di Hulda, con il passato che presenta i conti nel presente, mostrando legami indissolubili e nascosti.

Hulda cerca di lasciarsi alle spalle un passato doloroso, cercando di conoscere quel padre che non ha mai conosciuto, facendo di lei un personaggio forte e fragile nello stesso tempo, di indubbia empatia. Un romanzo dalla struttura originale, dove la natura prepotente dell’Islanda è grande protagonista, con i suoi luoghi unici e quasi incontaminati, che affascinano anche quando appaiono ostili e impossibili da dominare.

Il re del gelato

Titolo: Il re del gelato

Autore: Cristina Cassar Scalia

Editore: Einaudi

“Il re del gelato” è l’ultimo romanzo della serie dedicata da Cristina Cassar Scalia a Vanina Guarasi.

Questo è un romanzo breve, una specie di “prequel” che racconta le prime esperienze catanesi di Vanina, alle prese con una città che conosce poco, rispetto a Palermo, città da cui è dovuta scappare.

Al centro della storia la catena di gelaterie chiamata “Il re del gelato”, di proprietà di Agostino Lomonaco. In alcune confezioni di gelato vengono trovate delle misteriose pasticche che fanno subito pensare al peggio. Chi può aver tentato di avvelenare i clienti delle gelaterie? Un nemico del proprietario? Un concorrente invidioso del successo commerciale di Agostino Lomonaco? Un pazzo che vuole creare il panico in città?

Le indagini sul presunto avvelenamento del gelato sono affidate alla squadra di Vanina, che presto dovrà occuparsi anche di un omicidio, del tutto inatteso e inspiegabile, che darà adito a molti sospetti, per l’importanza della vittima e per le circostanze in cui è avvenuto. Il caso sarà risolto grazie all’intuito investigativo di Vanina e della dedizione sua e della sua squadra. Una storia intrigante, ambientata tra i colori ed i profumi della Sicilia, con le immancabili squisitezze della gastronomia locale sempre presenti. Il romanzo descrive fatti avvenuti cronologicamente prima di quelli narrati in Sabbia nera, il primo romanzo dei quattro con Vanina come protagonista. Personaggi empatici, la Sicilia sempre co-protagonista della storia, lo stile narrativo ben collaudato, con dialoghi serrati e divertenti per gli inserti in siciliano, che danno una maggiore realismo alla narrazione, qualche colpo di scena ad effetto ed un finale imprevedibile.

L’errore

Titolo: L’errore

Autore: Piernicola Silvis

Editore: SEM

Pepe è un criminologo, lavora per un centro antiviolenza di Ancona, protegge le donne che sono vittime di mariti aggressivi. Flo è sua moglie, una giovane irlandese, vorrebbe fare la giornalista e la scrittrice, ma per ora i risultati non sono brillanti. Pepe lavora molto, ha sempre tanti pensieri per la testa, è un marito distratto, ama sua moglie ma troppo spesso non le rivolge tutte le attenzioni che dovrebbe. I due conducono una vita tranquilla, senza problemi economici, per Pepe il divertimento non è una priorità e la vita della coppia non è molto brillante. Ad un certo punto, improvvisamente, Flo sparisce, senza lasciare traccia. Pepe la cercherà dappertutto, chiederà aiuto alla Polizia, ma sarà tutto inutile.

Un libro scritto in modo impeccabile, dalla trama allo stile, efficace e diretto, senza inutili giri di parole. Un libro che racconta la storia di una donna resa fragile dalle sue insicurezze, con un marito incapace di percepire i pur flebili segnali di infelicità che la moglie gli inviava. Ma viviamo in una società spietata, che pretende molto dalle persone, in termini di tempo e di impegno mentale, che non lascia spazio a molto altro oltre il lavoro. Ma la stessa società non è in grado di cogliere le difficoltà di molte persone e non ha strumenti per intervenire quando necessario. La debolezza umana si può manifestare in molti modi ed anche chi apparentemente non ha problemi insormontabili, vive grandi difficoltà che possono dare luogo a condizioni di grande insoddisfazione. Pur di alleviare le sofferenze, le persone sono disposte a tutto ma spesso la disperazione porta a commettere errori e in certe condizioni, basta poco per compromettere tutto. Un ottimo libro che mostra un quadro inquietante della società attuale, per il dilagare del crimine, per le difficoltà che hanno anche le famiglie benestanti, per la violenza contro le donne a cui sembra non esserci limite.

E’ così che si muore

Titolo: E’ così che si muore

Autore: Giuliano Pasini

Editore: Piemme

A Case Rosse, paesino in provincia di Modena, la vita scorre tranquilla, l’ultimo omicidio risale al 1995. Passati dieci anni, nel 2005, la casa di Eros Bagnaroli va a fuoco. Il suo corpo viene ritrovato all’interno della casa, ma l’incendio non è la causa della morte. Qualcuno gli ha tagliato la gola, scannandolo come un maiale. Le indagini sono affidate al commissario Roberto Serra, tornato a Case Rosse per vivere isolato dal resto del mondo. Nella sua squadra c’è Rubina Tonelli, una poliziotta che sta scontando una punizione ricevuta per motivi disciplinari. Suo padre è ricco ed è grazie a lui che può permettersi auto e moto sportive che con il suo stipendio non potrebbe mai avere. Tra Roberto e Rubina nascerà una inaspettata intesa, dovuta alla conoscenza delle reciproche debolezze, che li porterà a dare un nome all’assassino del povero Eros.

E’ così che si muore è il quarto romanzo di Giuliano Pasini con Roberto Serra come protagonista. Una storia avvincente in cui le indagini si mescolano con i problemi esistenziali di Serra e Tonelli, sulle rispettive ferite fisiche e psichiche che il passato ha loro inferto. La scrittura è precisa, efficace, molti i dialoghi tra i protagonisti, diversi gli inserti dialettali che rendono il linguaggio più vero e aderente al contesto in cui si svolge l’azione. I momenti difficili di Serra e Tonelli sono descritti con efficacia e realismo. Un giallo raccontato con grande ritmo, con continui cambi di scena, con una trama ben congegnata, con tanti possibili colpevoli, depistaggi, falsi indizi, solo alla fine la verità verrà fuori e sarà del tutto inaspettata. La vicenda si svolge in molti luoghi affascinanti, con molti personaggi ben caratterizzati, ghiotti riferimenti ai cibi caratteristici del territorio emiliano. Un romanzo coinvolgente, che cattura il lettore dalle prime pagine fino alla conclusione.

Ritratto di donna sconosciuta

Titolo: Ritratto di donna sconosciuta

Autore: Daniel Silva

Editore: HarpelCollins

Traduzione: Seba Pezzani

I servizi segreti israeliani devono fare a meno di una delle spie più esperte ed efficaci della loro storia, Gabriel Allon. Dopo un grave attentato, Gabriel ha anticipato la pensione, ritirandosi a Venezia con la moglie e le figlie, dove vive in uno splendido appartamento con vista sul Canal Grande. Venezia è l’unica città del mondo in cui Gabriel può cercare di dimenticare il suo passato e vivere in serenità. Lui è un grande pittore e restauratore di quadri antichi, ma ancora non si è dedicato alle sue passioni, per trascorrere giornate tranquille passeggiando tra le splendide vie della città della laguna e godendosi la famiglia. Allon ha molti amici sparsi per il mondo e quando Julian Isherwood si rivolge a lui chiedendo aiuto, Gabriel non può certo tirarsi indietro. Julian è un mercante d’arte di Londra che vuole scoprire cosa si nasconde dietro la recente vendita milionaria di un inedito dipinto antico, sulla cui origine ed attribuzione ci sono molti dubbi. Allon si butta a capofitto sull’indagine e lo fa a modo suo, usando tutte le conoscenze ed i potenti mezzi che ancora ha a disposizione. L’indagine lo porterà molto lontano, dove neanche lui pensava di arrivare, correndo più rischi di quando era una spia.

Un romanzo dalla trama complessa, piano di azione e di colpi di scena, con i protagonisti che girano il mondo all’inseguimento di opere d’arte vere o presunte, quadri falsi che sono più belli degli originali e tanti soldi che si fa fatica ad immaginare. Oltre che un thriller mozzafiato, questo Ritratto di donna sconosciuta è un viaggio entusiasmante nel mondo dorato della compravendita di opere d’arte, dove grandi mercanti, artisti, collezionisti si trovano a doversi difendere dai falsi che i grandi truffatori immettono sul mercato, per guadagnare montagne di soldi.

Per essere un neopensionato, Gabriel Allen, come esperto d’arte, ha più lavoro di quando era una spia a tempo pieno.

Yellow Diamonds

Titolo: Yellow Diamonds

Autore: Paolo Roversi

Editore: SEM

Una banda di ladri professionisti, veloci, esperti, capaci di eludere i sistemi di sicurezza delle più famose gioiellerie europee. Rubano solo gioielli con diamanti, che vengono rivenduti immediatamente, incassano contanti e spariscono. Sono chiamati dalla stampa Pink Panthers, in onore della Pantera Rosa cinematografica. La prima rapina raccontata viene messa a segno in soli novanta secondi, un inizio sfolgorante dal ritmo incalzante, come tutto il resto del romanzo.

La banda criminale opera come un gruppo d’assalto militare che si muove con perfezione scientifica. Il gruppo di investigatori che è sulle loro tracce è formato dalla profiler Gaia Virgili, già protagonista del precedente libro di Roversi Black Money, con la sua squadra ben assortita, con un informatico di grande capacità, un ex legionario, un ex agente segreto come consulente. Persone totalmente dedicate al loro lavoro, duro e pericoloso, pronte a tutto pur di fermare il crimine.

Una grande avventura che si svolge in tante città di diverse nazioni, tra criminali che passano da una città all’altra per disperdere le loro tracce e per raggiungere le città delle nuove rapine, inseguiti dalla squadra dell’Interpol che cerca di anticipare le loro mosse.

Gli ultimi due libri di Paolo Roversi segnano un deciso salto di qualità con trame più complesse e solide che raccontano vicende che coinvolgono alcune grandi istituzioni europee, la criminalità internazionale e l’Interpol. Anche i personaggi acquistano maggiore profondità e personalità, per un risultato finale degno dei migliori crime internazionali. Onore a Roversi che ha lasciato la “confort zone” del personaggio di Enrico Radeschi, per affrontare prove decisamente più impegnative. Mi auguro che l’autore si impegni presto in una spy story (il mio genere preferito), ci sono tutti i presupposti per una grande prova.

Un nuovo Papa

Titolo: Un nuovo Papa

Autore: Glenn Cooper

Editore: Nord

Traduzione: Elisa Banfi

L’ultimo romanzo di Glenn Cooper è ambientato nelle segrete stanze del Vaticano e vede come protagonista il Papa, alle prese con il suo passato e le sue debolezze umane. La storia raccontata da Cooper è di grande attualità, come testimoniano le recenti polemiche tra padre Georg e Papa Francesco che sono seguite alla morte di Papa Benedetto Sedicesimo, all’anagrafe Joseph Ratzinger.

L’interesse per la figura del Papa è sempre stato alto tra scrittori e registi e Glenn Cooper negli anni recenti ha manifestato grande interesse per la figura del Pontefice, mettendolo al centro delle trame dei suoi ultimi libri. Questa volta abbiamo come protagonista un papa giovane, atletico, che nuota ancora con le energie di un ragazzo, con un passato che non può dimenticare e che contribuisce a rendere la storia intrigante anche se un po’ estrema. Il romanzo introduce i lettori nelle stanze vaticane, permette di respirare l’aria pesante intrisa di politica, manovre e trame più o meno occulte tra cardinali eletti e di imminente proclamazione, ogni mezzo è buono per fare carriera, per accedere ai piani alti delle gerarchie ecclesiastiche. La trama di questo libro ha il suo punto forte nella personalità del Papa che ha caratteristiche originali ed imprevedibili che daranno origine alle lotte intestine tra alcuni cardinali per accaparrarsi la posizione migliore nel caso di nuove votazioni per l’elezione del nuovo capo della Cristianità.

Glenn Cooper riesce a costruire romanzi dalle trame accattivanti, creando personaggi empatici e intriganti. In alcuni passaggi può essere scontato ma rimane un grande affabulatore capace di intrattenere e divertire i lettori. In questo libro Glenn osa più del solito, coinvolgendo addirittura il Papa in una vicenda di grande alla prepotente attualità, che crea anche nella società civile e nelle forze politiche, grandi divisioni.

L’uno dall’altro

Titolo: L’uno dall’altro

Autore: Philip Kerr

Editore: Fazi

Traduzione: Luca Merlini

Nel 1949 la Germania è una nazione che stenta a riprendersi dopo la disfatta della Seconda Guerra Mondiale. Bernie Gunther è un ex investigatore privato che si trova a dirigere l’hotel della moglie, ricoverata in un ospedale psichiatrico in condizioni molto gravi. Gli affari per l’hotel vanno molto male, nessuno va a Dachau, troppo recenti gli orrori compiuti nel locale campo di concentramento, dove sono stati uccisi migliaia di ebrei. La moglie di Gunther muore, lui decide subito di vendere l’hotel e di ricominciare una nuova vita riprendendo a fare quello che gli riesce meglio, ossia l’investigatore privato. Si trasferisce a Monaco, affitta un ufficio senza pretese ma decoroso. In pochi giorni ha già qualche cliente e rientra subito nel giro delle indagini. C’è molto da fare a Monaco, tutti hanno qualcosa da nascondere o da ritrovare e gli investigatori sono molto ricercati. Tra i nuovi incarichi, uno è particolarmente intrigante. Una donna affascinante e misteriosa chiede a Gunther di trovare le prove della morte di suo marito. E’ molto credente e vuole risposarsi nel rispetto delle regole. Il marito della donna era stato il comandante di un campo di lavori forzati dove furono commessi crimini orrendi. Gunther sente che dovrebbe stare lontano da quell’indagine, ma non ci riesce ed accetta l’incarico. Non immagina in che guaio si troverà di lì a poco.  

Un romanzo che ricostruisce il periodo storico con realismo e precisione, coinvolgendo il lettore nonostante la durezza dei temi trattati. La Germania in quel periodo era un paese sconfitto, dove comandavano americani, inglesi e russi, i tedeschi erano visti con disprezzo e diffidenza. Ma un nuovo nemico doveva essere fermato, il comunismo e per combatterlo in molti erano disposti ad essere indulgenti verso i tedeschi, nonostante gli orribili crimini commessi. Solo Bernie Gunther mantiene fede ai suoi principi di giustizia e non è disposto a cambiare idea. Ha vissuto gli orrori della guerra, ha visto cosa sono stati capaci di fare i suoi simili e non ha più fiducia nel genere umano.

Il sigillo della Vergine

Titolo: Il sigillo della vergine

Autore: Steve Berry

Editore: Nord

Traduzione: Alessandro Storti

Kelsey è una suora con un talento per il restauro di quadri antichi ed è per questo che è stata inviata a Gand, cittadina delle Fiandre, per lavorare al Polittico dell’Agnello, opera monumentale del maestro fiammingo Jan Van Eyck, conservata nella cattedrale di San Bavone. Nick Lee si trova a Gand per incontrare Kelsey, la donna che nove anni prima avrebbe dovuto sposare, se non avesse deciso di prendere i voti. Nick è un agente del Clio, una sezione speciale dell’Unescu che si occupa del recupero di opere d’arte rubate e della protezione del patrimonio artistico mondiale. Nick entra nella cattedrale e vede che una parte del Polittico sta andando a fuoco mentre una figura scura si sta allontanando con il computer portatile di Kelsey, in cui sono memorizzate le immagini del restauro. Nick si lancia all’inseguimento tra le vie di Gand, ma non riesce ad evitare che la polizia spari al fuggitivo, uccidendolo. Nick scopre che si tratta di una suora e che il computer è sparito. La donna presenta un avvoltoio tatuato su una spalla e porta al collo un ciondolo a forma di giglio. Nick parte da questi due indizi verso una avventura mozzafiato che riguarda un segreto antico quanto pericoloso che risale alle origini del cristianesimo. Un romanzo che mette insieme storie e leggende sulla vita di Maria, la madre di Gesù, la crociata contro i catari e le leggende nate su di loro, le lotte intestine nella chiesa cattolica, ricatti, peccati grandi e piccoli, ferite non rimarginabili, sete di vendetta e molto altro.

Tutto questo in un libro scritto con un ritmo incalzante, ambientazioni straordinarie come il sud della Francia, la Linguadoca e Carcassone, oltre alcune zone ai piedi dei Pirenei. Un thriller pieno di misteri e intrighi, raccontato da uno scrittore capace come pochi di trasformare fatti storici reali, mescolarli con qualche invenzione per creare romanzi di grande interesse.

Un cuore nero inchiostro

Titolo: Un cuore nero inchiostro

Autore: Robert Galbraith

Editore: Salani

Traduzione: Valentina Daniele, Barbara Ronca, Laura Serra, Loredana Serratore

L’agenzia investigativa di Cormoran Strike e Robin Ellacott non ha mai avuto tanti clienti come in questo momento, al punto da decidere di rifiutare nuovi incarichi. Così Edie Ledwell che chiede di indagare su chi la stesse perseguitando su internet, deve trovarsi una diversa agenzia, nonostante avesse insistito molto per essere assistita da Robin e Strike. Dopo qualche giorno, la donna viene ritrovata in un cimitero, uccisa in circostanze misteriose. Edie Ledwell era coautrice di una serie horror nata su Youtube che stava per fare il grande salto su Netflix. La serie è anche di ispirazione di una fan fiction e di una chat in cui domina Anomia, un personaggio carismatico quanto sconosciuto. Strike e Cormoran vengono coinvolti nelle indagini per la ricerca del colpevole dell’assassino di Edie e si trovano a doversi immergere nella realtà dei social media e del mondo misterioso ed effimero delle chat. Le indagini saranno lunghe e dispendiose e prenderanno tante strade diverse con molti sospettati.

Il libro tratta del potere dei social media, dell’odio che troppo spesso viene diffuso in rete tramite le chat, luoghi senza controllo dove ognuno può dire quello che vuole senza correre alcun rischio.

Le indagini on line si mescolano con le vicende delle vite private di Strike e Robin, senza che la loro relazione evolva nell’unica direzione ormai possibile.  Sullo sfondo del romanzo la situazione sociale, economica e politica inglese, con gruppi estremisti che si esprimono a furia di attentati esplosivi, creando caos e insicurezza.

Il libro è scritto con il consueto stile molto chiaro, fluido, ricco di dettagli, dove tutto è descritto con dovizia di particolari quasi maniacale, anche quando si tratta di cose apparentemente di scarso interesse. Una storia intrigante, sia per la trama che per i temi trattati, attuali e di grande interesse, ma soprattutto per l’empatia dei due protagonisti, Strike e Robin. Eccessive le quasi 1200 pagine, bastavano la metà.

Il dubbio

Titolo: Il Dubbio

Autore: Matsumoto Seichō

Editore: Adelphi

Traduzione: Gala Maria Follaco

Un ricco imprenditore muore in un misterioso incidente automobilistico. L’auto in cui si trovava con la moglie cade in mare durante un violento nubifragio. L’uomo muore annegato mentre la moglie riesce miracolosamente a salvarsi. La polizia non crede alla morte accidentale dell’uomo ma è convinta che l’incidente sia un omicidio organizzato con un piano diabolico dalla moglie, Onizuka Kumaku, una donna dal passato turbolento e dalle amicizie poco rispettabili. Gli investigatori sono convinti che la donna abbia architettato la messa in scena dell’incidente d’auto per liberarsi del marito e per incassare una cospicua assicurazione sulla vita di 300 milioni di yen, una cifra di tutto rispetto che potrebbe essere un buon movente per un omicidio. Non ci sono prove evidenti contro Onizuka, solo alcuni indizi e la cattiva fama della donna che deriva dal suo passato. L’opinione pubblica è compatta contro la donna, mentre sono pochi a credere alla sua innocenza. Il libro racconta le vicende che seguirono all’arresto della donna fino all’esito del processo.

Un romanzo breve ma intenso, in cui l’autore tratta in particolare due temi, l’interesse morboso della stampa verso le vicende personali dei sospettati, senza alcuna attenzione nei confronti della verità, oltre che il concetto stesso di giustizia che non dovrebbe essere condizionata dai pregiudizi di alcun tipo. Le due visioni contrastanti sulla sospettata e sulla giustizia sono rappresentate nel libro dal giornalista Akitari e dall’avvocato difensore della sospettata. Per Akitari addirittura il cognome della donna è un indizio di colpevolezza, mentre l’avvocato difensore riesce a fare il suo dovere senza lasciarsi condizionare dal passato della donna, nella convinzione che anche il peggior criminale ha diritto alla miglior difesa. I romanzi di Matsumoto hanno sempre al centro dell’attenzione i temi sociali, così come sono una buona occasione per entrare nel quotidiano della vita giapponese, per conoscere alcuni dettagli di una civiltà molto diversa da quella occidentale.

La strana morte di Alessandro Cellini

Titolo: La strana morte di Alessandro Cellini

Autore: Riccardo Landini

Editore: Newton Compton Editori

La vita di Astore Rossi non è stata facile, ma mai come ora tutto sembra andare storto. Il suo amico Oscar, amico e collaboratore della bottega di restauro, è morto, lasciandolo solo e triste. La donna con cui aveva avuto una relazione tumultuosa e che gli aveva donato un figlio, Jacopo, ha deciso di trasferirsi a Zurigo. Al ritorno dal funerale di Oscar, Astore trova sul muro di fronte alla sua bottega, una scritta che dice “So cosa hai fatto” e sotto la firma “MS”.

Durante la notte un mattone colpisce la sua finestra e lui vede una figura che scappa vestita da suora. Il vestito da suora e le iniziali MS gli fanno tornare in mente gli eventi tragici che lo legano ad un incendio di una villa in cui trovò la morte Matilde Spada, sua presunta nemica. Il passato torna a perseguitarlo e il povero Astore non sa cosa fare. Prova a trovare conforto nella moglie, raggiunta telefonicamente, ma non riesce ad affrontare in modo costruttivo l’argomento e il contatto finisce con una grande litigata. Astore si sente precipitare in un abisso senza fine, ma al peggio non c’è mai fine. Un suo vecchio amico, Alessandro Cellini, viene ucciso in modo violento. Sotto il corpo del Cellini viene ritrovato un biglietto da visita di Astore. Impossibile per gli inquirenti non collegare la morte del Cellini al passato di Astore.

Riccardo Landini ha costruito questa trama con continui rimandi al passato di Astore, che si intrecciano con il presente, con una tensione crescente con l’evolversi della storia che diventa sempre più complessa e misteriosa. Il lettore non trova punti di riferimento e può solo continuare la lettura per capire la portata degli eventi che si stanno per scatenare sui protagonisti, trovandosi spesso spiazzato dai vari indizi che lasciano intendere cose diverse da quello che poi si riveleranno essere. I personaggi sono molto approfonditi dal punto di vista psicologico, con la loro complessità che contribuisce in modo determinante alla riuscita del romanzo. Un libro giallo in cui è evidente l’impronta caratteristica dell’autore, dalla trama alle ambientazioni, geografiche e stagionali, con continui colpi di scena per una lettura appassionante.

UFO 78

Titolo: UFO 78

Autore: Wu Ming

Editore: Einaudi

Una storia che inizia il 26 agosto del 1976 con la misteriosa sparizione di due boyscout, Jacopo e Margherita, durante un campeggio in Lunigiana. Le ricerche dei due ragazzi durarono per mesi, nella zona del Monte Quarzerone, nota per antiche storie e leggende, funghi dai poteri magici ed addirittura qualche apparizione di UFO. Le ricerche dei due giovani continuarono senza sosta avvolte nel mistero, senza che mai fosse trovato un indizio o una traccia tale da condurre alla causa della sparizione. Le indagini durarono fino al 1978, quando un famoso scrittore di libri dedicati alle possibili visite di extra terrestri sulla terra in tempi preistorici, Martin Zanka, iniziò ad interessarsi al caso di Jacopo e Margherita ed ai misteri del Monte Quarzerone. Il suo interesse cominciò per via di suo figlio, Vincenzo, che stava disintossicandosi dall’eroina nella comunità Thanur, sita proprio nei pressi del monte Quarzerone. Zanka avrà modo di conoscere molte persone che ruotano attorno a Thanur ed ai misteri legati agli UFO. Alcuni di loro lo affiancheranno nelle ricerche sulla sparizione dei due ragazzi. In quelle stesse settimane, dei 1978, ci fu il rapimento di Aldo Moro e il massacro della sua scorta, oltre alla morte dello stesso Moro, dopo che le Brigate Rosse decisero per la sua esecuzione. In quello stesso periodo usciva il film “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, l’eroina era sempre più diffusa tra le droghe di largo consumo. Il rapimento Moro aveva messo in crisi il sistema politico incapace di trovare una soluzione tra chi era disposto ad aprire una trattativa e chi invece sosteneva che lo Stato non dovesse trattare. Già a quei tempi il vecchio PCI era in crisi, incapace di arginare il calo di consensi, così come si cominciavano ad intravedere le prime avvisaglie di quello che poi divenne il caso Gladio.  

Tutto questo e molto altro in un romanzo che sembra un giallo ma in realtà è una analisi politica, sociale e culturale di quegli anni, scritta in modo originale e creativo, con tanti riferimenti a documenti e romanzi dell’epoca. Una ricostruzione di quel periodo molto veritiera e riuscita, stimolante e che fa riflettere su quello che eravamo e quello che siamo diventati. Sullo sfondo della scrittura, tra Ufo veri e presunti, c’è una folta colonna sonora tratta da quel movimento che è passato alla storia come Krautrock o Kosmische Musik, ossia quel manipolo di gruppi musicali tedeschi che a partire dal primo allunaggio (1969) diedero origine ad un nuovo genere musicale che nacque dalla fusione del rock progressivo con la musica elettronica. Anche Franco Battiato compare nel racconto, per un breve cameo. Wu Ming è un collettivo di scrittori bolognesi che con questo libro hanno dato prova di grande capacità.

Regalo di Natale: la BCE aumenta ancora i tassi

Ho fatto studi scientifici ed ho maturato le mie convinzioni in campo economico in base alle esperienze di vita ed al buon senso. Non mi fido degli economisti e delle massime istituzioni finanziarie dai nomi roboanti, incapaci di prevedere le crisi che periodicamente devastano il sistema finanziario mondiale, senza mai accorgersi in tempo utile delle tempeste in arrivo. Tali organismi pretendono di regolare l’economia mondiale, liberalizzata e senza regole, con i loro provvedimenti, spesso tardivi e quasi mai efficaci, applicando ricette inadeguate a regolare il sistema che vorrebbero far funzionare con le loro correzioni dopo che i fatti sono accaduti, con risultati che dimostrano che il sistema fa quello che vuole, in barba a tutte le teorie previsionali.

Mi ritrovo pienamente nella definizione di economista fornita da Laurence Johnston Peter Un economista è un esperto che saprà domani perché le cose che ha predetto ieri non sono successe oggi.

Una delle istituzioni finanziarie di cui non mi fido in assoluto è la BCE. Sarà per l’aspetto poco rassicurante dei suoi massimi rappresentanti? Sarà per i colpi inferti alla Grecia? Sarà per le ultime decisioni di alzare i tassi di interesse?

L’aumento dei tassi di interesse ha peggiorato repentinamente le condizioni del credito per le famiglie e le aziende, non otterrà alcun effetto sull’inflazione, dato che dipende quasi esclusivamente dall’aumento del costo dell’energia che dipende a sua volta dalla guerra in corso e dagli strani meccanismi di calcolo del prezzo del gas e dell’energia. Di sicuro aumenterà con effetto immediato i ricavi delle banche ai danni di coloro cha hanno preso soldi in prestito.

I cittadini subiscono i rincari energetici pagando bollette con importi due o tre volte superiori a quelle di qualche mese prima, a parità di consumi. Molti negozi ed esercizi privati non riescono più a coprire le spese e stanno chiudendo o chiuderanno nei prossimi mesi. Quelli che cercano di rimanere aperti devono necessariamente aumentare i prezzi, per cercare di coprire i costi energetici. Le istituzioni europee hanno fatto qualcosa per evitare gli aumenti delle bollette energetiche? No. La misura che potevano mettere in piedi era il tetto al prezzo dell’energia ma non l’hanno fatto. Riguardo la crisi dei prezzi dell’energia, i paesi europei sono andati avanti in ordine sparso, ognuno pensando al proprio orticello. Ora il prezzo del gas sta scendendo, ma chissà quando ne vedremo i benefici. Intanto la BCE ha preso la decisione di aumentare ancora il prezzo del denaro per combattere l’inflazione. A cosa servirà questa misura? A nulla, l’inflazione aumenterà o scenderà a seconda del prezzo dell’energia, dato che è causata in gran parte da questi aumenti. Gli aumenti dei prezzi sono una diretta conseguenza dell’aumento delle bollette. I singoli esercizi commerciali sono costretti ad aumentare i prezzi se non vogliono chiudere. L’inflazione continuerà a salire o scendere seguendo l’andamento dei prezzi energetici, con buona pace della BCE. Per i cittadini ci saranno aumenti ingenti delle rate dei mutui e per molte famiglie le difficoltà saranno insormontabili. A chi servirà questa misura? Non certo ai cittadini ed alle imprese, che non sentivano il bisogno di vedersi peggiorare le spese in modo così ingente. Di sicuro le banche aumenteranno i loro profitti in modo esagerato senza avere alcun merito. In fondo la BCE sta facendo il suo lavoro, togliere più soldi possibili dalle tasche dei cittadini e distribuire il bottino ai suoi azionisti. Ma come, risponderebbe piccata la BCE, i nostri azionisti sono le banche centrali dei vari stati europei. Vero, ma gli azionisti delle banche centrali sono le banche private, quindi….

La maschera di marmo

Titolo: La maschera di marmo

Autore: Jean Christophe Grangé 

Editore: Garzanti

Traduzione: Doriana Comerlati e Giuseppe Maugeri

Una storia ambientata nella Berlino del 1939, quando l’invasione della Polonia e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale sono alle porte. Berlino era inquieta per la situazione politica e per la continua escalation delle persecuzioni dei cittadini presi di mira da Reich, vittime di soprusi, violenze e privazioni. Le mogli dei vertici del Reich si ritrovano all’Hotel Adlon, per fare quattro chiacchiere e bere qualche coppa di champagne, vivono annoiate la loro quotidianità, protette dal potere dei mariti, dal lusso delle loro vite, incapaci di rendersi conto di quanto grave fosse la situazione generale. Ma un misterioso killer le prende di mira, le uccide dopo averle orribilmente mutilate. Le indagini sono condotte da Franz Beewen, un ufficiale della Gestapo, un uomo violento e spietato, totalmente dedito al Reich. Ma commette qualche errore e si troverà a collaborare con Minna von Hassel, una psichiatra appartenente ad una ricca ed aristocratica dinastia tedesca, oltre che con Simon Kraus, uno psicoanalista abbastanza famoso a Barlino, frequentatore di molte delle dame del Reich, di cui era amante ma anche ricattatore, per trovare il killer e portare a casa la pelle.

Un romanzo pieno di dettagli storici interessanti, con una trama complessa in continua evoluzione, con frequenti colpi di scena che tengono alta l’attenzione del lettore. I fatti e l’ambientazione sono raccontati senza nessun ammiccamento, anzi c’è una critica al regime decisa e netta, senza alcuna ambiguità, spesso servita insieme ad una ironia impertinente. C’è molta sofferenza mescolata agli avvenimenti della trama, le questioni razziali come pure le persecuzioni degli omosessuali, oppure le tecniche scientifiche applicate allo sterminio dei condannati. Tanti morti, tanti cadaveri, l’orrore più terribile considerato inevitabile per salvaguardare la razza, per garantire ai futuri tedeschi gli occhi azzurri ed i capelli biondi.

La mia bottiglia per l’oceano

Titolo: La mia bottiglia per l’oceano

Autore: Michel Bussi

Editore: e/o

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Ambientazione esotica ed affascinante, l’isola di Hiva Oa è stata il luogo che ispirò il pittore Paul Gauguin ed il cantante Jacques Brel, entrambi sepolti su questa isola della Polinesia Francese.

Su questo piccolo territorio, splendido e sperduto, viene organizzato un laboratorio di scrittura, tenuto dal famoso e acclamato romanziere Pierre Yves François, riservato ai vincitori di una selezione di aspiranti scrittori. Il concorso viene vinto da cinque donne, molto diverse tra loro per età, estrazione sociale, formazione ed attività professionale, ma tutte con un unico sogno, ossia diventare scrittrici. Il corso di scrittura inizia subito con la sparizione del docente, con le aspiranti scrittrici coinvolte nelle ricerche. Subito dopo la partecipante più anziana viene ritrovata uccisa nel suo letto. A questo punto i concorrenti rimasti hanno la certezza che tra di loro c’è un assassino. Il paradiso tropicale piano piano si trasforma in un luogo ostile e misterioso, dove sia gli ospiti che la natura sembrano far parte di un piano tanto diabolico quanto misterioso.

Michel Bussi ci ha abituato a romanzi geniali, in cui è riuscito a sorprendere il lettore con invenzioni imprevedibili, trame complesse frutto di una creatività fuori dal comune.

Anche in questo libro l’autore si diverte a portare fuori strada il lettore, con indizi falsi e con interpretazioni della trama diverse per i vari personaggi.  Ci sono tutti gli ingredienti che hanno portato al successo i libri precedenti, ma questa volta la storia manca di mordente, di quel guizzo che l’avrebbe potuta rendere imperdibile. Non mi aspetto da un creativo come Bussi l’ennesimo tributo ad Agatha Christie, oppure la celebrazione delle ambizioni degli scrittori che vogliono solo il successo. Mi aspetto il genio, la fantasia, l’imprevedibile creatività, che qui non ho trovato come mi sarebbe piaciuto. 

La setta

Titolo: La setta

Autore: Camila Lackberg / Henrik Fexeus

Editore: Marsilio

Traduzione: Laura Cangemi

Prosegue il viaggio nella magia applicata alle indagini con il secondo romanzo scritto da Camila Lackberg con il mentalista Henrick Fexeus, dal titolo “La setta”. Il titolo anticipa il tema principale del libro, ossia il pericolo che le sette rappresentano e della grande facilità con cui riescono a manipolare le menti dei loro adepti.

La storia ha inizio con il rapimento di un bambino da una scuola materna di Stoccolma. Le indagini sono affidate a Mina Dabiri che vuole nella sua squadra Vincent Walder, il famoso mentalista con cui aveva già lavorato. Vincent si accorge subito che la sparizione del bambino ha dei punti in comune con altre sparizioni di bambini. Gli indizi portano a credere che si tratta di un rapimento che segue una specie di rituale il cui epilogo non promette nulla di buono.

Mina e Vincent costituiscono una coppia di investigatori inedita e ben assortita, particolarmente adatta alle trame complesse elaborate dagli autori. Sia Mina che Vincent hanno storie familiari complicate, eventi del passato avvolti nel mistero, sono menti brillanti, capaci di grandi intuizioni, con qualche limite personale ed una certa fragilità caratteriale. Mina con la sua ossessione per la pulizia e l’igiene, Vincent con l’ossessione per la numerologia, che tende ad applicare a qualsiasi cosa gli passi per la testa.

La storia ha trama complessa, ben costruita, in cui c’è spazio per approfondire le personalità dei protagonisti e per raccontare la vita quotidiana in Svezia, dove i dissapori tra coniugi e figli sono molto più frequenti e forti di quanto si possa immaginare, così come per le critiche al comportamento dei politici, pronti a cavalcare i problemi della gente solo per accaparrare voti, senza mai trasformare le promesse in vere iniziative. Un thriller ben costruito e interessante, con riferimenti matematici, al gioco degli scacchi ed anche alla filosofia, per una lettura stimolante.

Angélique

Titolo: Angélique

Autore: Guillaume Musso

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Sergio Arecco

Il libro ha inizio in una sala di ospedale. Mathias Taillefer è ricoverato in ospedale dopo un infarto. Si sveglia ed al suo fianco una ragazza sta suonando il violoncello. Lei si chiama Louise Collange e lavora per una associazione che con la musica prova ad alleviare le sofferenze dei malati. Lui non gradisce la musica e la compagnia, ma la ragazza insiste e non demorde anche se Mathias è molto scortese. La ragazza scopre che Mathias è un ex poliziotto e gli chiede di aiutarla ad indagare sulla morte della madre, una famosa ex ballerina morta in circostanza misteriose. Mathias non ha alcuna intenzione di assecondare la richiesta, ma alla fine si lascia coinvolgere ed accetta la richiesta della ragazza.

Inizia così l’ultimo romanzo di Guillaume Musso, scrittore francese nato ad Antibes nel 1974, autore di libri thriller originali in cui l’autore si diverte ad ingannare il lettore, con uno stile di scrittura molto scorrevole ed empatico.

Un continuo cambio di prospettiva, personaggi che non sono mai quello che sembrano, un poliziotto che non si capisce se è un buono o cosa, la suonatrice di violoncello, la ballerina che sta invecchiando, una infermiera, un artista rampollo di una ricca e potente famiglia italiana. Una storia che mescola vicende e personaggi molto diversi tra loro, uniti da una trama complessa e ben raccontata, dove tutto alla fine troverà una spiegazione. Una lettura incalzante, imprevedibile, piena di misteri e di suspence, gli eventi si susseguono senza un attimo di respiro, mescolando sentimenti, solitudini, ambizioni, voglia di sconfiggere un destino avverso, intrighi familiari, nelle varie sfumature di personaggi molto diversi tra loro. Un buon modo per riempire qualche ora di relax, per gli appassionati del genere.

La casa delle luci

Titolo: La casa delle luci

Autore: Donato Carrisi

Editore: Longanesi

Terzo romanzo con l’ipnotista dei bambini Pietro Gerber come protagonista. Pietro sta vivendo un momento difficile, la sua reputazione è in declino e lui si sta lasciando andare sempre più. Un giorno Maja Salo, finlandese, che lavora come ragazza alla pari nella villa di una facoltosa famiglia, si presenta nel suo studio chiedendogli di occuparsi di una bambina, Eva, che vive chiusa nella casa dei genitori, senza mai uscire, comunicando quotidianamente con un bambino immaginario, senza volto e senza nome. Pietro all’inizio rifiuta l’incarico, poi capendo che in qualche modo la vicenda di Eva è legata a fatti che riguardano la sua infanzia, accetta di incontrare la bambina, recandosi nella villa. Inizia per Pietro Gerber una nuova avventura, che lo porterà indietro di anni, quando da bambino visse alcune vicende tuttora indimenticate.

Se Pietro Gerber ipnotizza i bambini a scopo terapeutico, Donato Carrisi continua ad ipnotizzare i suoi lettori, coinvolgendoli nelle avventure narrate nei suoi libri, catturando l’attenzione con la sua scrittura magnetica. Questa volta la trama è meno contorta di altri libri, la storia si svolge in modo lineare, su due piani temporali ben distinti, non solo come periodo ma anche come ubicazione dei luoghi. L’infanzia di Pietro, i fatti accaduti e la relazione con il padre, vengono analizzati e rivissuti, per trovare finalmente il modo per chiudere vicende dolorose. Carrisi riesce come pochi a visitare il profondo dell’animo umano, le sue zone più oscure, costruendo trame affascinanti e misteriose, con fatti che apparentemente sono di difficile spiegazione, che portano spesso a credere che stia accadendo qualcosa ai limiti del paranormale, per poi invece trovare una spiegazione razionale e credibile. Una lettura piacevole, forse meno estrema di altri libri dell’autore, ma che vede Pietro Gerber risollevarsi e ritrovarsi proprio grazie alle conseguenze del caso di Eva.

I ragazzi del massacro

Titolo: I ragazzi del massacro

Autore: Giorgio Scerbanenco

Editore: La nave di Teseo

L’insegnante di una scuola serale frequentata da ragazzi difficili, la giovane Matilde Crescenzaghi, viene seviziata e uccisa dai suoi studenti con una violenza inaudita. La sua classe era composta da ragazzi con età compresa tra 13 e vent’anni. Matilde era una ragazza della piccola borghesia, fragile e gentile, forse inadatta a contenere quella masnada di belve, ma nessuno poteva immaginare un epilogo così agghiacciante. I ragazzi della classe vengono subito arrestati e condotti al commissariato. Gli studenti cominciano ad accusarsi a vicenda, senza che nessuno fornisca elementi utili per le indagini. Il commissario Duca Lamberti dovrà sforzarsi per non lasciarsi andare contro quel gruppo di giovani, per niente pentiti, preoccupati solo di non passare per spie. Messa da parte la repulsione che provava per quei disperati, Lamberti riuscirà a risolvere il caso grazie al suo metodo investigativo basato sull’umanità e sullo studio delle personalità dei sospettati.

I ragazzi del massacro è un romanzo in cui la scrittura di Scerbanenco risulta più efficace che mai, raccontando fatti violenti e crudeli con la solita misura, lasciando che le parole facciano immaginare al lettore quello che non è stato scritto. Un libro che racconta la violenza che nasce dalla povertà, materiale e di sentimenti, di persone che non hanno speranza di vivere un futuro migliore, per una specie di tara che li condanna, sia per la nascita sfortunata, che per la mancanza di ideali e di obiettivi. L’assenza di speranza caratterizza questo romanzo, ambientato a Milano, città che mostra il suo fascino delle zone centrali ma anche il suo lato oscuro, con le periferie sempre più segnate dal degrado sociale. Un libro che anticipa il futuro, ora diventato il nostro presente, di una società dai forti squilibri sociali, in cui gesti violenti e insensati sono sempre più comuni. Aveva ragione Scerbanenco ad essere pessimista.

Le notti della peste

Titolo: Le notti della peste

Autore: Orhan Pamuk

Editore: Einaudi

Traduzione: Barbara La Rosa Salim

Le notti della peste è l’ultima opera di Orhan Pamuk. La storia si svolge a partire dal 1901 sull’isola immaginaria di Minger, che l’autore ha posizionato tra Creda e Rodi. L’impero ottomano era ormai al suo tramonto e sull’isola scoppiò una epidemia di peste. Il sultano dell’epoca inviò sull’isola di Minger un suo fiduciario, il farmacista Bonkowki Pasha, con il compito di verificare la gravità della situazione. Il farmacista venne ucciso dopo pochi giorni in circostanze misteriose. Fu omicidio o suicidio? La situazione politica cambiò improvvisamente così come quella sanitaria con la peste che dilagò inarrestabile. Fu l’inizio di una lunga battaglia contro la pandemia che risvegliò negli abitanti di Minger nazionalismi mai sopiti e rivendicazioni indipendentiste.

Il libro è un misto tra una ricostruzione storica ed un romanzo, con l’autore che tratta temi per lui importanti come l’amore, il ruolo politico dell’Islam, il confronto tra le diverse classi sociali. Il libro usa la ricostruzione storica del passato come metafora dei tempi moderni, con le similitudini tra la peste del 1901 e quella recente, con le immancabili polemiche sociali e politiche come reazione alle misure di contenimento della malattia, ritenute ora come allora troppo restrittive e liberticide, oltre che inutili dal punto di vista medico. La storia viene usata come monito contro i rischi delle politiche nazionalistiche.

La scrittura di Pamuk è accurata, dettagliata, gli eventi sono raccontati con dovizia di particolari, senza nessuna fretta, senza preoccuparsi del ritmo lento del racconto, per dire tutto quello che ritiene importante. Per questo libro Orahn Pamuk è stato denunciato e la Procura della repubblica di Izmir ha aperto una inchiesta contro di lui per i presunti riferimenti critici all’operato del fondatore della Patria turca. Per il momento non si hanno notizie di provvedimenti contro lo scrittore.

Il male che gli uomini fanno

Titolo: Il male che gli uomini fanno

Autore: Sandrone Dazieri

Editore: HarperCollins

Trent’anni fa, Cremona fu sconvolta da una serie di omicidi di ragazze. Un innocente fu condannato e morì in un incendio sospetto. Il vero colpevole rimase a piede libero e secondo alcune voci fu coperto da persone potenti e intoccabili. La macchina delle indagini fu condizionata nel suo funzionamento da corruzione e ricatti, che all’epoca erano molto diffusi tra poliziotti e giudici.

Ai giorni nostri, una ragazzina, Amala, viene rapita al ritorno da scuola. Non è la sola ragazza scomparsa nella zona. Il timore che il mostro di trent’anni fa sia tornato in azione è enorme, anche se le versioni ufficiali dicono che il vero killer sia morto da tempo. La zia della ragazzina rapita, Francesca, è stata l’avvocato che ha difeso invano trent’anni prima il giovane che fu condannato ingiustamente. Un sedicente turista israeliano piomba in Italia e si aggrega alle indagini di Francesca, con l’intento di liberare la ragazza e di fermare il serial killer, soprannominato “Il Persico”.

Sandrone Dazieri ha costruito questo “Il male che gli uomini fanno” su una trama eccellente, complessa e dal ritmo incalzante, in cui gli eventi si susseguono senza respiro, con l’alternanza dei due piani temporali che aumentano l’incertezza e il senso di mistero, per dare vita ad un racconto adrenalinico, in cui orrore, brutalità ed ingegno si mescolano in un racconto coinvolgente.

Un capitolo dell’eterna guerra tra il bene e il male, con quest’ultimo che prende forme diverse ed imprevedibili, sempre pronto a rinascere con nuove ed accresciute energie, per colpire anime indifese ed innocenti. Personaggi intriganti, ben definiti, a volte di difficile collocazione, ma molto centrati con l’atmosfera del racconto. L’autore usa uno stile diretto e senza fronzoli, riesce a creare alla perfezione atmosfere e pensieri dei protagonisti, con realismo ed efficacia, per una lettura di grande piacere e soddisfazione.

Sarti Antonio e l’amico americano

Titolo: Sarti Antonio e l’amico americano

Autore: Loriano Machiavelli

Editore: Einaudi

Questo romanzo fu pubblicato nel 1983. Questa nuova edizione è del 2022 ed ha una prefazione inedita dell’autore.

Il protagonista è Sarti Antonio, un poliziotto spesso in difficoltà nella risoluzione dei casi, con una vita privata quasi inesistente, nessuna fidanzata, una devastante colite di origine nervosa che gli rende ancora più difficili le giornate lavorative. Ha un amico di nome Rosas, un tipo strano e stravagante, che spesso ha intuizioni geniali di grande aiuto per le indagini.

Nel 1982, a Bologna, nel giardino di un lussuoso palazzo, viene ritrovato il cadavere di uno studente americano, che viveva in un appartamento del terzo piano da cui è precipitato. Il cadavere è stato ritrovato dal giardiniere del palazzo, mentre sul posto l’ispettore capo Raimondi Cesare, seguito da Sarti Antonio, dava il via alle indagini. Il ragazzo deceduto era benestante, cambiava spesso automobile, studiava all’università con buon profitto. L’ispettore Raimondi vuole chiudere l’inchiesta e fa pressioni su Sarti Antonio per stendere un verbale che sposi la versione del suicidio. Il verbale di Sarti fa acqua da tutte le parti e sia l’archivista della questura che l’amico Rosas, fanno notare a Sarti che la storia del suicidio non sta in piedi. Sarti comincia ad indagare con maggiore scrupolo, troverà nuovi indizi che gli apriranno le porte di un giro internazionale di truffe totalmente inedito. Un giallo costruito su una trama originale, con fantasia ed ironia, con Sarti poliziotto senza acume, senza alcun talento per la guerra al crimine, che consapevole della sua inettitudine, sopporta le angherie del suo capo, ma ha il senso del dovere e ama la verità, che insegue a costo di qualche attacco di colite in più. Bologna è ancora ferita dall’attentato del 1980 alla Stazione Centrale e l’atmosfera di quel periodo traspare nel racconto. Sono passati 42 anni ed i mandanti ancora sono sconosciuti. Importante non dimenticare.

La mala erba

Titolo: La mala erba

Autore: Antonio Manzini

Editore: Sellerio

Colle San Martino è un paesello tra i boschi, pochi abitanti che vivono a stretto contatto senza condividere nulla, uno contro l’altro, nessuna forma di aggregazione. Samantha ha solo diciassette anni, sogna la vita in città, vorrebbe andare all’università, fuggire dalla vita a cui sembra condannata. Il padre è disoccupato, pochi soldi in casa, difficoltà sempre più grandi, poca voglia di studiare, tante speranze disilluse ed un destino avverso. Come se non bastasse, rimane incinta di un ragazzo che non ama e che si confermerà inetto ed immaturo. La vita di Colle San Martino è dominata da Cicci Bellé, proprietario di tutte le case e dei negozi, tiene al guinzaglio tutti gli abitanti, tutti devono dei soldi a Cicci. Padre Graziano è il prete di Colle San Martino, grande avversario di Cicci Bellè, si odiano e si combattono con ogni mezzo. Samantha, Cicci Bellè e padre Graziano, con i rispettivi familiari ed il resto del paese, danno vita ad una storia terribile, senza speranza, senza futuro, non c’è salvezza per nessuno. Gli abitanti sono colpiti dalla maledizione di Colle San Martino, dove la vita si ripete da secoli, dove tutti prima o poi sono condannati a dare il peggio di sé, per la mancanza di opportunità, per la povertà, per l’incapacità di allontanarsi da quel posto senza speranza per tentare di raggiungere la felicità, da qualsiasi parte essa sia.

Un libro molto diverso da quelli a cui ci ha abituato Manzini. Siamo lontani dalla empatica ruvidezza di Rocco Schiavone, Aosta risulta calda ed accogliente paragonata al gelo umano di Colle San Martino. Questo libro senza speranza è un monito per tutti. Attenzione a quello che possiamo diventare ad essere troppo chiusi, egoisti, a pensare solo a sé stessi, a combattere gli altri credendo di difendere i propri interesse, senza renderci conto che invece tutto questo ci si ritorcerà contro. Un libro che fa pensare e che ci costringe a riflessioni amare.

In forma di essere umano

Titolo: In forma di essere umano

Autore: Riccardo Gazzaniga

Editore: Rizzoli

Argentina, 1960. Adolf Eichmann è un ex ufficiale delle SS che ha trovato rifugio in Argentina partendo in nave da Genova. Eichmann ha cambiato identità, vive nella penombra, in modo semplice al limite della povertà, con la costante paura di essere scoperto.

Zvi Aharoni è un agente del Mossad, è alla ricerca di nazisti in fuga, ha Eichmann nel mirino. Non vede l’ora di smascherarlo e di consegnarlo alla giustizia israeliana.

Eichmann è stato un ufficiale delle SS potente e devoto alla causa, ha provocato la morte di milioni di ebrei, elaborando nuovi metodi di eliminazione, per risparmiare tempo, per incrementare giorno dopo giorno il numero di ebrei eliminati, come un manager d’industria, che ottimizza e migliora i processi, per aumentare l’efficienza, a vantaggio degli azionisti. Il libro racconta la sua vita da ufficiale, gli ordini che riceveva, la fredda determinazione con cui li eseguiva, il funzionamento dei campi di concentramento, dove zelanti e ottusi militari commettevano crimini orrendi convinti che fossero solo esecutori di ordini e quindi esenti da colpe.

La vita passata di Eichmann e quella attuale da fuggitivo, sono raccontate con grande efficacia, evidenziando i pensieri, le ambizioni, la fredda cattiveria, la consapevolezza della fine che avrebbe fatto se la giustizia avesse messo le mani su di lui.

Anche Zvi Aharoni viene raccontato con i suoi pensieri, la determinazione con cui dà la caccia ad Eichmann, la grande pressione fatta sui suoi capi per finanziare le ricerche e l’operazione di arresto. Un libro mai indulgente sul passato ed il presente di Eichmann, che pur mostrando nella sua seconda vita argentina alcuni aspetti umani inediti della sua personalità, non ha mai avuto il minimo pentimento per le sue colpe. Il libro racconta l’oscenità del nazismo in modo originale, riuscendo ad esprimerne tutto l’orrore senza giudicare, suscitando nel lettore dubbi e domande.

Il mistero della carrozza n.12

Titolo. Il mistero della carrozza n.12

Autore: Paolo Navi

Editore: Newton Compton

Un romanzo che si presenta come un thriller di tipo tradizionale, con evidenti riferimenti ed omaggi a due opere di Agatha Christie. Il protagonista è Giovanni, un professore universitario di economia, che è di ritorno da Monaco dove ha ritirato un premio prestigioso. Resta bloccato all’aeroporto per una violenta tempesta di neve. I voli sono tutti cancellati, impossibile per gli aerei atterrare e decollare. Giovanni deve tornare a casa a tutti i costi, sua moglie ha organizzato la cena di compleanno a cui lui non può mancare. L’unica possibilità per Giovanni sembra essere prendere un treno che partirà in pochi minuti. Giovanni prenota e acquista il biglietto con il cellulare, si reca alla stazione e sale sul treno. Il viaggio si prospetta scomodo ma date le circostanze c’è poco da lamentarsi. Dopo qualche ora di viaggio, nei pressi di Innsbruck, il treno viene investito da una violenta valanga di neve, tutti i vagoni vengono spazzati via, solo il vagone n.12 si salva. Con Giovanni restano in vita altre sette persone. Per i superstiti inizia una avventura incredibile, dovranno affrontare la neve, il freddo gelido ed un micidiale killer che vuole uccidere tutti i sopravvissuti. Giovanni si trova al centro di un incubo che cambierà la sua vita per sempre, in modo imprevedibile. Paolo Navi scrive in modo netto, senza fronzoli, diretto e molto efficace. La trama è sorprendente, con un avvio lento, poi l’incidente, la lotta per la sopravvivenza, l’attesa per i soccorsi, la sequenza di omicidi. La storia acquista ritmo, gli eventi incalzano, la situazione precipita in un baratro che sembra non finire mai. Nel finale tutto cambia e Giovanni si troverà a fare i conti con sé stesso e con la propria vita, trovando il coraggio per fare quello che non avrebbe mai creduto di essere capace di fare. Un libro che offre molto di più di quello che lascia intendere dalla copertina e dalle note di presentazione.

Gli alberi del nord

Titolo: Gli alberi del nord
Autore: Marco Bosonetto
Editore: Bandini + Castoldi
 
Pietro Gastaldi è un commissario di polizia, è in ferie, è stanco di lavorare e vorrebbe andare in pensione prima possibile. Ma accade qualcosa di grave, tre ragazze vengono trovate impiccate sul fiume Po. La scoperta è di un barcaiolo che ha subito sporto denuncia. Una delle ragazze riesce a salvarsi aggrappandosi al cadavere di una delle sfortunate compagne. Gastaldi è un uomo concreto, esperto, cerca la verità e non soluzioni di comodo per la stampa o per tener buona l’opinione pubblica. Le indagini sono orientate verso il mondo della prostituzione, ma Gastaldi sente che quella non è la strada giusta e cerca altrove, insieme ai suoi fidi collaboratori, in silenzio, lontano dai riflettori. La ragazza salvata ha uno strano segno sulle guance, la figlia archeologa trova una pista che potrebbe essere decisiva per scoprire i colpevoli.
Il libro racconta una storia dolorosa, del degrado sociale che stiamo vivendo in questo periodo, ma lancia anche qualche segnale di speranza. La vicenda è ambientata a Piacenza, con il fiume Po protagonista assoluto insieme alla nebbia, fonte di tanti disagi ma capace di creare quelle atmosfere rarefatte tipiche di tante mattine, piene di fascino e di mistero. Una storia tra il giallo ed il noir che tratta temi di grande importanza sociale, come il razzismo, la prostituzione, le condizioni delle donne immigrate, sfruttate e derubate di tutto, dalla dignità al diritto alla speranza, ma anche la crisi economica, le aziende che chiudono e lasciano a casa tante persone che non hanno più di come vivere. Se molti soffrono per la situazione economica, altri diventano sempre più ricchi, potenti ed arroganti, si sentono in diritto di comprare tutto, anche chi non ne vuole sapere di essere corrotto. Marco Bosonetto è riuscito a trattare temi delicati mantenendo un misurato distacco dalle vicende, con una scrittura diretta, efficace, molto adatta alla storia.

Omicidio a Cap Canaille

Titolo: Omicidio a Cap Canaille
Autore: Christophe Gavat
Editore: Neri Pozza
Traduzione: Maddalena Togliani
 
Marsiglia è una città da sempre nota per il traffico di droga, con bande criminali che si affrontano in una guerra senza fine per il controllo del territorio. La città ha anche nelle vicinanze delle bellezze naturali incontaminate, come le meravigliose coste rocciose a strapiombo sul mare, luoghi adatti per incontri romantici, ma anche per suicidi o cruente esecuzioni.
Il comandante Henri Saint-Donat è a capo di una indagine complessa, che mette insieme una grossa partita di droga con un lungo elenco di rapine a furgoni blindati, fino al ritrovamento di un corpo nel portabagagli di una vettura. Tutti gli indizi portano a Marsiglia ad una serie di criminali che comunica tra di loro con messaggi tra telefoni cellulari intestati a nomi di famosi cantanti dell’opera, uno per tutti Maria Callas. C’è qualcuno che vuole vendetta e la vuole portare a compimento a Cap Canaille, in una di quelle scogliere meravigliose vicino a Marsiglia.
La donna ritrovata nel bagagliaio della vettura è una famosa rapinatrice di Francia, Mireille de Gounod, appassionata del lusso e grande organizzatrice di rapine. La donna era conosciuta molto bene da Henri Saint-Donat che l’aveva arrestata molti anni prima al termine di una rapina, rimanendone colpito dalla bellezza e dal fascino.
L’autore Christope Gavat è commissario della polizia francese, conosce alla perfezione i meccanismi delle indagini e le zone teatro del romanzo, ha costruito questo libro in cui azioni ed indagini si alternano e susseguono senza pause, raccontando sia le gesta e la mentalità dei criminali, sia le fatiche e le debolezze dei poliziotti, tra inseguimenti, indagini e ritmi di vita difficili e faticosi. Il personaggio più carismatico della storia, Mireille de Gounod viene raccontata solo dai ricordi di Henri Saint-Donat, che ha condiviso con lei momenti di vita intensi e toccanti che costituiscono una parte importante della storia.

Superficie

Titolo: Superficie
Autore: Olivier Norek
Editore: Rizzoli
Traduzione: Maurizio Ferrara
 
Noémie Chastaine, poliziotta della squadra antidroga parigina, durante la cattura di un pericoloso latitante, viene ferita al volto in modo devastante e permanente. Dopo una lunga degenza, Noémie toglie le bende dal suo viso. I contraccolpi psicologici sono fortissimi, non riesce ad accettare il suo volto, non può tenere in mano la pistola, fallisce le prove al poligono per essere reinserita al suo posto di capo squadra. Viene lasciata dal fidanzato, poliziotto come lei. Anche lui non riesce a superare l’orrore di quel volto deturpato e preferisce fuggire piuttosto che aiutare la fidanzata a sconfiggere i suoi demoni. Noémie viene trasferita nella provincia dell’Aveyrone, nel paese inesistente di Avalone, con il compito ufficiale di verificare se il commissariato locale deve restare aperto, in realtà è solo un modo, per chi deve decidere il suo futuro, di tenerla lontano dalla sua squadra. Noémie segue la sua indole e non si limita a svolgere i compitini con il minimo sforzo, ma si impegna al massimo in tutte le attività in cui è coinvolta. Avalone si rivelerà un paese molto meno tranquillo di quanto i capi non abbiano fatto credere a Noémie. Improvvisamente dal fondo di un lago artificiale emerge un fusto di plastica con dentro i resti di un bambino. Tutto cambia, sia per Noémie che per Avalone.
Un ottimo romanzo, uno dei migliori noir del 2022. Una trama ben costruita, ritmo sostenuto, ma la parte migliore sta nei dialoghi, serrati e diretti, oltre che nei profili psicologici dei personaggi, con le loro difficoltà, fragilità, tormenti e paure, resi con grande efficacia e realismo oltre che con un sottile umorismo, dosato a dovere. Il tema del libro, espresso chiaramente dal titolo, è che la verità per venire a galla deve essere ricercata in profondità, non basta fermarsi alle apparenze, ingannevoli e illusorie. Anche per conoscere sé stessi bisogna scavare a fondo del proprio animo.
 

Omicidio a Carloforte

Titolo: Omicidio a Carloforte

Autore: Antonio Boggio

Editore: Piemme

Il prete di Carloforte, Don Antonio Moresco, viene trovato morto nella sua abitazione, tutto lascia pensare ad una caduta dalle scale, come afferma la relazione del medico legale. Il commissario Alvise Terranova, da poco tempo rientrato a Carloforte, non è convinto che si tratti di un incidente. Il giorno prima era stata trovata una scritta “la chiesa è in pericolo” sul muro della chiesa e in paese molti fedeli non erano contenti di Don Antonio, al punto che era stata organizzata una petizione per allontanarlo. Molte cose non quadrano ed il commissario Terranova è convinto che la morte del prete non sia stata una disgrazia. Il ricevimento di una lettera anonima, con l’indicazione del presunto colpevole, lo convince che i suoi sospetti sono giustificati e che l’indagine deve proseguire perché si tratta di omicidio. Ma non crede che il colpevole sia quello indicato nella lettera, crede che la verità sia ben diversa.

Un libro con una trama complessa, ben costruita, un finale inaspettato che affronta temi molto delicati e purtroppo molto comuni. Il testo prevede continui inserti della lingua reale parlata a Carloforte, che caratterizzano il racconto e amplificano l’efficacia dell’ambientazione. Il racconto del giallo vero e proprio include tutte le trame politiche, tradimenti, storie segrete che in realtà sono di dominio pubblico, un vulcano in eruzione di fatti e misfatti imprevedibile per quello che è da tutti considerato come un paese tranquillo dove non succede mai niente. E proprio tra queste storie segrete che sarà possibile per il commissario Terranova trovare quei piccoli appigli su cui fondare le sue ricerche che lo porteranno alla soluzione del caso. Terranova è un personaggio dalle intuizioni brillanti, appassionato di Jazz, di Tom Waits e delle buone letture, un poliziotto sensibile che sa quando affidarsi al cuore e mettere da parte la razionalità.

L’angelo custode

Titolo: L’angelo custode
Autore: Leo Giorda
Editore: Ponte alle Grazie
 
Spesso persone innocenti vengono accusate di crimini che non hanno commesso, così come spesso per mancanza di difensori adeguati, si ritrovano vittime di errori giudiziari a cui nessuno vuole porre rimedio. E così che inizia la storia di questo “L’angelo custode”, un giallo ambientato a Roma, in buona parte tra i quartieri San Lorenzo e San Giovanni, quartieri di persone normali, lontani dai fasti delle strade dello shopping e dei più eleganti quartieri della zona Nord.
Il ritrovamento di un cadavere in un cassonetto, un indiziato che suona il piano in un locale e che in passato è stato sospettato di pedofilia senza essere stato condannato, ora come allora nessuna prova lo collega al crimine di cui è accusato, se non il fatto di abitare di fronte al cassonetto del ritrovamento. Un investigatore privato che in realtà è un maestro elementare, un matrimonio da dimenticare ed una figlia quasi sconosciuta, che sente il bisogno di indagare solo per aiutare casi umani in difficoltà. Si fa chiamare Woodstock ed è un tipo che fuma volentieri le canne, che lo ispirano soprattutto quando deve risolvere un caso.  Le canne faranno l’effetto sperato e il caso sarà risolto, anche se non sarà facile convincere il vicequestore Chiesa della bontà delle intuizioni di Woodstock, soprattutto alla luce delle conseguenze investigative che coinvolgono personaggi molto in alto, quasi intoccabili.
Un libro che si stacca dalla media della produzione di gialli/noir/thriller nazionali per l’originalità del protagonista, per la sua straripante simpatia dovuta al suo essere irregolare e fuori dagli schemi. Una scrittura lineare, efficace, piena di umorismo, che cattura l’attenzione da subito. Woodstock è un personaggio apparentemente debole, in balia degli eventi, sensibile ma capace di trasformarsi in coraggioso paladino dei deboli quando si tratta di combattere un sopruso, di andare contro l’autorità costituita, contro i poteri forti definiti tali per il potere che hanno a prescindere dell’autorevolezza invece dimostrano di non avere. Ottimo esordio per Leo Giorda.

Il mistero di Eva

Titolo: Il mistero di Eva
Autore: Fabio Rennani
 
Il Commissario Innocenti continua nella sua vita in salita. La promozione a Commissario e il conseguente trasferimento, lo hanno reso inquieto e nervoso, lui è un uomo di azione e si trova in difficoltà a gestire gli uomini. Anche la vita privata è sempre più complessa, i rapporti con la ex moglie sono ridotti al minimo ed anche con la fidanzata il rapporto è ormai arrivato alla fine. Solo con la adorata figlia riesce ad avere un rapporto positivo, anche se saltuario. Una sera, mentre era al supermercato per i soliti acquisti frettolosi per la cena, si imbatte in una ragazza stupenda, una battuta e poi l’altra, l’invito a casa seguito da una notte fantastica. La mattina dopo la ragazza sparisce prima che Innocenti si sia alzato. All’arrivo al commissariato, la notizia di un incidente, una persona è morta investita da un vagone della metropolitana. Innocenti si precipita e scopre che la vittima è proprio la ragazza con cui ha passato la notte. Di lei conosce solo il nome, Eva, che si rivelerà falso. Chi era veramente Eva? E in che pasticcio si è cacciato il commissario?
Innocenti è un grande pasticcione e questa volta l’ha combinata grossa, mettendo a rischio sia la carriera in polizia che la sua vita privata. L’indagine scoprirà i molti volti di Eva ed una amara verità.
Questo è il quinto libro di Fabio Rennani, sempre con Innocenti come protagonista, che segna una decisa crescita del personaggio, sempre più inguaiato ed alle prese con una vita che non è proprio prodiga di soddisfazioni. Anche Fabio Rennani è cresciuto molto come scrittore, con una svolta Noir apprezzabile, con una maggiore consapevolezza delle sue doti di scrittore e di inventore di trame sempre più complesse, interessanti, con contenuti sociali sempre più marcati e di spessore. Il finale del libro lascia intendere che ci sarà un seguito che sarà atteso dagli ormai numerosi fan di Fabio Rennani, l’ingegnere scrittore di gialli.

Mare mosso

Titolo: Mare mosso

Autore: Francesco Musolino

Editore: E/O

L’ingegnere Achille Vitale fa un lavoro difficile, con la sua squadra recupera le navi in difficoltà per conto di una impresa di Cagliari che ha in dotazione una flotta di rimorchiatori, sempre pronti a tutte le ore del giorno e della notte ad entrare in azione. Soccorrere le navi è un business, si guadagnano soldi, mentre per Achille e la sua squadra andare per mare è la passione più grande. La notte di Natale del 1981 la nave turca Izmir va in difficoltà e lancia l’allarme. L’equipaggio viene tratto in salvo e la nave va alla deriva, diventando una grande occasione per la squadra di Vitale, che senza esitazioni entra in servizio per recuperare l’imbarcazione. L’operazione è tutt’altro che agevole, il tempo è pessimo, la nave è una montagna di ruggine che si tiene in piedi per miracolo. Ma il lavoro è lavoro e non si butta via una occasione così a portata di mano. Il carico della nave è composto da pesce surgelato, ma c’è anche qualcosa d’altro, a cui sono interessate persone molto pericolose.

Una storia avvincente che si svolge in una notte, le cui conseguenze sconvolgeranno la vita di Achille Vitale, ingegnere navale, mancato ufficiale di marina, espulso dall’accademia militare dove era stato ammesso con grandi sogni e speranze. Achille è un uomo coraggioso, padre di Nina e marito di Brigitta, grandi competenze tecniche e doti umane e capacità di comando uniche. Una storia che esalta l’amicizia tra uomini abituati a vivere nel pericolo e nella fatica, ma c’è un uomo misterioso che insidia la squadra di Achille Vitale e che deve protegge i traffici loschi in cui è coinvolto. Una storia notturna, un vero noir per ambientazione e temi trattati, una scrittura avvincente e molto marinara, che affascina e drammatizza la forza del mare e la potenza della natura, contro cui poco può fare l’uomo senza la tecnologia.

Non è mai notte quando muori

Titolo: Non è mai notte quando muori

Autore: Tullio Avoledo

Editore: Marsilio

Sergio Stokar è un ex poliziotto che per allontanarsi dai guai si è rifugiato in una isoletta caraibica. Non è facile per un uomo d’azione come lui rimanere nascosto, ma la pandemia ha favorito il suo isolamento per le difficoltà a spostarsi per il mondo. Improvvisamente si presenta al suo modesto rifugio un avvocato inglese, un tipo originale e ben informato che gli fa una proposta impossibile da rifiutare. Così Stokar, in modo del tutto inaspettato, si ritrova in una girandola di voli da un Paese all’altro del Mondo, con una serie di passaporti e identità false da far impallidire 007, arruolato da un magnate russo che vuole ritrovare il figlio misteriosamente scomparso in una regione del Nord Africa. Stokar ci metterà del tempo per capire di essere coinvolto in una specie di complotto internazionale, con uomini ricchi, aziende potentissime e Stati in una guerra che viene combattuta con ogni mezzo, per accaparrare potere, materie prime, soldi. Tradimenti, finti alleati, nemici veri, tutti contro tutti, in una battaglia dove tutto è lecito ed è difficile capire da che parte si sta. C’è spazio anche per vecchi amori mai dimenticati, colpi di fulmine e ricordi struggenti.  

“Non è mai notte quando muori” è un libro on una trama complessa e ben costruita, personaggi affascinanti, alcuni per il coraggio, altri per la crudeltà, con ambientazioni inedite a metà tra il futuristico ed il fantastico. Il libro unisce scene di azione e di violenza a momenti di riflessioni filosofiche, con riferimento a libri ed autori classici che aiutano il protagonista a dare un senso all’avventura che sta vivendo. Tutto è raccontato con uno stile diretto e realistico, che ben si adatta alla storia ed ai protagonisti. Qualche spunto ironico dosato con misura alleggerisce la tensione del racconto. Un ottimo noir con tutti gli ingredienti necessari per catturare i lettori, dalla finanza alla politica e criminalità internazionale, tradimenti, inganni e doppi giochi. Ma la vita è piena anche di piacevoli sorprese.

La rete Ksenofont

Titolo: La rete Ksenofont
Autore: Piernicola Silvis
Editore: SEM
 
Questo libro è stato pubblicato nel 2019 da SEM in ebook, ma la prima edizione risale al 2010, con il titolo “Gli anni nascosti”. Un romanzo di fantapolitica, con protagonisti personaggi nei quali non sarà difficile riconoscere alcuni degli uomini politici che hanno fatto la storia d’Italia, ambientato tra il dopo guerra e gli anni 90. E’ la storia recente d’Italia, riscritta svelando il dietro le quinte di tanti eventi che ancora oggi destano dubbi ed interrogativi, come Il referendum tra Repubblica e Monarchia, il sequestro della nave da crociera Achille Lauro, il quasi scontro armato tra esercito USA e Carabinieri a Sigonella, l’indagine di Mani Pulite, l’aereo precipitato ad Ustica, le azioni delle brigate rosse e molto altro. I vertici dello stato sono occupati da personaggi ambigui, c’è una organizzazione con politici, imprenditori e militari che vorrebbe organizzare un colpo di stato, poteri occulti e malavitosi trattano con i vertici politici per orientare a loro favore l’azione di governo. I golpisti si affidano ad un appartenente alla Gladio, la famigerata organizzazione clandestina paramilitare, promossa dalla Cia per contrastare la possibile invasione in Occidente da parte dell’Unione Sovietica, per organizzare il colpo di stato nei minimi dettagli. Ma c’è qualcuno nei Servizi Segreti che vuole che l’Italia resti un paese libero.
Una storia avvincente, verosimile, che richiama molti dei sospetti che da sempre accompagnano le versioni ufficiali di molti dei fatti raccontati. Piernicola Silvis conferma le sue doti di scrittore con un thriller fantapolitico di grande interesse ed attualità. L’autore è un ex dirigente della polizia, ex questore, di sicuro ha conoscenza diretta di tante verità che non possono essere raccontate, ci ha voluto svelare una parte di verità oppure ci ha regalato sono una storia immaginaria? Il libro lascia irrisolto questo interrogativo.

Di rosso e di luce

Titolo: Di rosso e di luce

Autore: Valeria Corciolani

Editore: Rizzoli

Una preziosa statuetta scompare dalla residenza di un ricco collezionista, insieme ad alcuni preziosi manoscritti medioevali. La scoperta del furto avviene durante una serata in cui era presente come invitata Edna Silvera, storica dell’arte e restauratrice in pensione.

Edna non può tirarsi indietro e per indagare forma una squadra variegata con una sua ex alunna in cui non era molto in sintonia, un vicino di casa esperto di informatica, il derubato stesso ed il fratello. Le indagini saranno lunghe e dispendiose, per arrivare ad una conclusione imprevedibile.

Il romanzo mescola la trama gialla e le indagini con le vicende della vita privata dei protagonisti, che si mostrano in tutti i loro limiti e difetti, descritti con humor gentile e raffinato. L’ambientazione in Liguria ci regala il mare stupendo, i paesaggi dell’entroterra, i vini e la cucina locale. I gialli italiani ci hanno abituato ad investigatori improvvisati provenienti dalle professioni più varie, Edna Silvera, esperta d’arte dal carattere difficile, offre la possibilità di trattare di arte in modo informale ma non per questo poco interessante. Come i riferimenti alla ricerca del Santo Graal, ossia il Sangue Reale, la discendenza diretta da Gesù dei figli di Maria Maddalena, sbarcata in Provenza fuggendo dalla Palestina o come il riferimento all’opera di Jacopo da Varazze, Vescovo di Genova, autore della “Legenda Aurea” che ancora oggi è un riferimento fondamentale per interpretare l’iconografia di opere pittoriche di arte sacra e gli spunti di tecnica alchemica per la produzione dei colori nell’antichità. Tanti dotti riferimenti inseriti con misura che non appesantiscono la lettura ma possono suscitare una benefica curiosità per dare inizio a letture meno brillanti ma di indubbio interesse. Un libro interessante per i riferimenti culturali, accattivante per l’ambientazione e la trama, divertente per i personaggi fuori dagli schemi.

Il Duca

Titolo: Il Duca

Autore: Matteo Melchiorre

Editore: Einaudi

“Il Duca” narra la vicenda dell’ultimo discendente della famiglia dei Cimamonte, che ha deciso di vivere nell’antica villa di famiglia che domina il paese di Vallorgàna, da solo, senza grossi contatti con la popolazione locale. Vive di rendita e non ha bisogno di lavorare, grazie alle ricchezze ereditate. Passa le giornate a studiare vecchie carte, a leggere libri e fare piccoli lavori di manutenzione. Una vita tranquilla, sobria e riservata. Così fino a quando il suo aiutante e uomo di fiducia Nelso, non lo avvisa che in cima al bosco stanno rubando i suoi alberi, sconfinando nelle sue proprietà. Il furto sta avvenendo sotto la regia perfida di Mario Fastréda, un uomo avido che in paese fa un po’ quello che vuole. Il Duca cambia improvvisamente atteggiamento e comincia a far valere i suoi diritti di proprietario terriero oltre a esibire il potere che gli deriva dall’appartenere all’antica famiglia. Inizia una piccola guerra tra compaesani dagli esiti imprevedibili.

Un romanzo che ha una trama ben costruita e sviluppata in modo da coinvolgere e affascinare il lettore, che tocca temi di grande attualità come la vita sociale nelle piccole comunità, la difficoltà di saper decidere quando si è in preda alla furia del potere, la potenza della natura e le sue leggi non scritte, le libertà individuali ed i condizionamenti che derivano dal passato.

Il racconto è scritto in modo incalzante, i fatti si susseguono riservando sempre delle piccole sorprese, si alternano fatti contemporanei della cronaca del paese alle storie del passato. I tormenti del Duca sono quelli di un uomo che vorrebbe essere libero di fare quello che vuole ma che sente l’impegno di mantenere alta la tradizione del casato a cui appartiene. Ma è necessario conoscere tutto il proprio passato per non subirne l’influenza negativa. Il Duca lo scoprirà sulla sua pelle.

Regina Rossa, Lupa Nera, Re Bianco

Titolo: Regina Rossa, Lupa Nera, Re Bianco

Autore: Juan Gomez Jurado

Editore: Fazi

Traduzione: Elisa Tramontin

Regina Rossa, Lupa Nera e Re Bianco sono i tre romanzi della trilogia di Juan Gomez Jurado, con protagonisti Jon Gutierrez e Antonia Scott. Lui è un ispettore di polizia, alto, robusto ed elegante. Lei è una donna reclutata per un programma speciale riservato alla risoluzione dei casi impossibili. Antonia è stata scelta per un motivo ben preciso. E’ la donna più intelligente del pianeta, ossia quella con il q.i. più alto mai rilevato. I due sono quanto di più diverso si possa immaginare, ma insieme funzionano, si intendono alla perfezione e sono entrambi dotati di coraggio e incoscienza per affrontare ogni sfida. I libri vanno letti in ordine di uscita, come fossero una opera in tre volumi, le storie sono molto interconnesse tra loro e l’evoluzione dei personaggi segue lo sviluppo della trama. Difficile riassumere la storia in poche righe, Jon e Antonia sono coinvolti in una prima indagine molto delicata, poi il caso si allarga a dismisura ed i due non riusciranno più a separarsi. La trama è complessa con molte sfaccettature, i crimini hanno un unico regista di cui è difficile comprendere lo scopo. Il ritmo delle vicende è veloce, succede sempre qualcosa di inaspettato, i capitoli brevi accentuano l’effetto torrenziale che travolge il lettore. I dialoghi sono serrati, diretti, spesso interrotti da eventi imprevedibili. Jurado ha una scrittura meticolosa e precisa, ricca di dettagli. Alcune parti sono poco verosimili, ma stiamo parlando di un thriller di azione e forse conta di più l’effetto speciale che la veridicità degli eventi. Solo leggendo tutti i tre libri si riesce ad inquadrare i personaggi e comprenderne tutte le sfumature. La struttura della trama è molto ramificata ed ogni storia apre la porta ad altre storie ed altri nemici, ma c’è sempre qualcosa che non finisce del tutto e che dopo un po’ tornerà di nuovo ad insidiare i nostri eroi. Per gli amanti del thriller tre libri da non perdere.

La collina dei delitti

Titolo: La collina dei delitti

Autore: Roberto Carboni

Editore: Newton Compton

La collina dei delitti è un giallo/noir/thriller ad alta tensione, con richiami esoterici ed al satanismo, non manca nulla per accontentare gli appassionati del genere. Alcuni ritrovamenti di vittime di omicidi del passato stanno mettendo apprensione a molte persone che hanno dimenticato le loro imprudenze giovanili. La storia è complessa ed intricata, persone molto diverse che hanno in comune un passato che vorrebbero fosse caduto nell’oblio per sempre, si ritrovano a dover combattere contro gli incubi di quel passato che sta ritornando, mettendo a repentaglio il presente. Sono persone benestanti, di successo, professionisti, imprenditori, tutte con un presente invidiabile ma con un passato oscuro, che rischia di compromettere tutto. Un racconto incalzante, imprevedibile, una sequenza infinita di eventi inquietanti, raccontati con abilità e realismo, con uno stile netto, diretto, capace di evocare interesse per i fatti, paura per quello che potrebbe accadere, orrore per quello che accade. I personaggi vivono notti insonni, incubi, pedinamenti veri o solo immaginati, hanno il fiato della polizia sul collo, temono che la verità sia scoperta e resa pubblica. Aleggia una atmosfera diabolica, un sentore di zolfo che si diffonde dalle stesse pagine del libro, tanto è reale la sua descrizione. La città di Bologna è l’ambientazione ideale per il romanzo, città esoterica per eccellenza che forma con Praga e Santiago di Compostela, il triangolo alchemico. Carboni utilizza i riferimenti esoterici e diabolici con giusta misura, riuscendo a mantenere alta la credibilità della storia, creando una suspence altissima, resa ancora più veritiera da sapienti e ben dosati riferimenti a fatti inquietanti realmente accaduti, al limite del sovrannaturale. La trama sorprende per la continua tensione crescente, con un colpo di scena finale del tutto imprevedibile.

Un’estate a Borgomarina

Titolo: Un’estate a Borgomarina

Autore: Enrico Franceschini

Editore: Rizzoli

Un’estate a Borgomarina è il terzo romanzo che Enrico Franceschini dedica alle avventure dei quattro amici inseparabili ossia il Mura, giornalista in pensione e investigatore a tempo perso, il Prof, l’Ing e il Barone. L’ambientazione è la solita, la riviera romagnola, la fabbrica del divertimento all’italiana, tra buone compagnie e buona tavola.

Un ricco e discusso imprenditore annega nelle acque del porto canale di Borgomarina.  Le indagini si orientano subito verso l’incidente, in modo anche troppo sbrigativo, per non turbare la stagione estiva e l’umore degli ospiti di alberghi e stabilimenti balneari. Mura viene ingaggiato da un familiare della vittima per compiere delle indagini private.

Il porto canale di Cesenatico/Borgomarina è nato da un progetto di Leonardo da Vinci ed è una delle principali attrattive della cittadina. I tedeschi durante l’occupazione costruirono un bunker sotterraneo con sopra un faro. Mura ed i suoi amici studieranno il progetto originario di Leonardo, custodito nella biblioteca Malatestiana a Cesena, ed il significato di un misterioso messaggio lasciato proprio da Leonardo. Le indagini porteranno alla luce i segreti del progetto leonardiano oltre ad altre storie legate alla custodia dei documenti stessi. Il Mura sorprende con le sue riflessioni sulla vita, sull’importanza di viverla con amici di cui si possa fidare, senza che i rapporti siano guastati da invidie, opportunismi di vario tipo o dai soldi. Un romanzo che dietro l’apparente leggerezza e futilità del divertimento estivo, contiene riflessioni sulle ingiustizie della nostra società, dove alcuni si arricchiscono in modo esagerato mentre altri devono lavorare tutta la vota senza avere la possibilità di cambiare la propria condizione sociale. Questo romanzo segna un salto di qualità nella narrazione, arricchita da riferimenti letterari e da personaggi che acquistano una apprezzabile complessità.

Ma cos’è questo nulla

Titolo: Ma cos’è questo nulla?
Autore: Hans Tuzzi
Editore: Bollati Boringhieri
 
L’incipit introduce subito il tema principale del libro. Un incontro tra potenti all’Ippodromo delle Capannelle, a Roma, prima delle imminenti elezioni politiche che videro la vittoria del Polo della Libertà, dando inizio alla Seconda Repubblica. Erano momenti difficili, l’Italia era di fronte a scenari politici inediti, gli attentati di stampo mafioso del 1993 avevano lasciato il segno ed anche nelle istituzioni il nuovo vento non aveva una direzione ben precisa. Questo clima di incertezza è molto ben descritto in questo romanzo di Hans Tuzzi, grazie ad una scrittura diretta, senza fronzoli, che in modo chiaro e forte illustra i suoi pensieri.
Nell’anno 1994, il commissario Melis ha dato le dimissioni dalla polizia, vive da solo nel ricordo della moglie scomparsa tre anni prima. Melis riceve nella sua casa, a Milano, un personaggio potente che gli chiede di occuparsi di un vecchio caso di omicidio di una giovane che fu uccisa nel 1986 a Brassinigo, nord est d’Italia, nell’appartamento di una famiglia nota e ben considerata, che potrebbe diventare un problema per un aspirante ministro del nuovo governo. Melis dovrà indagare senza nessuna veste ufficiale, lavorerà con un falso nome, presentandosi come uno scrittore che sta raccogliendo materiale per un nuovo libro. Le indagini al tempo non portarono a nessun arresto, qualche indagato, una strana setta segreta a cui aderiva la ragazza uccisa fece credere di essere una possibile pista, qualche storia parallela di infedeltà coniugale, poco altro. Ma molti sono coloro che hanno interesse a mantenere bassa l’attenzione sul caso e fanno di tutto per mettere in difficoltà Melis. Ma qualcuno parlerà.
Il romanzo accende le luci sulla vita di provincia, piena di ipocrisia e falsità, dove molti si mostrano come persone integerrime per poi comportarsi nelle vite private in modo opposto.

Lo sparo

Titolo: Lo sparo

Autore: Anne Holt

Editore: Einaudi

Traduzione: Margherita Podestà Heir

Lo sparo è il terzo romanzo di Anne Holt con Selma Falck protagonista. Selma ha interrotto la sua attività di avvocato per diventare investigatrice. Tanto risoluta nella vita professionale quanto incerta e inefficace nella vita privata, con la tendenza alla depressione che cerca di sconfiggere con il gioco d’azzardo on line. Anche come madre non ha avuto molto successo, il rapporto con la figlia non è buono e neanche la nascita del nipote è servita per riavvicinare madre e figlia.

Selma era a pranzo con la sua amica Linda Bruseth, parlamentare ed ex giocatrice di palla a mano, quando una pallottola colpisce Linda e di rimbalzo ferisce Selma. Linda rimane uccisa sul colpo, Selma se la cava con una ferita al braccio. La morte di Linda è un colpo duro per Selma, la cui vita privata è piena di difficoltà. Uno stalker entra a piacimento nel suo appartamento lasciando segni inquietanti e la figlia non ha alcuna intenzione di migliorare il rapporto con lei, nonostante gli sforzi di Selma per stare vicino al nipote di sei mesi, verso cui prova un sentimento fortissimo che non aveva mai provato verso la figlia. Ma il coinvolgimento di Selma nelle indagini sarà inevitabile, con inevitabili conseguenze per la sua vita privata.

Un romanzo dalla trama complessa, giochi di potere ed intrighi inaspettati in un paese civile e ricco come la Norvegia. La Holt è stata ministra della giustizia, quindi conosce bene il funzionamento della politica norvegese, che nei suoi libri descrive in modo dettagliato e critico, con il suo stile di scrittura molto chiaro e coinvolgente sempre attento alle tematiche sociali ed alla psicologia dei personaggi.

Un romanzo che consente di fare una inedita esplorazione nel funzionamento di alcuni servizi sociali della Norvegia, da molti considerata all’avanguardia, per scoprire che la corruzione colpisce i cittadini più poveri, indifesi e bisognosi di attenzioni, come gli immigrati ed i loro figli, vittime ideali di ingiustizie e soprusi. Scopriremo che la cattiva politica si avvale del suo potere per coprire malefatte ed ingiustizie, nascondendo le prove e facendo apparire quello che non è agli ignavi cittadini. Anche in Norvegia.

Zorba il greco

Titolo: Zorba il greco

Autore: Nikos Kazantzakis

Editore: Crocetti

Traduzione: Nicola Crocetti

Zorba il greco è un romanzo straordinario da cui è stato tratto un film famosissimo con Irene Papas e Anthony Quinn, la cui colonna sonora composta da Mikīs Theodōrakīs contiene il brano Sirtaki, che accompagna nel film Zorba durante la sua famosa danza. Film, colonna sonora e balletto sono diventati più famosi del libro, ma è dal romanzo che tutto è nato.

Il libro racconta le avventure di Basil, uno scrittore inglese che ha ereditato una miniera sull’isola di Creta. Intraprende il viaggio per raggiungere l’isola e conosce per caso Alexis Zorba, un greco esuberante e pieno di energie e di contagioso entusiasmo per la vita. I due diventeranno amici inseparabili ed andranno incontro a successi, disastri, tragedie. I due amici sono quanto di più diverso si possa immaginare, ossia lo scrittore inglese idealista, benestante, alla ricerca delle risposte ai principali interrogativi della vita, Zorba invece è un uomo poco istruito ma di grande saggezza innata, conosce tutte le risposte alle grandi domande, concetti semplici e di immediata comprensione, pillole di saggezza e di esperienza mescolate insieme. Le avventure dei due porteranno l’autore a toccare temi di rilevanza assoluta, dalle relazioni tra uomo e donna a Dio, dalla religione all’esistenza dell’anima, dalla morte al senso della vita. Il romanzo è quasi un trattato di filosofia sotto forma di avventura vissuta da due amici, raccontata con semplicità e immediatezza. La storia è ambientata a Creta, descritta con grande efficacia, con le case candide, il mare azzurro e le notti arricchite da cieli fantastici. Le parole di Zorba sono coinvolgenti e convincenti, leggendo il libro si è trasportati dal suo entusiasmo, dalla sua voglia di vivere e dalla curiosità con cui guarda ogni cosa che gli accade attorno.

I dubbi dell’avvocato Sartori

Titolo: I dubbi dell’avvocato Sartori

Autore: Alessio Oldrini

Editore: Incipit23

L’avvocato Tommaso Sartori si è ritirato dalla professione, ha solo sessant’anni, vedovo, vive da solo, si dedica alle letture ed a qualche piacere come i sigari cubani, le birre artigianali, qualche buon ristorante ogni tanto. A Milano fa caldo, è un mattino presto di luglio, quando squilla il suo telefono. E’ un vecchio amico, Alberto Palmieri. Parla in modo concitato, chiede aiuto, c’è una donna morta, lui in qualche modo è coinvolto ma assicura che lui non ha ammazzato nessuno, chiede a Tommaso di andare con lui nell’appartamento dove si trova il cadavere. Tommaso è incerto, non vuole guai, ma Alberto è un amico, come dire di no? Decide di andare, entra nell’appartamento ma il cadavere non c’è. Inizia per Tommaso una avventura imprevista, la difesa del suo amico, ma anche la ricerca della verità. Il suo amico è un assassino oppure è innocente? Le indagini riserveranno grandi sorprese per Tommaso, che troverà le risposte che andava cercando, per ritrovare il senso della vita ed il coraggio di rimettersi in gioco.

Una storia accattivante, una trama ben costruita con personaggi interessanti e ben costruiti, uno stile di scrittura chiaro con alcuni riferimenti a romanzi famosi che arricchiscono il testo. Un libro che affronta molti temi, dall’amicizia che resiste al trascorrere del tempo, ai segreti che alcune persone nascondono, al lavoro fatto dietro le quinte delle aule giudiziarie, dove giudici, investigatori ed avvocati hanno la possibilità di contribuire con umanità e buon senso alla risoluzione dei casi incerti, tutelando sia le vittime che i sospettati, all’importanza della ricerca della verità e della giustizia, evitando soluzioni di comodo o scorciatoie, al coraggio di seguire i propri sentimenti, senza preoccuparsi delle differenze di età e del giudizio degli altri. I dubbi di Sartori sono comuni a molte persone che non osano cercare le risposte che spesso sono a portata di mano, basta cercarle.

Gli avversari

Titolo: Gli avversari
Autore: John Grisham
Editore: Mondadori
 
Gli avversari è la prima raccolta di racconti pubblicata da Grisham, il noto autore americano di legal thriller. Tre sono i racconti, tre ambientazioni completamente diverse, con una divagazione in Costarica nel primo racconto, dove il protagonista si era rifugiato dopo essere scappato dagli Stati Uniti. Anche nei racconti brevi l’efficacia di Grisham rimane inalterata, trame articolate, personaggi ben caratterizzati, situazioni difficili anche per i perspicaci avvocati americani. Pregi e difetti, aspetti evidenti e meno della società americana sono ben descritti nelle pagine delle storie di Grisham, che pur avendo a cuore l’aspetto legale, il rapporto tra avvocati e giudici, con le attività tipiche dei tribunali sempre presenti e descritte con chiarezza e completezza, non dimentica quanto avviene nella vita quotidiana delle persone normali. Una lettura adatta al periodo estivo, quando anche per i lettori accaniti la voglia di leggere viene mitigata dalle incombenti attività balneari o montane.

Luce della notte

Titolo: Luce della notte
Autore: Ilaria Tuti
Editore: Longanesi
 
Chiara è una bambina malata, non deve essere esposta ai raggi del sole, la sua vita è al buio. Ma c’è anche un sogno ricorrente che la turba e la terrorizza. Sogna un bambino che si lamenta anche se è morto, sepolto ai piedi di un albero di acacia, gli stessi alberi che lei vede vicino casa. Nel sogno vede del sangue, potrebbe essere il cuore del bambino. Chiara è convinta di non sognare ma di vivere un fatto reale.
Ad indagare sui sogni di Chiara arriva Teresa Battaglia con il suo fidatissimo ispettore Marini, su richiamo della madre di Chiara che ritiene Teresa l’unica persona adatta a trattare con la sua bambina, nonostante la ritrosia del marito, che diffida delle forze dell’ordine.
Teresa sa che i bambini non mentono e che bisogna ascoltarli. Sa anche che quello che dice Chiara potrebbe nascondere qualcosa di terribile.
Un romanzo coinvolgente e commovente, dedicato ad una bimba che non ha vinto la sua battaglia contro la malattia, scritto in modo diretto ed intenso con tanto sentimento, pur rimanendo nelle tipiche atmosfere dei thriller. Il romanzo mostra forme ben conosciute del male che gli uomini sono in grado di fare, senza rimorsi e senza pentimenti, ma in questo caso è il modo in cui viene scoperto che rende unico questo romanzo. Teresa Battaglia si conferma un personaggio dal carattere duro e ostinato, ma anche di grande generosità e umanità, insieme all’ispettore Marini, vero assistente nella professione e nella vita.

I killer non vanno in pensione

Titolo: I killer non vanno in pensione

Autore: Francesco Recami

Editore: Sellerio

La Banda dei Quattro agisce all’interno della sede INPS di Treviso, sono quattro impiegati nullafacenti e corrotti, che sfruttano oltre ogni limite Walter Galati, un uomo tranquillo, mite e laborioso, vessato anche dalla moglie Stefania, insoddisfatta per lo stipendio tropo basso e per le sue poche ambizioni. Ma Walter non è quello che sembra. Il mesto impiegato nasconde un segreto insospettabile, è in realtà un killer che svolge alla perfezione i lucrosi incarichi che gli vengono affidati da una misteriosa Agenzia. Walter sente che la sua carriera di killer sta per concludersi e teme di essere eliminato. Riceve un incarico per eliminare un residente di Procida che a lui sembra proprio una trappola in cui attirarlo e farlo fuori. La trama si infittisce, Walter scopre a casa sua l’amante della moglie ed è costretto ad eliminarlo, nella sede INPS arriva l’ispettore ministeriale Marta Coppo che deve indagare sulle malefatte della banda dei quattro che cominciano ad organizzare i piani per difendersi, una serie di misteriosi delitti e una guerra tra bande di malavitosi insanguina la tranquilla provincia di Treviso, c’è anche in azione un misterioso killer di cani. Il Nord Italia è flagellato dalle piogge, i fiumi sono in piena e il rischio di inondazioni è enorme.

La trama va a comporre una sequenza fittissima di eventi in una specie di giallo che a volte sconfina nel dramma o nella commedia degli equivoci, dove nulla è come sembra. Il romanzo mette alla berlina, con umorismo e sarcasmo inarrivabile, tutti i difetti della provincia italiana, il conformismo, l’ipocrisia, la morale su misura, gli abusi di ogni tipo fatti per agevolare il turismo internazionale, la presenza della criminalità organizzata che gestisce i principali affari nel triveneto. Continui capovolgimenti di fronte, storie che sembrano distanti che invece si incontreranno, tanta geniale ironia contro il malcostume italico ed i suoi principali difetti.

In silenzio si uccide

Titolo: In silenzio si uccide

Autore: Arnaldur Indridason

Editore: Guanda

Traduzione: Alessandro Storti

Noir nordico, ambientato in Islanda, tra Reykjavik e dintorni.  Una ragazza viene ritrovata sulla tomba di Jon Sigurosson, fondatore dell’indipendenza dell’Islanda, eroe nazionale. Della ragazza non si conosce il nome, nessuno ne ha denunciato la scomparsa. L’ispettore Erlendur e il suo assistente Sugurour Oli iniziano le indagini nel mondo dei tossicodipendenti, lo stesso che frequenta la figlia di Erlendur. Qualche indizio porta la coppia di investigatori verso i fiordi dell’Ovest, con la speranza di ricostruire la vita della sfortunata ragazza. Indagando con pazienza con i pochi indizi disponibili, le indagini troveranno la direzione definitiva.

Un noir scritto con abilità da Arnaldur Indridason, uno scrittore capace di costruire trame misteriose e ricche di suspence dosata con misura per attirare l’attenzione del lettore senza stressarlo oltre misura. Il romanzo mostra un volto inedito dell’Islanda di oggi, in cui lontano dalla capitale Reykjavik, città ricca e piena di opportunità, ci sono solo centri piccoli abbandonati in crisi economica, con il sistema della pesca che è stato stravolto con le quote pesca finite in mano ai ricchi monopolisti, lasciando i piccoli pescatori senza lavoro, senza soldi e senza prospettive. Emerge una condizione per i giovani islandesi di emarginazione, incomprensioni con le famiglie, disagi sociali ed economici, con inevitabile consumo di droga e con la prostituzione come mezzo veloce e sicuro per procurarsi i soldi. I padroni del mondo della droga e della prostituzione sono ricchi uomini d’affari, gente senza scrupoli, spietati sfruttatori che non hanno nessun rispetto per la vita degli altri.

In un mondo senza certezze e riferimenti, dove i giovani non conoscono neanche la storia della loro patria e le famiglie non sono un riferimento per i giovani, anche l’amore prende direzioni sbagliate e non riesce a svolgere la sua funzione principale.

L’orsacchiotto

Titolo: L’orsacchiotto

Autore: Georges Simenon

Editore: Adelphi

Traduzione: Laura Frausin Guarino

Il professor Jean Chabot è un medico ginecologo di Port-Royal, famoso, benestante, moglie, tre figli, segretaria amante che lo solleva da ogni incombenza personale e professionale. Jean subisce il fascino di una giovane infermiera con cui trascorre una notte d’amore nella clinica di cui è comproprietario. La sua amante segretaria capisce tutto e in pochi giorni licenzia la giovane e temibile avversaria. Il medico non mostra alcuna sorpresa apparente nell’apprendere che la infermiera è stata licenziata, così come appare tranquillo quando il cadavere della ragazza viene ritrovato nella Senna. L’autopsia dirà che la ragazza era incinta, quasi sicuramente di Chabot. Per il medico tutto cambia. Trova biglietti minacciosi sul parabrezza dell’auto. C’è uno sconosciuto che lo spia ovunque si trovi. La paura prende il sopravvento e mina le sue sicurezze. Anche in sala operatoria non sarà più sicuro di sé. La situazione peggiora di giorno in giorno, fino a quando il dottore prenderà una decisione drastica.

Un romanzo che racconta la storia di un uomo che era partito dal nulla per raggiungere una posizione invidiabile e prestigiosa sul piano professionale ed economico a scapito della vita privata. Troppo impegnato a lavorare, schiacciato dalle responsabilità e dell’ambizione, Jean ha sempre trascurato la famiglia, tradendo la moglie e ignorando i figli. Dietro l’apparenza del medico realizzato c’è un uomo infelice e moralmente deludente. Chabot non potrà che prendere atto del suo fallimento. Una lettura molto moderna, che si adatta alla perfezione alla vita moderna, i cui ritmi lavorativi, le aspettative personali, le pressioni ambientali, la corsa alla ricchezza, ritenuta vero unico obiettivo della vita, costringe le persone a vivere una vita impossibile, alla ricerca di un benessere fittizio a cui non corrisponde il vero benessere interiore.

La banda Cimarosa

Titolo: La banda Cimarosa

Autore: Lorenzo Della Fonte

Editore: Elliot

La storia ha inizio nel 1962, quando erano in corso i preparativi per allagare la valle del Mis, nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, dopo la costruzione della diga che avrebbe trasformato la valle in un lago artificiale. Giovanni Bassan è un ex ufficiale dei carabinieri in pensione, ha una moglie disabile che assiste in modo amorevole, abita nella zona ma pensa di lasciare la valle e tornare nelle Marche, dove ha una casa. Una sera viene ritrovato cadavere un tecnico che lavorava per la ditta costruttrice della diga. La morte insospettisce Bassan che ritiene la morte non accidentale, ma provocata volontariamente da un omicida. Molti attribuiscono la morte alla presenza del diavolo nella valle.

La banda “Domenico Cimarosa” di Altavilla, nel Cilento, è soggetta ad una serie di incidenti che sono attribuiti al diavolo, ma c’è qualcosa che non quadra nella gestione del gruppo musicale. Un musicista muore avvelenato dopo aver suonato con la Banda nel Trovatore, famosa opera di Giuseppe Verdi.

Il diavolo è l’elemento ricorrente nelle due storie che si accavallano nel romanzo, richiamato ovunque ci sia qualcosa di misterioso e inspiegabile.

L’autore è un musicista, direttore d’orchestra, compositore, insegnante di musica e scrittore. Numerosi riferimenti musicali nella storia, scritta in modo elegante ed armonico come una partitura, piacevole e coinvolgente sia per le vicende investigative che per le faccende sentimentali di Giovanni, che pur innamoratissimo della moglie, avrà una breve a quasi platonica relazione con l’avvocato Francesca Palladio, una donna intelligente e volitiva, che in quegli anni sta combattendo per conquistare il posto di sostituto procuratore. Francesca deve combattere anche contro il padre, generale dell’esercito, suo primo avversario ed oppositore alle sue ambizioni di carriera in magistratura. Erano altri tempi, le lotte delle donne per le pari opportunità erano agli albori.