Negli occhi di Marianne

Titolo: Negli occhi di Marianne

Autore: Frederic Dard

Editore: Rizzoli

Traduzione: Elena Cappellini

Un romanzo breve, una storia che racconta la imprevedibile ed intensissima storia d’amore tra un pittore di Parigi, Daniel Mermet, in vacanza nella costa catalana, ed una donna misteriosa che si getta tra le ruote della sua automobile.

Daniel scende dall’auto, vede la donna priva di sensi ma senza ferite evidenti. Per paura di possibili problemi con le autorità, decide di non portare la donna all’ospedale, ma di portarla con sé nella pensione dove risiede. Attende che la donna riprenda i sensi e scopre che parla francese e che non ricorda nulla del suo passato. La donna è bellissima, piena di fascino e Daniel prova per lei una attrazione immediata. Decide di farle un ritratto e Daniel resta colpito dal tipo di sguardo che è riuscito a imprimere sul disegno, uno sguardo misterioso e poco rassicurante. Daniel decide di scoprire tutto della donna misteriosa. Non ha idea di cosa sta per scoprire.

Le storie di Frederic Dard sono sempre molto intense e coinvolgenti, esplorano le profondità dell’animo umano, quello che viene tenuto nascosto, che si vorrebbe non avere. Storie paradossali, estreme, scritte con uno stile elegante, tanti segnali ed indizi di quello che potrebbe accadere, ma solo accennati, mai troppo evidenti. Racconti pieni di dettagli, mai inutili o ridondanti, una scrittura secca, diretta, che colpisce per la sua efficacia. Tutto sembra normale, poi all’improvviso qualcosa cambia, e si precipita nell’abisso.

I milanesi si innamorano il sabato

Titolo: I milanesi si innamorano il sabato

Autore: Gino Vignali

Editore: Solferino

La vicenda si svolge sul lago di Como, tra ville meravigliose e scenari da sogno. Il commissario Giovanni Armani vive in una villa con vista lago, ereditata dal nonno. Il magistrato al vertice della Questura di Como è Giacomo Cacciaguerra, marito di una donna affascinante e molto ricca, figlia del titolare di una delle principali aziende tessili del posto. Ed è proprio il magistrato a telefonare al Commissario in quella che sembrava una tranquilla serata come tante altre. In una nota Beauty Farm con vista lago viene ritrovato il cadavere della titolare. E’ stato un cliente a dare l’allarme. Tanti i sospettati da interrogare, tanto il lavoro per il commissario Armani e il procuratore Cacciaguerra, coadiuvati per l’occasione da Costanza Confalonieri Bonnet, la poliziotta più bella ed affascinante d’Italia, prossima alla promozione a questore, già protagonista dei romanzi precedenti dell’autore.

Il titolo del libro è un omaggio al grande Scerbanenco ed è anche una piccola presa in giro per i milanesi, troppo impegnati a lavorare durante tutta la settimana, hanno tempo solo al sabato per le conquiste sentimentali, per riposarsi la domenica ed essere pronti e carichi il lunedì per una nuova settimana lavorativa. Un giallo movimentato, tanti personaggi, tanti tradimenti, ribaltoni, indagini di vario livello ed importanza che si mescolano tra loro in una avventura ben raccontata e molto piacevole. Gino Vignali mescola con sapienza e leggerezza le tensioni delle indagini, un pizzico di erotismo, ironia ben dosata ed una trama incalzante ricca di personaggi molto diversi tra loro, ben assortiti, tutti riusciti e ben distribuiti nelle varie parti del racconto. Il libro è un modo per rappresentare la nostra società, con persone normali, serie e determinate che convivono con cialtroni inguaribili, bugiardi patentati ed alcuni baciati dalla fortuna non sempre meritata.

Segnali in codice

Titolo: Segnali in codice

Autore: Gabriele Barberis

Editore: SEM

Gabriele Barberis è un giornalista che si occupa da oltre trent’anni di politica italiana. Questo “Segnali in codice” è il suo debutto come romanziere con un thriller fantapolitico, una storia che parte dalle prime esperienze nei gruppi di estrema sinistra di due giovani romani negli anni Settanta, per arrivare fino ai giorni nostri, passando per episodi di lotta armata, politica e giornalismo, con una ricostruzione del rapimento di Aldo Moro, del massacro della sua scorta e dell’epilogo del rapimento, che svela dettagli e retroscena che non sono emersi dalle carte dei procedimenti giudiziari. Gli anni di piombo occupano un posto indelebile nella memoria degli italiani che li hanno vissuti. Era evidente che gli eventi di quegli anni avessero una regia occulta, che parte della verità fosse non raccontabile all’opinione pubblica, per via di legami indicibili tra terroristi, loro fiancheggiatori, giornalisti, servizi segreti, uomini politici e non solo. Il romanzo avvalora la tesi del necessario oblio per molti dei grandi misteri della cosiddetta Prima Repubblica per tutelare quegli interessi superiori che non possono essere svelati ma che hanno determinato i fatti per come si sono svolti. La storia racconta gli eventi attraverso le verità delle carte processuali, che non riescono a spiegare tutto, pur fornendo una versione ufficiale ineccepibile. Un romanzo è un’opera di fantasia in cui l’autore può lavorare di fantasia per mettere insieme tanti elementi, vero o presunti tali, per costruire una trama verosimile, per svelare una sua verità, completa o parziale, utile per non dimenticare, per stimolare la ricerca della verità, per abbattere il muro di omertà che protegge chi si è reso responsabile di scelte discutibili per favorire interessi occulti. Segnali in codice è scritto con stile ineccepibile, ritmo incalzante e apre gli occhi a chi non vuole accontentarsi delle verità ufficiali.

Il ponte dei delitti di Venezia

Titolo: Il ponte dei delitti di Venezia

Autore: Matteo Strukul

Editore: Newton Compton

Un thriller nella Venezia del 1729. Il ponte delle Guglie è il luogo del ritrovamento di un cadavere con due fori in gola ed uno stiletto infilato nel petto che trattiene un foglietto su cui è scritto “Canaletto”. Evidente il riferimento al pittore Giovanni Antonio Canal. Le autorità coinvolgeranno Canaletto nelle indagini, come era già accaduto nel passato. Ci sarà un secondo cadavere, ritrovato sempre sullo stesso ponte, con i due misteriosi fori in gola, sempre con lo stiletto che trattiene il foglio con scritto “Canaletto”. C’è un assassino che sta mettendo in opera un piano criminale tanto terribile quanto misterioso.

Una trama appassionante, uno stile di scrittura brillante e preciso nei molti riferimenti storici ed artistici, una serie incalzante di eventi che trascinano il lettore in una avventura appassionante. La scelta di trasformare Canaletto in investigatore di grande capacità è di sicuro azzeccata, creando un protagonista attraente ed affascinante. Il nemico da combattere ha sembianze spaventose ed uccide secondo modalità sconosciute che riconducono ad antiche leggende dei paesi dell’Est che appaiono talmente terribili da risultare quasi sovrannaturali. La storia è ricca di riferimenti artistici, che spiegano la tecnica pittorica di Canaletto, con cui realizzava le sue magnifiche vedute di Venezia. Ma c’è spazio anche per un’artista come Rosalba Carriera, meno nota rispetto a Canaletto, ma non per questo meno dotata di talento pittorico, dedicato soprattutto ai formidabili ritratti, che hanno caratterizzato la sua opera. Proprio pensando all’abilità di Rosalba nel riprodurre i volti, Canaletto avrà l’idea di farle disegnare quello che potrebbe essere stato il primo identikit della storia delle investigazioni, con oltre 200 anni di anticipo rispetto alla nascita ufficiale della procedura adottata dalle polizie mondiali. Canaletto, talento pittorico ed investigativo.

Una famiglia perbene

Titolo: Una famiglia per bene

Autore: Massimo Felisatti e Fabio Pittorru

Editore: Rizzoli

“Una famiglia per bene” è un romanzo uscito negli anni Settanta, scritto da una coppia di scrittori e sceneggiatori come Massimo Felisatti e Fabio Pittorru che all’epoca contribuirono a creare il genere poliziesco italiano. Questo titolo fu uno dei libri di maggior successo ed ora, 2023, è stato ripubblicato da Rizzoli.

Il romanzo è ambientato a Roma. Una ragazza di una famiglia benestante, che abita nei quartieri alti, quelli riservati alla gente importante amica di persone importanti, sparisce di casa. I genitori mettono subito in moto le loro conoscenze più influenti e riescono a fare in modo che a seguire le indagini siano i vertici della polizia italiana, costretti ad indagare con determinazione ma anche con tatto e discrezione, per evitare fughe di notizie e dare in pasto alla stampa una vicenda delicata dove la riservatezza è determinante, trattandosi di una ragazzina minorenne. Molti i sospettati in una indagine che è anche una corsa contro il tempo per scongiurare il peggio. Un racconto costruito su una trama incalzante, che racconta i fatti con uno stile diretto e lineare, senza fronzoli, con dialoghi efficaci, che mettono il lettore di fronte ai fatti come se fosse in una sala cinematografica.

La trama è basata sulla contrapposizione sociale tra i quartieri della Roma “bene” e le periferie, tra il lusso e il disagio sociale. La società della Capitale viene descritta con tutti i suoi difetti, molto simili a quelli di oggi, che comprendono, ora come allora, corruzione, vizietti costosi e illegali come droghe e prostituzione minorile.

La storia della ragazzina scomparsa mostre come anche allora la facciata di benessere ed opulenza ostentata da alcune famiglie altolocate, nasconde l’incapacità di educare e seguire i figli, considerati solo un intralcio ed una perdita di tempo, per genitori troppo impegnati a fare soldi o a sprecarli in passatempi effimeri e costosi.

Tra due mondi

Titolo: Tra due mondi

Autore: Olivier Norek

Editore: Rizzoli

Traduzione: Maurizio Ferrara

Olivier Norek mi aveva sorpreso con “Superficie” e “Il pesatore di anime”, due polizieschi dalla trama originale, pieni di colpi di scena, con finali imprevedibili. Non sapevo nulla di questo “Tra due mondi”, ma l’ho visto in libreria e l’ho ho comprato senza esitazioni. Mi aspettavo un “noir” alla sua maniera, invece il tema principale del libro è l’immigrazione clandestina, con tutta la sua drammatica attualità.

Adam deve fuggire dalla Siria e con lui moglie e figlia, che partono qualche giorno prima con un barcone per la traversata del Mar Mediterraneo. La loro destinazione è il campo di Calais, soprannominato “la Giungla”, con oltre diecimila profughi che vivono in condizioni disumane, dove ogni etnia cerca di imporre le proprie regole nella porzione di territorio che occupano e che rivendicano come se fosse loro. La storia di Adam si svolge nella Giungla di Calais, un luogo infernale, dove gli ospiti vivono senza diritti e speranze, mentre soprusi e sofferenze sono l’unica certezza.

Siamo abituati a valutare il problema degli immigrati dalle cronache di Lampedusa e degli altri punti di sbarco nel territorio italiano, consideriamo gli sbarchi dal Nord Africa come un problema tutto italiano o comunque in gran parte italiano. Questo libro ci apre gli occhi su quello che accade in altre parti dell’Europa, forse in scala anche maggiore rispetto alle dimensioni italiane. Sofferenze di migliaia di persone, costrette a fuggire, ad abbandonare la propria patria, a rischiare la vita nella speranza, spesso vana, di trovarne una migliore. Persone che una volta raggiunte destinazioni temporanee, perdono ogni diritto civile, resta solo il marchio di infamia di clandestino. Un costo insopportabile per gli Stati che li accolgono malvolentieri, un problema sociale per le popolazioni costrette ad una convivenza insopportabile. Un libro che apre gli occhi su problemi che molti preferirebbero non dover considerare.

Formule mortali

Titolo: Formule mortali

Titolo: Formule mortali
Autore: François Morlupi
Editore: Salani

“Formule mortali” è il primo romanzo scritto da François Morlupi, edito nel 2018, ora riproposto in una nuova edizione curata dall’autore dopo il successo dei romanzi successivi. I protagonisti sono sempre gli stessi. La storia è ambientata a Roma, raccontata con passione ed ironia, mostrando pregi e difetti della città con simpatia ma anche con rispetto per la sua bellezza. Il gruppo dei cinque poliziotti di Monteverde ancora deve conoscersi a fondo, la squadra voluta dal commissario Ansaldi è ancora in formazione. Grazie a questa prima avventura si getteranno le basi per trasformare un gruppo eterogeneo in una vera e propria famiglia, unita dal comune intento di giustizia.
Siamo nel pieno dell’estate, a Villa Sciarra viene ritrovato il cadavere di un professore di fisica, orrendamente mutilato, con alcune parti del corpo è stata composta la formula E = mc2. Il giorno dopo altro ritrovamento macabro, questa volta la vittima è una professoressa di matematica. Con il suo sangue è stata scritta a fianco al cadavere la formula a2+b2=C2, ossia l’enunciato del teorema di Pitagora. Un terzo omicidio viene scoperto in Corsica, la vittima è un professore di chimica e la formula è quella di Boyle-Mariotte, PxV=c. Sarà quest’ultimo omicidio a portare i cinque di Monteverde sulla strada giusta per la soluzione di questo strano caso. La trama è solida, i protagonisti sono ben assortiti con pregi e difetti inediti, tutti ben disposti verso i colleghi e pronti a qualsiasi sacrificio per raggiungere l’unico risultato che li interessa, ossia la ricerca della verità. La chiave del successo del libro trovo sia la scrittura di Murlupi, diretta e chiara, abile nelle descrizioni senza eccedere in particolari, efficace nello scandire i ritmi degli eventi, alterna scene drammatiche a situazioni piene di simpatico humor. Morlupi è un francese che ha saputo assorbire lo spirito irriverente di Roma, cosa per niente scontata.

Certe morti non fanno rumore

Titolo: Certe morti non fanno rumore

Autore: Alessandro Curioni

Editore: Chiare Lettere

Dopo “Il giorno del Bianconiglio” torna Leonardo Artico con i suoi collaboratori informatici e la giornalista Teresa, a giorni alterni innamorata di lui, a seconda di come si è svegliato Leonardo. Nella squadra di Artico non può mancare Roberto, amico fedele e braccio operativo di altissimo livello.

Artico viene ingaggiato da una sua ex, Rachele, ora al vertice di una grande azienda americana, con una proposta molto allettante, ossia partecipare ad un progetto di cyber security, detto Da Vinci, che si propone di utilizzare l’intelligenza artificiale per gestire i dati delle principali aziende mondiali, garantendo la sicurezza assoluta. Un progetto ambizioso che promette grandi utili e la concentrazione di un potere enorme nelle mani di una unica azienda. Il progetto Da Vinci ha attirato le attenzioni dei Servizi Segreti Italiani, che a loro volta ingaggiano Artico per essere informati sui progressi dell’azienda guidata da Rachele. Leonardo ha intenzioni e scopi diversi da quelli di Rachele e dei Servizi e condurrà la sua partita in modo inedito e imprevedibile, adattandosi in fretta alle esigenze del business di alto livello, che non prevedono regole certe ed hanno come unico risultato possibile la vittoria.

Un cyber thriller senza un attimo di respiro, continui cambi di scenari, tradimenti, doppi giochi. Una storia appassionante e incerta fino all’ultima pagina. L’autore si diverte a mostrare le sue conoscenze informatiche, sfoggia una notevole cultura classica e filosofica, tanti aneddoti ed una capacità di scrittura brillante ed appassionante. Il libro pone in termini estremi ma plausibili i pericoli a cui il mondo intero è esposto dall’utilizzo senza criteri e controlli sull’utilizzo dell’intelligenza artificiale, che potrebbe diventare il mezzo con cui persone senza scrupoli potrebbero controllare tutte le attività economiche e non solo, con conseguenze difficilmente prevedibili.

La morte non va in pensione

Titolo: La morte non va in pensione

Autore: Francesco Sapia

Editore: Scatole parlanti

Rocco Amato è un giornalista che si occupa di “nera” per “Il Piccolo del Mezzogiorno”, un giornale locale ben diretto e con un discreto seguito in Calabria. Rocco lavora nella redazione di Corissano Calabro, una cittadina della costa ionica che è un piccolo paradiso, per il magnifico mare, per le bellezze architettoniche e per la gastronomia ricca di piatti e sapori unici. Rocco ha capacità investigative fuori dal comune ed è anche un paladino della verità, che insegue ad ogni costo insieme al suo amico commissario Nicola Abastante ed alla redazione del giornale, con cui costituisce una squadra affiatata e di grande efficacia. Rocco si sta occupando della misteriosa uccisione di un pensionato, ritrovato cadavere nella sua villetta sul mare. Le indagini sull’omicidio ci raccontano una storia di emigrazione da una terra che aveva poco da offrire, una carriera fatta in Germania nelle costruzioni civili, un ritorno in Calabria da vincitore, con una discreta ricchezza accumulata. Ma anche storie di lutti, di amori semi clandestini, di figli non riconosciuti. Ma non c’è solo la Calabria del passato nel romanzo, c’è anche la Calabria di oggi, fatta di persone che hanno ereditato l’educazione ed il senso del dovere dai genitori, di ottimi professionisti che conoscono l’importanza del fare le cose per bene. Quella Calabria piena di voglia di crescere, di legalità, di normalità, di cui Rocco Amato è di sicuro un bel rappresentante, un uomo moderno, dinamico, gran lavoratore, ma anche galantuomo d’altri tempi, capace di corteggiare la sua fidanzata Titti, di professione nutrizionista, con gentilezza rara, sapendo aspettare il momento adatto per far capitolare la sua amata, senza pretendete tutto e subito come troppo di frequente accade oggi. In questo “La morte non va in pensione”, ho percepito una grande voglia di cambiamento, di costruire un futuro nuovo e diverso per la Calabria. Una scrittura piacevole ed equilibrata.

Il peso del coraggio

Titolo: Il peso del coraggio

Autore: Michele Navarra

Editore: Fazi

“Il peso del coraggio” racconta una vicenda giudiziaria complessa, due processi, collegati uno all’altro in modo diretto, condotti in modo impeccabile sia dalle accuse che dalle difese, due sentenze dei giudici corrette in base ai dibattimenti e gli atti, anche se entrambe profondamente sbagliate. Michele Navarra ha saputo costruire una trama avvincente, partendo da un crimine tra i più odiosi, ossia le molestie sessuali su un ragazzino, Diego Loria, ad opera del suo allenatore di calcio, Emanuele Fontana, medico stimato e padre di un figlio compagno di scuola della vittima.

Il romanzo racconta con grande efficacia sia la vicenda processuale che le difficoltà dalla vita familiare di Gordiani, il cui matrimonio sta vivendo un momento difficile.

Il libro è uno dei migliori legal thriller che abbia mai letto, con la vicenda processuale complessa ed emotivamente coinvolgente, raccontata senza troppi tecnicismi legali, mettendo bene in evidenza le difficoltà degli avvocati e dei giudici, del pubblico ministero e degli stessi giurati, chiamati a giudicare ed infliggere condanne, in base ai propri convincimenti, con la grande responsabilità di applicare la giustizia in modo equo e corretto. Le pagine che raccontano gli interventi dell’accusa e quello dell’avvocato Gordiani al termine del secondo processo le ho trovate bellissime, per le grandi capacità oratorie dei due avvocati che parlano dei propri convincimenti senza sminuire il lavoro della contro parte, trovando parole accorate e sentite per convincere la giuria. Gordiani interpreta la professione forense secondo ideali di correttezza e moralità esemplari che invece sono stati troppe volte calpestati dalla realtà dei fatti. E’ anche un appassionato vespista, cosa volere di più? L’ambientazione romana, con le critiche ai suoi difetti, è molto piacevole, come lo sono le descrizioni dell’Argentario, luogo di mare molto caro ai romani.

Il sale sulla ferita

Titolo: Il sale sulla ferita

Autore: Cristina Rava

Editore: Rizzoli

La dottoressa Ardelia Spinola è in crisi. Il suo amico Bartolomeo Rebaudengo e la sua amica pianista Norma Picolit stanno trasformando la loro amicizia in qualcosa di molto simile ad una relazione e la cosa fa ingelosire Ardelia, molto legata a Bartolomeo. Una sera la dottoressa riceve una telefonata dal suo ex fidanzato Arturo che parla rimanendo sul vago, senza spiegare chiaramente il motivo della chiamata. Ardelia ha l’impressione che Arturo non abbia avuto il coraggio di dirle quello che voleva, per qualche motivo sconosciuto. Dopo pochi giorni, Arturo viene ucciso nella villa di Davide Drusi, un suo amico che ha iniziato a frequentare di recente. Il suo cadavere viene ritrovato nella piscina della villa, ucciso da un proiettile. Arturo e Davide si somigliano tantissimo e forse è stata proprio questa somiglianza ad ucciderlo, potendosi trattare di uno scambio di persona. L’omicidio scuote la vita di Ardelia e l’essere stata esonerata dalle indagini la rende ancora più depressa e malinconica. Bartolomeo si prodiga nell’aiutare la sua amica Ardelia, sforzandosi di tenerla lontana dai pericoli delle indagini clandestine e cercando di risollevarle il morale. Ma tenere a bada Ardelia è impossibile e lei non si fermerà fino a quando il colpevole non sarà individuato.

Questo “Il sale sulla ferita” è un romanzo piacevole, scritto con la consueta eleganza e lieve ironia da Cristina Rava. Un giallo che ben racconta il territorio in cui si svolge la storia, evidenziandone i colori, i profumi e la gastronomia locale. Una commedia che racconta le bassezze umane, l’avidità senza limiti che porta al crimine, ma anche una piacevole vicenda sentimentale dove l’amicizia e l’amore sorprendono i protagonisti, curando quelle ferite che sembrano inguaribili, soprattutto quelle che restano dopo i lutti più dolorosi.

Notturno francese

Titolo: Notturno francese

Autore: Fabio Stassi

Editore: Sellerio

Un romanzo delicato e malinconico, una specie di diario di un viaggio nato da un errore che porterà il protagonista alla ricerca delle risposte alle grandi domande irrisolte della sua vita. Un viaggio a tappe a ritroso nella sua vita, attraverso molte località che richiamano importanti romanzi del passato o che sono state luoghi simbolo per molti scrittori. Tutto il romanzo è un richiamo continuo ad altri romanzi, a partire dal titolo che omaggia il grande Antonio Tabucchi. Se la malinconia prevale nel libro e il richiamo del titolo al buio della notte fa pensare ad un finale triste, in realtà la storia è un viaggio verso la luce della conoscenza del proprio passato, mai rinnegato anche se sconosciuto.

Il protagonista di questo romanzo è Vince Corso, di professione biblioterapeuta, ossia un curatore di persone che usa i libri come medicina. Vive in un modesto appartamentino in via Merulana, che funge anche da studio per ricevere i suoi pazienti. Corso deve raggiungere la sua fidanzata a Napoli ma sbaglia treno e si ritrova diretto a Milano. Sul treno incontra un uomo misterioso, che lo spinge a continuare il viaggio, anche se non è la sua destinazione. Lo sbaglio forse non è casuale, è il destino che lo vuole portare in direzione di Milano. Vince decide di proseguire il viaggio, arriva a Milano e raggiunge Genova, prosegue per Ventimiglia per arrivare alla fine a Marsiglia. Qui Vince aveva vissuto l’infanzia. La madre lavorava come cameriera nell’hotel Le Negresco ed ebbe una breve avventura con uno sconosciuto che la mise incinta, alla fine del luglio del 1969. Inizia per Vince la scoperta del suo passato, trova l’identità di quel padre che non aveva mai conosciuto, per rivivere alcuni momenti indimenticabili della sua vita. Magnifica la copertina della sempre ottima edizione Sellerio.

Lampedusa, l’isola del diavolo

Titolo: Lampedusa, l’isola del Diavolo

Autore: Fabrizio Prelato

Editore: Scatole Parlanti

Un libro attuale, che tratta un argomento doloroso e delicato come quello degli sbarchi di immigrati provenienti da Paesi lontani, sempre più frequenti sulle nostre coste con esiti spesso drammatici.

“Lampedusa, l’isola del Diavolo” è un libro importante per l’argomento che tratta e perché l’autore, Fabrizio Prelato, è un maresciallo dei Carabinieri, che ha scritto questo romanzo, quindi finzione letteraria, ispirato da fatti veri ed autobiografici, tratti dalla sua esperienza professionale proprio a Lampedusa. Il protagonista è Christopher Bertone, maresciallo dei carabinieri, che si è trasferito a Lampedusa per un tirocinio di tre mesi, necessario per riuscire ad entrare nell’Europol. Dopo l’ennesimo naufragio di una imbarcazione a pochi metri da una spiaggia dell’isola, Bertone inizia una indagine approfondita sui tragici eventi, perché a lui qualcosa non torna. I suoi sospetti sono confermati dai primi risultati delle indagini. Tutte le testimonianze concordano sul fatto che il gommone con gli immigrati è stato affondato volontariamente da qualcuno che si è allontanato in fretta dopo il naufragio. Tra la popolazione dell’isola c’è il convincimento che in tutte le disgrazie c’è di mezzo il Diavolo e c’è anche chi giura di averlo visto.

Un libro sul dramma dei viaggi della speranza dei clandestini in cerca di una vita migliore e la malvagità di coloro che si approfittano di queste persone per guadagnare tanti soldi mettendo a repentaglio le loro vite. Un libro intenso, emozionante, ben scritto, su un argomento che divide la politica italiana e le istituzioni europee, incapaci, dopo tanti anni e tanti morti, di prendere decisioni eque e condivise, per tutelare le vite di coloro che fuggono da persecuzioni e povertà.

Troppi di loro, giunti nel Paese di approdo, non ne possono conoscere l’accoglienza e la solidarietà perché vi trovano la morte. Nessuno può autoassolversi di fronte a questa strage continua.

La ricreazione è finita

Titolo: La ricreazione è finita

Autore: Dario Ferrari

Editore: Sellerio

La ricreazione è finita è un libro con una trama che mette insieme molte storie, con un intreccio complesso, scritto con precisione linguistica e linearità narrativa, per un risultato di grande rilievo. Marcello Gori è un trentenne che si è laureato da poco in lettere, un uomo senza grandi passioni, senza obiettivi di vita e professionali, con l’unica convinzione di non voler proseguire l’attività di famiglia, ossia la gestione di un bar. Ad interrompere la vita pigra e inconcludente di Marcello, accade un evento improbabile quanto imprevedibile, ossia la vittoria di un dottorato di ricerca in lettere. La vittoria del concorso giunge in modo fortuito quanto immeritato, ma così ha deciso il suo destino e non può che iniziare la sua avventura di ricercatore con il professor Sacripanti, grande studioso ed intellettuale di prestigio internazionale. L’argomento del progetto di ricerca di Marcello Gori imposto da Sacripanti è la produzione letteraria di Tito Sella (1953 – 1998), terrorista di sinistra negli anni Settanta, condannato per terrorismo, morto in carcere dove divenne scrittore di buon livello. In quegli anni anche il professor Sacripanti era un rivoluzionario, tutto eskimo e molotov. Le ricerche sul materiale di archivio di Tito Speri porteranno il pigro e poco intraprendente Marcello Gori a trasferirsi per qualche mese a Parigi per svolgere al meglio le sue ricerche. Gli studi dell’archivi personale di Sella coinvolgeranno sempre più Marcello in modo imprevedibile, al punto di cambiargli la vita. Il libro racconta le vicende personali di Marcello, con la sua mediocrità ed incapacità di liberarsi della sua indole di perdente, ma è anche una rappresentazione impietosa del mondo accademico italiano, con i luminari più impegnati in guerre sotterranee di potere che nella didattica e nella ricerca, dove l’importante è accaparrarsi potere e finanziamenti oltre che soddisfare le proprie vanità. Il romanzo tratta in dettaglio le vicende personali di Tito Speri ed inevitabilmente vengono affrontate le vicende del terrorismo degli anni Settanta, i così detti anni di piombo, un periodo drammatico forse ancora non del tutto chiaro, con molti aspetti ancora inspiegabili su cui non si è fatta ancora completa luce.

Un libro scritto in modo impeccabile, distribuendo con giusto equilibrio i vari temi trattati, con personaggi ben definiti e descritti tramite pensieri ed emozioni in modo molto realistico. Una lettura che appassiona e che lascia nel lettore molti spunti di riflessione.

Il trattamento del silenzio

Titolo: Il trattamento del silenzio

Autore: Gian Andrea Cerone

Editore: Guanda

“Il trattamento del silenzio” è un noir ambientato a Milano, città ricca ed opulenta, con un volto nascosto teatro ideale per storie cruente ed oscure. L’Unità di analisi del crimine violento della Questura indaga su un efferato omicidio. La vittima è un uomo ricco e noto in città, studioso di esoterismo, trovato inchiodato alla libreria del suo studio, nella casa in cui viveva da solo, con il corpo orrendamente mutilato. E’ solo l’inizio della storia che si svolge in un arco temporale di 6 giornate. Un nuovo omicidio viene scoperto, un noto avvocato viene ucciso nella sua abitazione. Nei due omicidi sembra esserci la stessa mano omicida. Intanto tra le aule universitarie c’è qualcuno che ingaggia ragazze da coinvolgere in festini a base di droga e sesso ed anche in questo caso non mancano le vittime. La città sembra essere nelle mani di feroci assassini e gli investigatori sono impegnati su più fronti per cercare i colpevoli ed eventuali collegamenti tra i vari omicidi.

La scrittura di Gian Andrea Cerone è brillante ed efficace, i personaggi sono di grande effetto e personalità, con pregi e difetti che li rendono irresistibili. Una storia che mostra come la nostra società sia nelle mani di persone senza scrupoli, pronte a tutto per soldi o per portare a termine piani criminali che partono da lontano, costruiti nel tempo, per una malvagia quanto determinata voglia di vendetta. La trama di questo “Il trattamento del silenzio” si sviluppa tra colpi di scena, inganni, indagini a tutto campo, libri esoterici, figli rinnegati, politici di importanza nazionale e servizi segreti per una lettura avvincente e coinvolgente. Le diverse personalità dei poliziotti danno origine ad una squadra di investigatori originale ed irresistibile, sempre pronti ad intervenire ed a sostenersi reciprocamente, uniti dalla comune fede nella giustizia e dalla determinazione con cui dedicano la loro vita alla ricerca dei colpevoli.

Cenere alla cenere

Titolo: Cenere alla cenere

Autore: Roberto Costantini

Editore: Longanesi

Ice è una spia dei Servizi segreti italiani. Aba Abate è una impiegata del ministero, che quando torna a casa deve far fronte a due figli ed un ex marito. Nessuno sospetta che Aba quando lavora è Ice, una delle migliori spie italiane, spesso in missione sotto copertura. Le vicende familiari di Aba sono complesse, divorziata, due figli che vogliono la loro libertà, spesso con idee in contrasto con quelle della madre. Ice ha sulla coscienza la morte di un uomo che lei ha amato per vent’anni ed ora deve sopportare il dolore per la sua perdita e per il duro colpo che ha ricevuto la sua credibilità professionale. Tanti anni di azioni temerarie e di successo che le avevano fatto guadagnare la stima incondizionata da parte di tutte le Intelligenze mondiali, sono andati in fumo per colpa di un errore. Ora Aba non è più Ice, ha perso il suo ruolo di spia sul campo ed ora svolge un ruolo di nessun prestigio. Ma alla prima occasione utile, Ice si propone per una missione pericolosa che solo lei può svolgere con qualche possibilità di successo, mettendo a repentaglio la sua incolumità.

La scrittura di Roberto Costantini è diretta, senza troppi giri di parole, colpisce nel segno, definisce i personaggi in modo netto e chiaro. Le vicende di Aba sono raccontate in prima perdona, quelle di Ice in terza persona, a segnare un predominio di Aba sulla spia, la donna prima della professionista. Se Ice non ha mai dubbi, ha un fiuto incredibile e sa sempre cosa fare, Aba è insicura, troppo autoritaria e rigida per capire i figli. Dalle vicende familiari di Aba alla spy story internazionale, il libro offre continui cambi di scenario, con momenti di grande tensione e coinvolgimento. Una storia con le due versioni della stessa donna indiscusse protagoniste, alla ricerca di riposte importanti, ossia quanto una spia può avere una vita normale e che tipo di superpoteri ci vogliono per gestire la normale vita familiare?

Il segreto del Gran maestro

Titolo: Il segreto del Gran Maestro

Autore: Gianluca Barbera

Editore: Chiarelettere

Su Gelli e la loggia P2 sono stati scritti tanti libri, tutto sembrava ormai noto. Ora questo libro “Il segreto del Gran Maestro”, svela alcuni aspetti poco noti della vicenda di Gelli, riportando quegli eventi di nuovo sotto la luce dei riflettori. Il romanzo racconta una intervista concessa dal Gran Maestro ad un giornalista, Gianluca Barbera, che si reca a Villa Wanda, la famosa residenza di Gelli vicino ad Arezzo. Il racconto della vita del Gran Maestro e della Massoneria italiana, piena di misteri e di zone oscure, svela alcuni aspetti poco noti della storia italiana, soprattutto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino agli anni Ottanta, quando sembrava che in Italia nulla potesse accadere senza che fosse controllato e in qualche modo determinato dal sistema di potere che ruotava attorno alla figura di Gelli. La Loggia P2 aveva esteso la sua area di influenza a tutti i poteri dello Stato, dalla politica ai vertici del sistema finanziario, dalle cariche militari a quelle ecclesiastiche, comprendendo anche Capi di Stato, i vertici del Vaticano fino alla Presidenza degli Stati Uniti. Un mondo occulto, misterioso, non per i riti iniziatici e le pratiche esoteriche che per molti sono di grande fascino, ma per il modo torbido ed aggressivo di impossessarsi del potere e di gestire la cosa pubblica.

Il libro è scritto con uno stile incalzante, coinvolgente, quasi fosse un thriller o un libro di spionaggio, passando da vicende nazionali a vicende internazionali, a fatti di cronaca luttuosi e indimenticabili, dalla strage di Bologna al crac del banco Ambrosiano, dalla morte di Roberto Calvi alle vicende di Michele Sindona. Una organizzazione sterminata, con ramificazioni ovunque, uno stato parallelo che funzionava a discapito dello Stato Democratico e delle sue regole, fatto di eversione e crimini più o meno palesi, per governare tutto senza apparire.

La libreria dei gatti neri

Titolo: La libreria dei gatti neri

Autore: Piergiorgio Pulixi

Editore: Marsilio

Marzio Montecristo ha abbandonato il suo impiego di insegnante di matematica, per improvvisarsi titolare de “La libreria dei gatti neri” a Cagliari. Marzio ha un carattere scontroso, per nulla accomodante verso i clienti, soprattutto verso coloro che storpiano i titoli dei libri.  Per fortuna c’è Patricia, la commessa della libreria, persona paziente e gentile, che riesce spesso a recuperare i rapporti con i clienti colpiti dalle insolenze di Marzio. Tra i frequentatori della libreria c’è una signora speciale, detta la Presidente, a cui Marzio deve molto dato che è l’animatrice di un gruppo di lettura di giallisti che ogni martedì si raduna nei locali della libreria, contribuendo in modo decisivo alle entrate. Mentre Marzio prova a far quadrare i conti della sua impresa commerciale, un serial killer entra più volte in azione, attuando sempre lo stesso schema criminale, ossia tre persone rapite, di cui una obbligata, se vuole salva la vita, di scegliere chi lasciare in vita degli altri due. Tutto nel tempo di un minuto, scandito da una clessidra, sempre presente sul luogo del crimine. Le indagini sono affidate all’ispettore Flavio Caruso affiancato da Angela Dimase, amica di Marzio. I due investigatori coinvolgono il libraio nelle indagini e lui a sua volta coinvolge i lettori del club del martedì, tutti giallisti appassionati, che uniscono il loro intuito per trovare il colpevole. Pulixi ha scritto una trama gialla complessa e difficile da dipanare, ha usato uno stile piacevole ed intrigante, ma è il lato umano del romanzo a colpire il lettore, con le vicende personali dei protagonisti che mettono al centro dell’attenzione il problema della crescente solitudine delle persone anziane nella nostra società e di come grandi dolori possano generare grandi vendette. Tanti riferimenti ed omaggi ad altri libri, una bellissima Cagliari con tutta la Sardegna che si presta come magnifica ambientazione della storia.

Il pesatore di anime

Titolo: Il pesatore di anime

Autore: Olivier Norek

Editore: Rizzoli

Traduzione: Maurizio Ferrara

In Francia sono scomparse 10 ragazze ad opera dello stesso rapitore seriale. Nessuna traccia, nessun indizio, nessun elemento per orientare le indagini verso una possibile soluzione. La polizia brancola nel buio e il comandante Russo ha dovuto abbandonare il caso per motivi di salute, resa precaria per colpa di questo caso irrisolvibile. Ora tocca a Victor Coste trovare la soluzione. Coste è stato trasferito sull’Isola di Saint-Pierre, isola sperduta della Francia, tra Canada e Groenlandia, dove gestisce una casa sicura dove garantisce la sicurezza di coloro che entrano nello speciale programma di protezione dello Stato francese. Questa volta Coste deve ospitare la prima ragazza che è stata rapita, Anna, ritrovata miracolosamente viva dopo tanti anni e trasferita sull’isola per sottrarla al suo rapitore. Ma la stagione non è propizia, inizia il periodo delle nebbie e l’isola di Saint-Pierre da paradiso naturale diventa un luogo infido ed insicuro. Non solo per le nebbie.

Olivier Norel con questo “Il pesatore di anime” si conferma grande scrittore di thriller ed abile costruttore di trame piene di colpi di scena, di cambi di prospettiva, di personaggi che non sono quello che sembrano, il tutto raccontato con un crescendo di emozioni e di tensione continuo. Personaggi empatici ed intriganti, nel bene e nel male, ambientazione eccellente, dove l’isola sperduta dell’Atlantico, con la sua natura selvaggia e le sue case colorate, diventa l’ambientazione ideale per una storia cruenta e dolorosa come quella di Anna, del suo rapitore e di Victor Coste, alle prese con una storia davvero incredibile.

Il libro affronta il tema della conoscenza delle persone, come capirle nel profondo, per raggiungere quel lato oscuro, quella parte occulta che è disposta a collaborare con il male. La scrittura di Norek è brillante, usa un linguaggio completo e ricco di sfumature. Una lettura molto soddisfacente per gli appassionati del genere.

Il paziente

Titolo: Il paziente

Autore: Juan Gomez-Jurado

Editore: Fazi

Traduzione: Elisa Tramontin

Il dottor David Evans è un neurochirurgo di grande fama che viene scelto per operare al cervello, malato di tumore, il paziente più importante della terra, ossia il Presidente degli Stati Uniti. Ma il dottor Evans è anche l’uomo che, sotto ricatto, è stato ingaggiato per uccidere il Presidente degli Stati Uniti. Evans deve farlo, se vuole salvare la vita di sua figlia.

Questa in estrema sintesi la trama del libro “Il paziente”, una storia emozionante che di pagina in pagina aumenta la suspence in un crescendo unico ed appassionante. La vicenda si svolge in 63 ore, una corsa contro il tempo, dove tutto accade in modo vorticoso, tra colpi di scena ed eventi imprevedibili. Una trama costruita con ingegno e precisione, un obiettivo quasi impossibile da raggiungere, se non attuando un piano folle, tanto crudele quanto spericolato. Un uomo malvagio dall’intelligenza superiore e di grande cattiveria, a sua volta ingaggiato da un uomo molto potente, intravede nell’operazione al cervello del Presidente una possibilità per attuare il piano che gli è stato commissionato, ossia uccidere il Presidente, per destabilizzare la più forte nazione dell’occidente. Trame occulte, piani segreti, agenti federali, ma anche molta medicina, tecniche operatorie, tutto ben mescolato dalla grande capacità dell’autore di costruire trame assolutamente irresistibili, un vero maestro del thriller. Nel racconto c’è spazio per conoscere meglio il funzionamento della sanità americana, tutta rivolta verso i profitti e meno attenta alle esigenze dei pazienti.

Il killer riesce a controllare tutte le mosse di Evans, sembra leggergli nel cervello, oltre che a controllarlo in ogni sua mossa. Una corsa contro il tempo e contro un piano folle quanto crudele, in cui Evans dovrà valutare con razionale freddezza fino a che punto è logico arrivare per salvare sua figlia e se è vero che bisogna anteporre a tutto il bene delle persone che si amano.

L’isola

Titolo: L’isola

Autore: Ragnar Jónasson

Editore: Marsilio

Traduzione: Valeria Raimondi

Le amicizie dell’adolescenza sembrano poter durare tutta la vita, ma spesso non è così. Se poi l’amicizia giovanile è segnata da una tragedia, c’è un motivo in più per allontanarsi dagli amici di un tempo, per diluire il ricordo, per allontanare il dolore. Questo è capitato a quattro amici che si erano persi di vista e che arrivati all’età di trent’anni, decidono di trascorrere un fine settimana insieme, per celebrare la tragedia che dieci anni prima li aveva colpiti. Si ritrovano su una isola disabitata, un piccolo paradiso selvaggio, unico come solo in Islanda si possono trovare, in una casa isolata, nascosta alla vista dei pochi visitatori, non lontano da scogliere a picco sul mare. La domenica mattina, al risveglio, una ragazza dei quattro viene ritrovata cadavere su degli scogli, dopo essere precipitata da diverse decine di metri. Tutto lascia pensare che si tratti di un incidente, ma le identità dei ragazzi mettono subito in relazione quanto accaduto con i tragici eventi di dieci anni prima e le indagini si orientano in modo opposto alle ipotesi di partenza. Il caso viene affidato all’ispettore della polizia di Reykjavik Hulda Hermannsdóttir, che nonostante stia attraversando un momento di crisi, sia professionale che personale, accetta l’incarico e si reca verso la lontana isola.

Una storia ben costruita che ruota attorno alle indagini sulla morte della trentenne ed alla vita di Hulda, con il passato che presenta i conti nel presente, mostrando legami indissolubili e nascosti.

Hulda cerca di lasciarsi alle spalle un passato doloroso, cercando di conoscere quel padre che non ha mai conosciuto, facendo di lei un personaggio forte e fragile nello stesso tempo, di indubbia empatia. Un romanzo dalla struttura originale, dove la natura prepotente dell’Islanda è grande protagonista, con i suoi luoghi unici e quasi incontaminati, che affascinano anche quando appaiono ostili e impossibili da dominare.

Il re del gelato

Titolo: Il re del gelato

Autore: Cristina Cassar Scalia

Editore: Einaudi

“Il re del gelato” è l’ultimo romanzo della serie dedicata da Cristina Cassar Scalia a Vanina Guarasi.

Questo è un romanzo breve, una specie di “prequel” che racconta le prime esperienze catanesi di Vanina, alle prese con una città che conosce poco, rispetto a Palermo, città da cui è dovuta scappare.

Al centro della storia la catena di gelaterie chiamata “Il re del gelato”, di proprietà di Agostino Lomonaco. In alcune confezioni di gelato vengono trovate delle misteriose pasticche che fanno subito pensare al peggio. Chi può aver tentato di avvelenare i clienti delle gelaterie? Un nemico del proprietario? Un concorrente invidioso del successo commerciale di Agostino Lomonaco? Un pazzo che vuole creare il panico in città?

Le indagini sul presunto avvelenamento del gelato sono affidate alla squadra di Vanina, che presto dovrà occuparsi anche di un omicidio, del tutto inatteso e inspiegabile, che darà adito a molti sospetti, per l’importanza della vittima e per le circostanze in cui è avvenuto. Il caso sarà risolto grazie all’intuito investigativo di Vanina e della dedizione sua e della sua squadra. Una storia intrigante, ambientata tra i colori ed i profumi della Sicilia, con le immancabili squisitezze della gastronomia locale sempre presenti. Il romanzo descrive fatti avvenuti cronologicamente prima di quelli narrati in Sabbia nera, il primo romanzo dei quattro con Vanina come protagonista. Personaggi empatici, la Sicilia sempre co-protagonista della storia, lo stile narrativo ben collaudato, con dialoghi serrati e divertenti per gli inserti in siciliano, che danno una maggiore realismo alla narrazione, qualche colpo di scena ad effetto ed un finale imprevedibile.

L’errore

Titolo: L’errore

Autore: Piernicola Silvis

Editore: SEM

Pepe è un criminologo, lavora per un centro antiviolenza di Ancona, protegge le donne che sono vittime di mariti aggressivi. Flo è sua moglie, una giovane irlandese, vorrebbe fare la giornalista e la scrittrice, ma per ora i risultati non sono brillanti. Pepe lavora molto, ha sempre tanti pensieri per la testa, è un marito distratto, ama sua moglie ma troppo spesso non le rivolge tutte le attenzioni che dovrebbe. I due conducono una vita tranquilla, senza problemi economici, per Pepe il divertimento non è una priorità e la vita della coppia non è molto brillante. Ad un certo punto, improvvisamente, Flo sparisce, senza lasciare traccia. Pepe la cercherà dappertutto, chiederà aiuto alla Polizia, ma sarà tutto inutile.

Un libro scritto in modo impeccabile, dalla trama allo stile, efficace e diretto, senza inutili giri di parole. Un libro che racconta la storia di una donna resa fragile dalle sue insicurezze, con un marito incapace di percepire i pur flebili segnali di infelicità che la moglie gli inviava. Ma viviamo in una società spietata, che pretende molto dalle persone, in termini di tempo e di impegno mentale, che non lascia spazio a molto altro oltre il lavoro. Ma la stessa società non è in grado di cogliere le difficoltà di molte persone e non ha strumenti per intervenire quando necessario. La debolezza umana si può manifestare in molti modi ed anche chi apparentemente non ha problemi insormontabili, vive grandi difficoltà che possono dare luogo a condizioni di grande insoddisfazione. Pur di alleviare le sofferenze, le persone sono disposte a tutto ma spesso la disperazione porta a commettere errori e in certe condizioni, basta poco per compromettere tutto. Un ottimo libro che mostra un quadro inquietante della società attuale, per il dilagare del crimine, per le difficoltà che hanno anche le famiglie benestanti, per la violenza contro le donne a cui sembra non esserci limite.

E’ così che si muore

Titolo: E’ così che si muore

Autore: Giuliano Pasini

Editore: Piemme

A Case Rosse, paesino in provincia di Modena, la vita scorre tranquilla, l’ultimo omicidio risale al 1995. Passati dieci anni, nel 2005, la casa di Eros Bagnaroli va a fuoco. Il suo corpo viene ritrovato all’interno della casa, ma l’incendio non è la causa della morte. Qualcuno gli ha tagliato la gola, scannandolo come un maiale. Le indagini sono affidate al commissario Roberto Serra, tornato a Case Rosse per vivere isolato dal resto del mondo. Nella sua squadra c’è Rubina Tonelli, una poliziotta che sta scontando una punizione ricevuta per motivi disciplinari. Suo padre è ricco ed è grazie a lui che può permettersi auto e moto sportive che con il suo stipendio non potrebbe mai avere. Tra Roberto e Rubina nascerà una inaspettata intesa, dovuta alla conoscenza delle reciproche debolezze, che li porterà a dare un nome all’assassino del povero Eros.

E’ così che si muore è il quarto romanzo di Giuliano Pasini con Roberto Serra come protagonista. Una storia avvincente in cui le indagini si mescolano con i problemi esistenziali di Serra e Tonelli, sulle rispettive ferite fisiche e psichiche che il passato ha loro inferto. La scrittura è precisa, efficace, molti i dialoghi tra i protagonisti, diversi gli inserti dialettali che rendono il linguaggio più vero e aderente al contesto in cui si svolge l’azione. I momenti difficili di Serra e Tonelli sono descritti con efficacia e realismo. Un giallo raccontato con grande ritmo, con continui cambi di scena, con una trama ben congegnata, con tanti possibili colpevoli, depistaggi, falsi indizi, solo alla fine la verità verrà fuori e sarà del tutto inaspettata. La vicenda si svolge in molti luoghi affascinanti, con molti personaggi ben caratterizzati, ghiotti riferimenti ai cibi caratteristici del territorio emiliano. Un romanzo coinvolgente, che cattura il lettore dalle prime pagine fino alla conclusione.

Ritratto di donna sconosciuta

Titolo: Ritratto di donna sconosciuta

Autore: Daniel Silva

Editore: HarpelCollins

Traduzione: Seba Pezzani

I servizi segreti israeliani devono fare a meno di una delle spie più esperte ed efficaci della loro storia, Gabriel Allon. Dopo un grave attentato, Gabriel ha anticipato la pensione, ritirandosi a Venezia con la moglie e le figlie, dove vive in uno splendido appartamento con vista sul Canal Grande. Venezia è l’unica città del mondo in cui Gabriel può cercare di dimenticare il suo passato e vivere in serenità. Lui è un grande pittore e restauratore di quadri antichi, ma ancora non si è dedicato alle sue passioni, per trascorrere giornate tranquille passeggiando tra le splendide vie della città della laguna e godendosi la famiglia. Allon ha molti amici sparsi per il mondo e quando Julian Isherwood si rivolge a lui chiedendo aiuto, Gabriel non può certo tirarsi indietro. Julian è un mercante d’arte di Londra che vuole scoprire cosa si nasconde dietro la recente vendita milionaria di un inedito dipinto antico, sulla cui origine ed attribuzione ci sono molti dubbi. Allon si butta a capofitto sull’indagine e lo fa a modo suo, usando tutte le conoscenze ed i potenti mezzi che ancora ha a disposizione. L’indagine lo porterà molto lontano, dove neanche lui pensava di arrivare, correndo più rischi di quando era una spia.

Un romanzo dalla trama complessa, piano di azione e di colpi di scena, con i protagonisti che girano il mondo all’inseguimento di opere d’arte vere o presunte, quadri falsi che sono più belli degli originali e tanti soldi che si fa fatica ad immaginare. Oltre che un thriller mozzafiato, questo Ritratto di donna sconosciuta è un viaggio entusiasmante nel mondo dorato della compravendita di opere d’arte, dove grandi mercanti, artisti, collezionisti si trovano a doversi difendere dai falsi che i grandi truffatori immettono sul mercato, per guadagnare montagne di soldi.

Per essere un neopensionato, Gabriel Allen, come esperto d’arte, ha più lavoro di quando era una spia a tempo pieno.

Yellow Diamonds

Titolo: Yellow Diamonds

Autore: Paolo Roversi

Editore: SEM

Una banda di ladri professionisti, veloci, esperti, capaci di eludere i sistemi di sicurezza delle più famose gioiellerie europee. Rubano solo gioielli con diamanti, che vengono rivenduti immediatamente, incassano contanti e spariscono. Sono chiamati dalla stampa Pink Panthers, in onore della Pantera Rosa cinematografica. La prima rapina raccontata viene messa a segno in soli novanta secondi, un inizio sfolgorante dal ritmo incalzante, come tutto il resto del romanzo.

La banda criminale opera come un gruppo d’assalto militare che si muove con perfezione scientifica. Il gruppo di investigatori che è sulle loro tracce è formato dalla profiler Gaia Virgili, già protagonista del precedente libro di Roversi Black Money, con la sua squadra ben assortita, con un informatico di grande capacità, un ex legionario, un ex agente segreto come consulente. Persone totalmente dedicate al loro lavoro, duro e pericoloso, pronte a tutto pur di fermare il crimine.

Una grande avventura che si svolge in tante città di diverse nazioni, tra criminali che passano da una città all’altra per disperdere le loro tracce e per raggiungere le città delle nuove rapine, inseguiti dalla squadra dell’Interpol che cerca di anticipare le loro mosse.

Gli ultimi due libri di Paolo Roversi segnano un deciso salto di qualità con trame più complesse e solide che raccontano vicende che coinvolgono alcune grandi istituzioni europee, la criminalità internazionale e l’Interpol. Anche i personaggi acquistano maggiore profondità e personalità, per un risultato finale degno dei migliori crime internazionali. Onore a Roversi che ha lasciato la “confort zone” del personaggio di Enrico Radeschi, per affrontare prove decisamente più impegnative. Mi auguro che l’autore si impegni presto in una spy story (il mio genere preferito), ci sono tutti i presupposti per una grande prova.

Un nuovo Papa

Titolo: Un nuovo Papa

Autore: Glenn Cooper

Editore: Nord

Traduzione: Elisa Banfi

L’ultimo romanzo di Glenn Cooper è ambientato nelle segrete stanze del Vaticano e vede come protagonista il Papa, alle prese con il suo passato e le sue debolezze umane. La storia raccontata da Cooper è di grande attualità, come testimoniano le recenti polemiche tra padre Georg e Papa Francesco che sono seguite alla morte di Papa Benedetto Sedicesimo, all’anagrafe Joseph Ratzinger.

L’interesse per la figura del Papa è sempre stato alto tra scrittori e registi e Glenn Cooper negli anni recenti ha manifestato grande interesse per la figura del Pontefice, mettendolo al centro delle trame dei suoi ultimi libri. Questa volta abbiamo come protagonista un papa giovane, atletico, che nuota ancora con le energie di un ragazzo, con un passato che non può dimenticare e che contribuisce a rendere la storia intrigante anche se un po’ estrema. Il romanzo introduce i lettori nelle stanze vaticane, permette di respirare l’aria pesante intrisa di politica, manovre e trame più o meno occulte tra cardinali eletti e di imminente proclamazione, ogni mezzo è buono per fare carriera, per accedere ai piani alti delle gerarchie ecclesiastiche. La trama di questo libro ha il suo punto forte nella personalità del Papa che ha caratteristiche originali ed imprevedibili che daranno origine alle lotte intestine tra alcuni cardinali per accaparrarsi la posizione migliore nel caso di nuove votazioni per l’elezione del nuovo capo della Cristianità.

Glenn Cooper riesce a costruire romanzi dalle trame accattivanti, creando personaggi empatici e intriganti. In alcuni passaggi può essere scontato ma rimane un grande affabulatore capace di intrattenere e divertire i lettori. In questo libro Glenn osa più del solito, coinvolgendo addirittura il Papa in una vicenda di grande alla prepotente attualità, che crea anche nella società civile e nelle forze politiche, grandi divisioni.

L’uno dall’altro

Titolo: L’uno dall’altro

Autore: Philip Kerr

Editore: Fazi

Traduzione: Luca Merlini

Nel 1949 la Germania è una nazione che stenta a riprendersi dopo la disfatta della Seconda Guerra Mondiale. Bernie Gunther è un ex investigatore privato che si trova a dirigere l’hotel della moglie, ricoverata in un ospedale psichiatrico in condizioni molto gravi. Gli affari per l’hotel vanno molto male, nessuno va a Dachau, troppo recenti gli orrori compiuti nel locale campo di concentramento, dove sono stati uccisi migliaia di ebrei. La moglie di Gunther muore, lui decide subito di vendere l’hotel e di ricominciare una nuova vita riprendendo a fare quello che gli riesce meglio, ossia l’investigatore privato. Si trasferisce a Monaco, affitta un ufficio senza pretese ma decoroso. In pochi giorni ha già qualche cliente e rientra subito nel giro delle indagini. C’è molto da fare a Monaco, tutti hanno qualcosa da nascondere o da ritrovare e gli investigatori sono molto ricercati. Tra i nuovi incarichi, uno è particolarmente intrigante. Una donna affascinante e misteriosa chiede a Gunther di trovare le prove della morte di suo marito. E’ molto credente e vuole risposarsi nel rispetto delle regole. Il marito della donna era stato il comandante di un campo di lavori forzati dove furono commessi crimini orrendi. Gunther sente che dovrebbe stare lontano da quell’indagine, ma non ci riesce ed accetta l’incarico. Non immagina in che guaio si troverà di lì a poco.  

Un romanzo che ricostruisce il periodo storico con realismo e precisione, coinvolgendo il lettore nonostante la durezza dei temi trattati. La Germania in quel periodo era un paese sconfitto, dove comandavano americani, inglesi e russi, i tedeschi erano visti con disprezzo e diffidenza. Ma un nuovo nemico doveva essere fermato, il comunismo e per combatterlo in molti erano disposti ad essere indulgenti verso i tedeschi, nonostante gli orribili crimini commessi. Solo Bernie Gunther mantiene fede ai suoi principi di giustizia e non è disposto a cambiare idea. Ha vissuto gli orrori della guerra, ha visto cosa sono stati capaci di fare i suoi simili e non ha più fiducia nel genere umano.

Il sigillo della Vergine

Titolo: Il sigillo della vergine

Autore: Steve Berry

Editore: Nord

Traduzione: Alessandro Storti

Kelsey è una suora con un talento per il restauro di quadri antichi ed è per questo che è stata inviata a Gand, cittadina delle Fiandre, per lavorare al Polittico dell’Agnello, opera monumentale del maestro fiammingo Jan Van Eyck, conservata nella cattedrale di San Bavone. Nick Lee si trova a Gand per incontrare Kelsey, la donna che nove anni prima avrebbe dovuto sposare, se non avesse deciso di prendere i voti. Nick è un agente del Clio, una sezione speciale dell’Unescu che si occupa del recupero di opere d’arte rubate e della protezione del patrimonio artistico mondiale. Nick entra nella cattedrale e vede che una parte del Polittico sta andando a fuoco mentre una figura scura si sta allontanando con il computer portatile di Kelsey, in cui sono memorizzate le immagini del restauro. Nick si lancia all’inseguimento tra le vie di Gand, ma non riesce ad evitare che la polizia spari al fuggitivo, uccidendolo. Nick scopre che si tratta di una suora e che il computer è sparito. La donna presenta un avvoltoio tatuato su una spalla e porta al collo un ciondolo a forma di giglio. Nick parte da questi due indizi verso una avventura mozzafiato che riguarda un segreto antico quanto pericoloso che risale alle origini del cristianesimo. Un romanzo che mette insieme storie e leggende sulla vita di Maria, la madre di Gesù, la crociata contro i catari e le leggende nate su di loro, le lotte intestine nella chiesa cattolica, ricatti, peccati grandi e piccoli, ferite non rimarginabili, sete di vendetta e molto altro.

Tutto questo in un libro scritto con un ritmo incalzante, ambientazioni straordinarie come il sud della Francia, la Linguadoca e Carcassone, oltre alcune zone ai piedi dei Pirenei. Un thriller pieno di misteri e intrighi, raccontato da uno scrittore capace come pochi di trasformare fatti storici reali, mescolarli con qualche invenzione per creare romanzi di grande interesse.

Un cuore nero inchiostro

Titolo: Un cuore nero inchiostro

Autore: Robert Galbraith

Editore: Salani

Traduzione: Valentina Daniele, Barbara Ronca, Laura Serra, Loredana Serratore

L’agenzia investigativa di Cormoran Strike e Robin Ellacott non ha mai avuto tanti clienti come in questo momento, al punto da decidere di rifiutare nuovi incarichi. Così Edie Ledwell che chiede di indagare su chi la stesse perseguitando su internet, deve trovarsi una diversa agenzia, nonostante avesse insistito molto per essere assistita da Robin e Strike. Dopo qualche giorno, la donna viene ritrovata in un cimitero, uccisa in circostanze misteriose. Edie Ledwell era coautrice di una serie horror nata su Youtube che stava per fare il grande salto su Netflix. La serie è anche di ispirazione di una fan fiction e di una chat in cui domina Anomia, un personaggio carismatico quanto sconosciuto. Strike e Cormoran vengono coinvolti nelle indagini per la ricerca del colpevole dell’assassino di Edie e si trovano a doversi immergere nella realtà dei social media e del mondo misterioso ed effimero delle chat. Le indagini saranno lunghe e dispendiose e prenderanno tante strade diverse con molti sospettati.

Il libro tratta del potere dei social media, dell’odio che troppo spesso viene diffuso in rete tramite le chat, luoghi senza controllo dove ognuno può dire quello che vuole senza correre alcun rischio.

Le indagini on line si mescolano con le vicende delle vite private di Strike e Robin, senza che la loro relazione evolva nell’unica direzione ormai possibile.  Sullo sfondo del romanzo la situazione sociale, economica e politica inglese, con gruppi estremisti che si esprimono a furia di attentati esplosivi, creando caos e insicurezza.

Il libro è scritto con il consueto stile molto chiaro, fluido, ricco di dettagli, dove tutto è descritto con dovizia di particolari quasi maniacale, anche quando si tratta di cose apparentemente di scarso interesse. Una storia intrigante, sia per la trama che per i temi trattati, attuali e di grande interesse, ma soprattutto per l’empatia dei due protagonisti, Strike e Robin. Eccessive le quasi 1200 pagine, bastavano la metà.

Il dubbio

Titolo: Il Dubbio

Autore: Matsumoto Seichō

Editore: Adelphi

Traduzione: Gala Maria Follaco

Un ricco imprenditore muore in un misterioso incidente automobilistico. L’auto in cui si trovava con la moglie cade in mare durante un violento nubifragio. L’uomo muore annegato mentre la moglie riesce miracolosamente a salvarsi. La polizia non crede alla morte accidentale dell’uomo ma è convinta che l’incidente sia un omicidio organizzato con un piano diabolico dalla moglie, Onizuka Kumaku, una donna dal passato turbolento e dalle amicizie poco rispettabili. Gli investigatori sono convinti che la donna abbia architettato la messa in scena dell’incidente d’auto per liberarsi del marito e per incassare una cospicua assicurazione sulla vita di 300 milioni di yen, una cifra di tutto rispetto che potrebbe essere un buon movente per un omicidio. Non ci sono prove evidenti contro Onizuka, solo alcuni indizi e la cattiva fama della donna che deriva dal suo passato. L’opinione pubblica è compatta contro la donna, mentre sono pochi a credere alla sua innocenza. Il libro racconta le vicende che seguirono all’arresto della donna fino all’esito del processo.

Un romanzo breve ma intenso, in cui l’autore tratta in particolare due temi, l’interesse morboso della stampa verso le vicende personali dei sospettati, senza alcuna attenzione nei confronti della verità, oltre che il concetto stesso di giustizia che non dovrebbe essere condizionata dai pregiudizi di alcun tipo. Le due visioni contrastanti sulla sospettata e sulla giustizia sono rappresentate nel libro dal giornalista Akitari e dall’avvocato difensore della sospettata. Per Akitari addirittura il cognome della donna è un indizio di colpevolezza, mentre l’avvocato difensore riesce a fare il suo dovere senza lasciarsi condizionare dal passato della donna, nella convinzione che anche il peggior criminale ha diritto alla miglior difesa. I romanzi di Matsumoto hanno sempre al centro dell’attenzione i temi sociali, così come sono una buona occasione per entrare nel quotidiano della vita giapponese, per conoscere alcuni dettagli di una civiltà molto diversa da quella occidentale.

La strana morte di Alessandro Cellini

Titolo: La strana morte di Alessandro Cellini

Autore: Riccardo Landini

Editore: Newton Compton Editori

La vita di Astore Rossi non è stata facile, ma mai come ora tutto sembra andare storto. Il suo amico Oscar, amico e collaboratore della bottega di restauro, è morto, lasciandolo solo e triste. La donna con cui aveva avuto una relazione tumultuosa e che gli aveva donato un figlio, Jacopo, ha deciso di trasferirsi a Zurigo. Al ritorno dal funerale di Oscar, Astore trova sul muro di fronte alla sua bottega, una scritta che dice “So cosa hai fatto” e sotto la firma “MS”.

Durante la notte un mattone colpisce la sua finestra e lui vede una figura che scappa vestita da suora. Il vestito da suora e le iniziali MS gli fanno tornare in mente gli eventi tragici che lo legano ad un incendio di una villa in cui trovò la morte Matilde Spada, sua presunta nemica. Il passato torna a perseguitarlo e il povero Astore non sa cosa fare. Prova a trovare conforto nella moglie, raggiunta telefonicamente, ma non riesce ad affrontare in modo costruttivo l’argomento e il contatto finisce con una grande litigata. Astore si sente precipitare in un abisso senza fine, ma al peggio non c’è mai fine. Un suo vecchio amico, Alessandro Cellini, viene ucciso in modo violento. Sotto il corpo del Cellini viene ritrovato un biglietto da visita di Astore. Impossibile per gli inquirenti non collegare la morte del Cellini al passato di Astore.

Riccardo Landini ha costruito questa trama con continui rimandi al passato di Astore, che si intrecciano con il presente, con una tensione crescente con l’evolversi della storia che diventa sempre più complessa e misteriosa. Il lettore non trova punti di riferimento e può solo continuare la lettura per capire la portata degli eventi che si stanno per scatenare sui protagonisti, trovandosi spesso spiazzato dai vari indizi che lasciano intendere cose diverse da quello che poi si riveleranno essere. I personaggi sono molto approfonditi dal punto di vista psicologico, con la loro complessità che contribuisce in modo determinante alla riuscita del romanzo. Un libro giallo in cui è evidente l’impronta caratteristica dell’autore, dalla trama alle ambientazioni, geografiche e stagionali, con continui colpi di scena per una lettura appassionante.

UFO 78

Titolo: UFO 78

Autore: Wu Ming

Editore: Einaudi

Una storia che inizia il 26 agosto del 1976 con la misteriosa sparizione di due boyscout, Jacopo e Margherita, durante un campeggio in Lunigiana. Le ricerche dei due ragazzi durarono per mesi, nella zona del Monte Quarzerone, nota per antiche storie e leggende, funghi dai poteri magici ed addirittura qualche apparizione di UFO. Le ricerche dei due giovani continuarono senza sosta avvolte nel mistero, senza che mai fosse trovato un indizio o una traccia tale da condurre alla causa della sparizione. Le indagini durarono fino al 1978, quando un famoso scrittore di libri dedicati alle possibili visite di extra terrestri sulla terra in tempi preistorici, Martin Zanka, iniziò ad interessarsi al caso di Jacopo e Margherita ed ai misteri del Monte Quarzerone. Il suo interesse cominciò per via di suo figlio, Vincenzo, che stava disintossicandosi dall’eroina nella comunità Thanur, sita proprio nei pressi del monte Quarzerone. Zanka avrà modo di conoscere molte persone che ruotano attorno a Thanur ed ai misteri legati agli UFO. Alcuni di loro lo affiancheranno nelle ricerche sulla sparizione dei due ragazzi. In quelle stesse settimane, dei 1978, ci fu il rapimento di Aldo Moro e il massacro della sua scorta, oltre alla morte dello stesso Moro, dopo che le Brigate Rosse decisero per la sua esecuzione. In quello stesso periodo usciva il film “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, l’eroina era sempre più diffusa tra le droghe di largo consumo. Il rapimento Moro aveva messo in crisi il sistema politico incapace di trovare una soluzione tra chi era disposto ad aprire una trattativa e chi invece sosteneva che lo Stato non dovesse trattare. Già a quei tempi il vecchio PCI era in crisi, incapace di arginare il calo di consensi, così come si cominciavano ad intravedere le prime avvisaglie di quello che poi divenne il caso Gladio.  

Tutto questo e molto altro in un romanzo che sembra un giallo ma in realtà è una analisi politica, sociale e culturale di quegli anni, scritta in modo originale e creativo, con tanti riferimenti a documenti e romanzi dell’epoca. Una ricostruzione di quel periodo molto veritiera e riuscita, stimolante e che fa riflettere su quello che eravamo e quello che siamo diventati. Sullo sfondo della scrittura, tra Ufo veri e presunti, c’è una folta colonna sonora tratta da quel movimento che è passato alla storia come Krautrock o Kosmische Musik, ossia quel manipolo di gruppi musicali tedeschi che a partire dal primo allunaggio (1969) diedero origine ad un nuovo genere musicale che nacque dalla fusione del rock progressivo con la musica elettronica. Anche Franco Battiato compare nel racconto, per un breve cameo. Wu Ming è un collettivo di scrittori bolognesi che con questo libro hanno dato prova di grande capacità.

Regalo di Natale: la BCE aumenta ancora i tassi

Ho fatto studi scientifici ed ho maturato le mie convinzioni in campo economico in base alle esperienze di vita ed al buon senso. Non mi fido degli economisti e delle massime istituzioni finanziarie dai nomi roboanti, incapaci di prevedere le crisi che periodicamente devastano il sistema finanziario mondiale, senza mai accorgersi in tempo utile delle tempeste in arrivo. Tali organismi pretendono di regolare l’economia mondiale, liberalizzata e senza regole, con i loro provvedimenti, spesso tardivi e quasi mai efficaci, applicando ricette inadeguate a regolare il sistema che vorrebbero far funzionare con le loro correzioni dopo che i fatti sono accaduti, con risultati che dimostrano che il sistema fa quello che vuole, in barba a tutte le teorie previsionali.

Mi ritrovo pienamente nella definizione di economista fornita da Laurence Johnston Peter Un economista è un esperto che saprà domani perché le cose che ha predetto ieri non sono successe oggi.

Una delle istituzioni finanziarie di cui non mi fido in assoluto è la BCE. Sarà per l’aspetto poco rassicurante dei suoi massimi rappresentanti? Sarà per i colpi inferti alla Grecia? Sarà per le ultime decisioni di alzare i tassi di interesse?

L’aumento dei tassi di interesse ha peggiorato repentinamente le condizioni del credito per le famiglie e le aziende, non otterrà alcun effetto sull’inflazione, dato che dipende quasi esclusivamente dall’aumento del costo dell’energia che dipende a sua volta dalla guerra in corso e dagli strani meccanismi di calcolo del prezzo del gas e dell’energia. Di sicuro aumenterà con effetto immediato i ricavi delle banche ai danni di coloro cha hanno preso soldi in prestito.

I cittadini subiscono i rincari energetici pagando bollette con importi due o tre volte superiori a quelle di qualche mese prima, a parità di consumi. Molti negozi ed esercizi privati non riescono più a coprire le spese e stanno chiudendo o chiuderanno nei prossimi mesi. Quelli che cercano di rimanere aperti devono necessariamente aumentare i prezzi, per cercare di coprire i costi energetici. Le istituzioni europee hanno fatto qualcosa per evitare gli aumenti delle bollette energetiche? No. La misura che potevano mettere in piedi era il tetto al prezzo dell’energia ma non l’hanno fatto. Riguardo la crisi dei prezzi dell’energia, i paesi europei sono andati avanti in ordine sparso, ognuno pensando al proprio orticello. Ora il prezzo del gas sta scendendo, ma chissà quando ne vedremo i benefici. Intanto la BCE ha preso la decisione di aumentare ancora il prezzo del denaro per combattere l’inflazione. A cosa servirà questa misura? A nulla, l’inflazione aumenterà o scenderà a seconda del prezzo dell’energia, dato che è causata in gran parte da questi aumenti. Gli aumenti dei prezzi sono una diretta conseguenza dell’aumento delle bollette. I singoli esercizi commerciali sono costretti ad aumentare i prezzi se non vogliono chiudere. L’inflazione continuerà a salire o scendere seguendo l’andamento dei prezzi energetici, con buona pace della BCE. Per i cittadini ci saranno aumenti ingenti delle rate dei mutui e per molte famiglie le difficoltà saranno insormontabili. A chi servirà questa misura? Non certo ai cittadini ed alle imprese, che non sentivano il bisogno di vedersi peggiorare le spese in modo così ingente. Di sicuro le banche aumenteranno i loro profitti in modo esagerato senza avere alcun merito. In fondo la BCE sta facendo il suo lavoro, togliere più soldi possibili dalle tasche dei cittadini e distribuire il bottino ai suoi azionisti. Ma come, risponderebbe piccata la BCE, i nostri azionisti sono le banche centrali dei vari stati europei. Vero, ma gli azionisti delle banche centrali sono le banche private, quindi….

La maschera di marmo

Titolo: La maschera di marmo

Autore: Jean Christophe Grangé 

Editore: Garzanti

Traduzione: Doriana Comerlati e Giuseppe Maugeri

Una storia ambientata nella Berlino del 1939, quando l’invasione della Polonia e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale sono alle porte. Berlino era inquieta per la situazione politica e per la continua escalation delle persecuzioni dei cittadini presi di mira da Reich, vittime di soprusi, violenze e privazioni. Le mogli dei vertici del Reich si ritrovano all’Hotel Adlon, per fare quattro chiacchiere e bere qualche coppa di champagne, vivono annoiate la loro quotidianità, protette dal potere dei mariti, dal lusso delle loro vite, incapaci di rendersi conto di quanto grave fosse la situazione generale. Ma un misterioso killer le prende di mira, le uccide dopo averle orribilmente mutilate. Le indagini sono condotte da Franz Beewen, un ufficiale della Gestapo, un uomo violento e spietato, totalmente dedito al Reich. Ma commette qualche errore e si troverà a collaborare con Minna von Hassel, una psichiatra appartenente ad una ricca ed aristocratica dinastia tedesca, oltre che con Simon Kraus, uno psicoanalista abbastanza famoso a Barlino, frequentatore di molte delle dame del Reich, di cui era amante ma anche ricattatore, per trovare il killer e portare a casa la pelle.

Un romanzo pieno di dettagli storici interessanti, con una trama complessa in continua evoluzione, con frequenti colpi di scena che tengono alta l’attenzione del lettore. I fatti e l’ambientazione sono raccontati senza nessun ammiccamento, anzi c’è una critica al regime decisa e netta, senza alcuna ambiguità, spesso servita insieme ad una ironia impertinente. C’è molta sofferenza mescolata agli avvenimenti della trama, le questioni razziali come pure le persecuzioni degli omosessuali, oppure le tecniche scientifiche applicate allo sterminio dei condannati. Tanti morti, tanti cadaveri, l’orrore più terribile considerato inevitabile per salvaguardare la razza, per garantire ai futuri tedeschi gli occhi azzurri ed i capelli biondi.

La mia bottiglia per l’oceano

Titolo: La mia bottiglia per l’oceano

Autore: Michel Bussi

Editore: e/o

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Ambientazione esotica ed affascinante, l’isola di Hiva Oa è stata il luogo che ispirò il pittore Paul Gauguin ed il cantante Jacques Brel, entrambi sepolti su questa isola della Polinesia Francese.

Su questo piccolo territorio, splendido e sperduto, viene organizzato un laboratorio di scrittura, tenuto dal famoso e acclamato romanziere Pierre Yves François, riservato ai vincitori di una selezione di aspiranti scrittori. Il concorso viene vinto da cinque donne, molto diverse tra loro per età, estrazione sociale, formazione ed attività professionale, ma tutte con un unico sogno, ossia diventare scrittrici. Il corso di scrittura inizia subito con la sparizione del docente, con le aspiranti scrittrici coinvolte nelle ricerche. Subito dopo la partecipante più anziana viene ritrovata uccisa nel suo letto. A questo punto i concorrenti rimasti hanno la certezza che tra di loro c’è un assassino. Il paradiso tropicale piano piano si trasforma in un luogo ostile e misterioso, dove sia gli ospiti che la natura sembrano far parte di un piano tanto diabolico quanto misterioso.

Michel Bussi ci ha abituato a romanzi geniali, in cui è riuscito a sorprendere il lettore con invenzioni imprevedibili, trame complesse frutto di una creatività fuori dal comune.

Anche in questo libro l’autore si diverte a portare fuori strada il lettore, con indizi falsi e con interpretazioni della trama diverse per i vari personaggi.  Ci sono tutti gli ingredienti che hanno portato al successo i libri precedenti, ma questa volta la storia manca di mordente, di quel guizzo che l’avrebbe potuta rendere imperdibile. Non mi aspetto da un creativo come Bussi l’ennesimo tributo ad Agatha Christie, oppure la celebrazione delle ambizioni degli scrittori che vogliono solo il successo. Mi aspetto il genio, la fantasia, l’imprevedibile creatività, che qui non ho trovato come mi sarebbe piaciuto. 

La setta

Titolo: La setta

Autore: Camila Lackberg / Henrik Fexeus

Editore: Marsilio

Traduzione: Laura Cangemi

Prosegue il viaggio nella magia applicata alle indagini con il secondo romanzo scritto da Camila Lackberg con il mentalista Henrick Fexeus, dal titolo “La setta”. Il titolo anticipa il tema principale del libro, ossia il pericolo che le sette rappresentano e della grande facilità con cui riescono a manipolare le menti dei loro adepti.

La storia ha inizio con il rapimento di un bambino da una scuola materna di Stoccolma. Le indagini sono affidate a Mina Dabiri che vuole nella sua squadra Vincent Walder, il famoso mentalista con cui aveva già lavorato. Vincent si accorge subito che la sparizione del bambino ha dei punti in comune con altre sparizioni di bambini. Gli indizi portano a credere che si tratta di un rapimento che segue una specie di rituale il cui epilogo non promette nulla di buono.

Mina e Vincent costituiscono una coppia di investigatori inedita e ben assortita, particolarmente adatta alle trame complesse elaborate dagli autori. Sia Mina che Vincent hanno storie familiari complicate, eventi del passato avvolti nel mistero, sono menti brillanti, capaci di grandi intuizioni, con qualche limite personale ed una certa fragilità caratteriale. Mina con la sua ossessione per la pulizia e l’igiene, Vincent con l’ossessione per la numerologia, che tende ad applicare a qualsiasi cosa gli passi per la testa.

La storia ha trama complessa, ben costruita, in cui c’è spazio per approfondire le personalità dei protagonisti e per raccontare la vita quotidiana in Svezia, dove i dissapori tra coniugi e figli sono molto più frequenti e forti di quanto si possa immaginare, così come per le critiche al comportamento dei politici, pronti a cavalcare i problemi della gente solo per accaparrare voti, senza mai trasformare le promesse in vere iniziative. Un thriller ben costruito e interessante, con riferimenti matematici, al gioco degli scacchi ed anche alla filosofia, per una lettura stimolante.

Angélique

Titolo: Angélique

Autore: Guillaume Musso

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Sergio Arecco

Il libro ha inizio in una sala di ospedale. Mathias Taillefer è ricoverato in ospedale dopo un infarto. Si sveglia ed al suo fianco una ragazza sta suonando il violoncello. Lei si chiama Louise Collange e lavora per una associazione che con la musica prova ad alleviare le sofferenze dei malati. Lui non gradisce la musica e la compagnia, ma la ragazza insiste e non demorde anche se Mathias è molto scortese. La ragazza scopre che Mathias è un ex poliziotto e gli chiede di aiutarla ad indagare sulla morte della madre, una famosa ex ballerina morta in circostanza misteriose. Mathias non ha alcuna intenzione di assecondare la richiesta, ma alla fine si lascia coinvolgere ed accetta la richiesta della ragazza.

Inizia così l’ultimo romanzo di Guillaume Musso, scrittore francese nato ad Antibes nel 1974, autore di libri thriller originali in cui l’autore si diverte ad ingannare il lettore, con uno stile di scrittura molto scorrevole ed empatico.

Un continuo cambio di prospettiva, personaggi che non sono mai quello che sembrano, un poliziotto che non si capisce se è un buono o cosa, la suonatrice di violoncello, la ballerina che sta invecchiando, una infermiera, un artista rampollo di una ricca e potente famiglia italiana. Una storia che mescola vicende e personaggi molto diversi tra loro, uniti da una trama complessa e ben raccontata, dove tutto alla fine troverà una spiegazione. Una lettura incalzante, imprevedibile, piena di misteri e di suspence, gli eventi si susseguono senza un attimo di respiro, mescolando sentimenti, solitudini, ambizioni, voglia di sconfiggere un destino avverso, intrighi familiari, nelle varie sfumature di personaggi molto diversi tra loro. Un buon modo per riempire qualche ora di relax, per gli appassionati del genere.

La casa delle luci

Titolo: La casa delle luci

Autore: Donato Carrisi

Editore: Longanesi

Terzo romanzo con l’ipnotista dei bambini Pietro Gerber come protagonista. Pietro sta vivendo un momento difficile, la sua reputazione è in declino e lui si sta lasciando andare sempre più. Un giorno Maja Salo, finlandese, che lavora come ragazza alla pari nella villa di una facoltosa famiglia, si presenta nel suo studio chiedendogli di occuparsi di una bambina, Eva, che vive chiusa nella casa dei genitori, senza mai uscire, comunicando quotidianamente con un bambino immaginario, senza volto e senza nome. Pietro all’inizio rifiuta l’incarico, poi capendo che in qualche modo la vicenda di Eva è legata a fatti che riguardano la sua infanzia, accetta di incontrare la bambina, recandosi nella villa. Inizia per Pietro Gerber una nuova avventura, che lo porterà indietro di anni, quando da bambino visse alcune vicende tuttora indimenticate.

Se Pietro Gerber ipnotizza i bambini a scopo terapeutico, Donato Carrisi continua ad ipnotizzare i suoi lettori, coinvolgendoli nelle avventure narrate nei suoi libri, catturando l’attenzione con la sua scrittura magnetica. Questa volta la trama è meno contorta di altri libri, la storia si svolge in modo lineare, su due piani temporali ben distinti, non solo come periodo ma anche come ubicazione dei luoghi. L’infanzia di Pietro, i fatti accaduti e la relazione con il padre, vengono analizzati e rivissuti, per trovare finalmente il modo per chiudere vicende dolorose. Carrisi riesce come pochi a visitare il profondo dell’animo umano, le sue zone più oscure, costruendo trame affascinanti e misteriose, con fatti che apparentemente sono di difficile spiegazione, che portano spesso a credere che stia accadendo qualcosa ai limiti del paranormale, per poi invece trovare una spiegazione razionale e credibile. Una lettura piacevole, forse meno estrema di altri libri dell’autore, ma che vede Pietro Gerber risollevarsi e ritrovarsi proprio grazie alle conseguenze del caso di Eva.

I ragazzi del massacro

Titolo: I ragazzi del massacro

Autore: Giorgio Scerbanenco

Editore: La nave di Teseo

L’insegnante di una scuola serale frequentata da ragazzi difficili, la giovane Matilde Crescenzaghi, viene seviziata e uccisa dai suoi studenti con una violenza inaudita. La sua classe era composta da ragazzi con età compresa tra 13 e vent’anni. Matilde era una ragazza della piccola borghesia, fragile e gentile, forse inadatta a contenere quella masnada di belve, ma nessuno poteva immaginare un epilogo così agghiacciante. I ragazzi della classe vengono subito arrestati e condotti al commissariato. Gli studenti cominciano ad accusarsi a vicenda, senza che nessuno fornisca elementi utili per le indagini. Il commissario Duca Lamberti dovrà sforzarsi per non lasciarsi andare contro quel gruppo di giovani, per niente pentiti, preoccupati solo di non passare per spie. Messa da parte la repulsione che provava per quei disperati, Lamberti riuscirà a risolvere il caso grazie al suo metodo investigativo basato sull’umanità e sullo studio delle personalità dei sospettati.

I ragazzi del massacro è un romanzo in cui la scrittura di Scerbanenco risulta più efficace che mai, raccontando fatti violenti e crudeli con la solita misura, lasciando che le parole facciano immaginare al lettore quello che non è stato scritto. Un libro che racconta la violenza che nasce dalla povertà, materiale e di sentimenti, di persone che non hanno speranza di vivere un futuro migliore, per una specie di tara che li condanna, sia per la nascita sfortunata, che per la mancanza di ideali e di obiettivi. L’assenza di speranza caratterizza questo romanzo, ambientato a Milano, città che mostra il suo fascino delle zone centrali ma anche il suo lato oscuro, con le periferie sempre più segnate dal degrado sociale. Un libro che anticipa il futuro, ora diventato il nostro presente, di una società dai forti squilibri sociali, in cui gesti violenti e insensati sono sempre più comuni. Aveva ragione Scerbanenco ad essere pessimista.

Le notti della peste

Titolo: Le notti della peste

Autore: Orhan Pamuk

Editore: Einaudi

Traduzione: Barbara La Rosa Salim

Le notti della peste è l’ultima opera di Orhan Pamuk. La storia si svolge a partire dal 1901 sull’isola immaginaria di Minger, che l’autore ha posizionato tra Creda e Rodi. L’impero ottomano era ormai al suo tramonto e sull’isola scoppiò una epidemia di peste. Il sultano dell’epoca inviò sull’isola di Minger un suo fiduciario, il farmacista Bonkowki Pasha, con il compito di verificare la gravità della situazione. Il farmacista venne ucciso dopo pochi giorni in circostanze misteriose. Fu omicidio o suicidio? La situazione politica cambiò improvvisamente così come quella sanitaria con la peste che dilagò inarrestabile. Fu l’inizio di una lunga battaglia contro la pandemia che risvegliò negli abitanti di Minger nazionalismi mai sopiti e rivendicazioni indipendentiste.

Il libro è un misto tra una ricostruzione storica ed un romanzo, con l’autore che tratta temi per lui importanti come l’amore, il ruolo politico dell’Islam, il confronto tra le diverse classi sociali. Il libro usa la ricostruzione storica del passato come metafora dei tempi moderni, con le similitudini tra la peste del 1901 e quella recente, con le immancabili polemiche sociali e politiche come reazione alle misure di contenimento della malattia, ritenute ora come allora troppo restrittive e liberticide, oltre che inutili dal punto di vista medico. La storia viene usata come monito contro i rischi delle politiche nazionalistiche.

La scrittura di Pamuk è accurata, dettagliata, gli eventi sono raccontati con dovizia di particolari, senza nessuna fretta, senza preoccuparsi del ritmo lento del racconto, per dire tutto quello che ritiene importante. Per questo libro Orahn Pamuk è stato denunciato e la Procura della repubblica di Izmir ha aperto una inchiesta contro di lui per i presunti riferimenti critici all’operato del fondatore della Patria turca. Per il momento non si hanno notizie di provvedimenti contro lo scrittore.

Il male che gli uomini fanno

Titolo: Il male che gli uomini fanno

Autore: Sandrone Dazieri

Editore: HarperCollins

Trent’anni fa, Cremona fu sconvolta da una serie di omicidi di ragazze. Un innocente fu condannato e morì in un incendio sospetto. Il vero colpevole rimase a piede libero e secondo alcune voci fu coperto da persone potenti e intoccabili. La macchina delle indagini fu condizionata nel suo funzionamento da corruzione e ricatti, che all’epoca erano molto diffusi tra poliziotti e giudici.

Ai giorni nostri, una ragazzina, Amala, viene rapita al ritorno da scuola. Non è la sola ragazza scomparsa nella zona. Il timore che il mostro di trent’anni fa sia tornato in azione è enorme, anche se le versioni ufficiali dicono che il vero killer sia morto da tempo. La zia della ragazzina rapita, Francesca, è stata l’avvocato che ha difeso invano trent’anni prima il giovane che fu condannato ingiustamente. Un sedicente turista israeliano piomba in Italia e si aggrega alle indagini di Francesca, con l’intento di liberare la ragazza e di fermare il serial killer, soprannominato “Il Persico”.

Sandrone Dazieri ha costruito questo “Il male che gli uomini fanno” su una trama eccellente, complessa e dal ritmo incalzante, in cui gli eventi si susseguono senza respiro, con l’alternanza dei due piani temporali che aumentano l’incertezza e il senso di mistero, per dare vita ad un racconto adrenalinico, in cui orrore, brutalità ed ingegno si mescolano in un racconto coinvolgente.

Un capitolo dell’eterna guerra tra il bene e il male, con quest’ultimo che prende forme diverse ed imprevedibili, sempre pronto a rinascere con nuove ed accresciute energie, per colpire anime indifese ed innocenti. Personaggi intriganti, ben definiti, a volte di difficile collocazione, ma molto centrati con l’atmosfera del racconto. L’autore usa uno stile diretto e senza fronzoli, riesce a creare alla perfezione atmosfere e pensieri dei protagonisti, con realismo ed efficacia, per una lettura di grande piacere e soddisfazione.

Sarti Antonio e l’amico americano

Titolo: Sarti Antonio e l’amico americano

Autore: Loriano Machiavelli

Editore: Einaudi

Questo romanzo fu pubblicato nel 1983. Questa nuova edizione è del 2022 ed ha una prefazione inedita dell’autore.

Il protagonista è Sarti Antonio, un poliziotto spesso in difficoltà nella risoluzione dei casi, con una vita privata quasi inesistente, nessuna fidanzata, una devastante colite di origine nervosa che gli rende ancora più difficili le giornate lavorative. Ha un amico di nome Rosas, un tipo strano e stravagante, che spesso ha intuizioni geniali di grande aiuto per le indagini.

Nel 1982, a Bologna, nel giardino di un lussuoso palazzo, viene ritrovato il cadavere di uno studente americano, che viveva in un appartamento del terzo piano da cui è precipitato. Il cadavere è stato ritrovato dal giardiniere del palazzo, mentre sul posto l’ispettore capo Raimondi Cesare, seguito da Sarti Antonio, dava il via alle indagini. Il ragazzo deceduto era benestante, cambiava spesso automobile, studiava all’università con buon profitto. L’ispettore Raimondi vuole chiudere l’inchiesta e fa pressioni su Sarti Antonio per stendere un verbale che sposi la versione del suicidio. Il verbale di Sarti fa acqua da tutte le parti e sia l’archivista della questura che l’amico Rosas, fanno notare a Sarti che la storia del suicidio non sta in piedi. Sarti comincia ad indagare con maggiore scrupolo, troverà nuovi indizi che gli apriranno le porte di un giro internazionale di truffe totalmente inedito. Un giallo costruito su una trama originale, con fantasia ed ironia, con Sarti poliziotto senza acume, senza alcun talento per la guerra al crimine, che consapevole della sua inettitudine, sopporta le angherie del suo capo, ma ha il senso del dovere e ama la verità, che insegue a costo di qualche attacco di colite in più. Bologna è ancora ferita dall’attentato del 1980 alla Stazione Centrale e l’atmosfera di quel periodo traspare nel racconto. Sono passati 42 anni ed i mandanti ancora sono sconosciuti. Importante non dimenticare.

La mala erba

Titolo: La mala erba

Autore: Antonio Manzini

Editore: Sellerio

Colle San Martino è un paesello tra i boschi, pochi abitanti che vivono a stretto contatto senza condividere nulla, uno contro l’altro, nessuna forma di aggregazione. Samantha ha solo diciassette anni, sogna la vita in città, vorrebbe andare all’università, fuggire dalla vita a cui sembra condannata. Il padre è disoccupato, pochi soldi in casa, difficoltà sempre più grandi, poca voglia di studiare, tante speranze disilluse ed un destino avverso. Come se non bastasse, rimane incinta di un ragazzo che non ama e che si confermerà inetto ed immaturo. La vita di Colle San Martino è dominata da Cicci Bellé, proprietario di tutte le case e dei negozi, tiene al guinzaglio tutti gli abitanti, tutti devono dei soldi a Cicci. Padre Graziano è il prete di Colle San Martino, grande avversario di Cicci Bellè, si odiano e si combattono con ogni mezzo. Samantha, Cicci Bellè e padre Graziano, con i rispettivi familiari ed il resto del paese, danno vita ad una storia terribile, senza speranza, senza futuro, non c’è salvezza per nessuno. Gli abitanti sono colpiti dalla maledizione di Colle San Martino, dove la vita si ripete da secoli, dove tutti prima o poi sono condannati a dare il peggio di sé, per la mancanza di opportunità, per la povertà, per l’incapacità di allontanarsi da quel posto senza speranza per tentare di raggiungere la felicità, da qualsiasi parte essa sia.

Un libro molto diverso da quelli a cui ci ha abituato Manzini. Siamo lontani dalla empatica ruvidezza di Rocco Schiavone, Aosta risulta calda ed accogliente paragonata al gelo umano di Colle San Martino. Questo libro senza speranza è un monito per tutti. Attenzione a quello che possiamo diventare ad essere troppo chiusi, egoisti, a pensare solo a sé stessi, a combattere gli altri credendo di difendere i propri interesse, senza renderci conto che invece tutto questo ci si ritorcerà contro. Un libro che fa pensare e che ci costringe a riflessioni amare.

In forma di essere umano

Titolo: In forma di essere umano

Autore: Riccardo Gazzaniga

Editore: Rizzoli

Argentina, 1960. Adolf Eichmann è un ex ufficiale delle SS che ha trovato rifugio in Argentina partendo in nave da Genova. Eichmann ha cambiato identità, vive nella penombra, in modo semplice al limite della povertà, con la costante paura di essere scoperto.

Zvi Aharoni è un agente del Mossad, è alla ricerca di nazisti in fuga, ha Eichmann nel mirino. Non vede l’ora di smascherarlo e di consegnarlo alla giustizia israeliana.

Eichmann è stato un ufficiale delle SS potente e devoto alla causa, ha provocato la morte di milioni di ebrei, elaborando nuovi metodi di eliminazione, per risparmiare tempo, per incrementare giorno dopo giorno il numero di ebrei eliminati, come un manager d’industria, che ottimizza e migliora i processi, per aumentare l’efficienza, a vantaggio degli azionisti. Il libro racconta la sua vita da ufficiale, gli ordini che riceveva, la fredda determinazione con cui li eseguiva, il funzionamento dei campi di concentramento, dove zelanti e ottusi militari commettevano crimini orrendi convinti che fossero solo esecutori di ordini e quindi esenti da colpe.

La vita passata di Eichmann e quella attuale da fuggitivo, sono raccontate con grande efficacia, evidenziando i pensieri, le ambizioni, la fredda cattiveria, la consapevolezza della fine che avrebbe fatto se la giustizia avesse messo le mani su di lui.

Anche Zvi Aharoni viene raccontato con i suoi pensieri, la determinazione con cui dà la caccia ad Eichmann, la grande pressione fatta sui suoi capi per finanziare le ricerche e l’operazione di arresto. Un libro mai indulgente sul passato ed il presente di Eichmann, che pur mostrando nella sua seconda vita argentina alcuni aspetti umani inediti della sua personalità, non ha mai avuto il minimo pentimento per le sue colpe. Il libro racconta l’oscenità del nazismo in modo originale, riuscendo ad esprimerne tutto l’orrore senza giudicare, suscitando nel lettore dubbi e domande.

Il mistero della carrozza n.12

Titolo. Il mistero della carrozza n.12

Autore: Paolo Navi

Editore: Newton Compton

Un romanzo che si presenta come un thriller di tipo tradizionale, con evidenti riferimenti ed omaggi a due opere di Agatha Christie. Il protagonista è Giovanni, un professore universitario di economia, che è di ritorno da Monaco dove ha ritirato un premio prestigioso. Resta bloccato all’aeroporto per una violenta tempesta di neve. I voli sono tutti cancellati, impossibile per gli aerei atterrare e decollare. Giovanni deve tornare a casa a tutti i costi, sua moglie ha organizzato la cena di compleanno a cui lui non può mancare. L’unica possibilità per Giovanni sembra essere prendere un treno che partirà in pochi minuti. Giovanni prenota e acquista il biglietto con il cellulare, si reca alla stazione e sale sul treno. Il viaggio si prospetta scomodo ma date le circostanze c’è poco da lamentarsi. Dopo qualche ora di viaggio, nei pressi di Innsbruck, il treno viene investito da una violenta valanga di neve, tutti i vagoni vengono spazzati via, solo il vagone n.12 si salva. Con Giovanni restano in vita altre sette persone. Per i superstiti inizia una avventura incredibile, dovranno affrontare la neve, il freddo gelido ed un micidiale killer che vuole uccidere tutti i sopravvissuti. Giovanni si trova al centro di un incubo che cambierà la sua vita per sempre, in modo imprevedibile. Paolo Navi scrive in modo netto, senza fronzoli, diretto e molto efficace. La trama è sorprendente, con un avvio lento, poi l’incidente, la lotta per la sopravvivenza, l’attesa per i soccorsi, la sequenza di omicidi. La storia acquista ritmo, gli eventi incalzano, la situazione precipita in un baratro che sembra non finire mai. Nel finale tutto cambia e Giovanni si troverà a fare i conti con sé stesso e con la propria vita, trovando il coraggio per fare quello che non avrebbe mai creduto di essere capace di fare. Un libro che offre molto di più di quello che lascia intendere dalla copertina e dalle note di presentazione.

Gli alberi del nord

Titolo: Gli alberi del nord
Autore: Marco Bosonetto
Editore: Bandini + Castoldi
 
Pietro Gastaldi è un commissario di polizia, è in ferie, è stanco di lavorare e vorrebbe andare in pensione prima possibile. Ma accade qualcosa di grave, tre ragazze vengono trovate impiccate sul fiume Po. La scoperta è di un barcaiolo che ha subito sporto denuncia. Una delle ragazze riesce a salvarsi aggrappandosi al cadavere di una delle sfortunate compagne. Gastaldi è un uomo concreto, esperto, cerca la verità e non soluzioni di comodo per la stampa o per tener buona l’opinione pubblica. Le indagini sono orientate verso il mondo della prostituzione, ma Gastaldi sente che quella non è la strada giusta e cerca altrove, insieme ai suoi fidi collaboratori, in silenzio, lontano dai riflettori. La ragazza salvata ha uno strano segno sulle guance, la figlia archeologa trova una pista che potrebbe essere decisiva per scoprire i colpevoli.
Il libro racconta una storia dolorosa, del degrado sociale che stiamo vivendo in questo periodo, ma lancia anche qualche segnale di speranza. La vicenda è ambientata a Piacenza, con il fiume Po protagonista assoluto insieme alla nebbia, fonte di tanti disagi ma capace di creare quelle atmosfere rarefatte tipiche di tante mattine, piene di fascino e di mistero. Una storia tra il giallo ed il noir che tratta temi di grande importanza sociale, come il razzismo, la prostituzione, le condizioni delle donne immigrate, sfruttate e derubate di tutto, dalla dignità al diritto alla speranza, ma anche la crisi economica, le aziende che chiudono e lasciano a casa tante persone che non hanno più di come vivere. Se molti soffrono per la situazione economica, altri diventano sempre più ricchi, potenti ed arroganti, si sentono in diritto di comprare tutto, anche chi non ne vuole sapere di essere corrotto. Marco Bosonetto è riuscito a trattare temi delicati mantenendo un misurato distacco dalle vicende, con una scrittura diretta, efficace, molto adatta alla storia.

Omicidio a Cap Canaille

Titolo: Omicidio a Cap Canaille
Autore: Christophe Gavat
Editore: Neri Pozza
Traduzione: Maddalena Togliani
 
Marsiglia è una città da sempre nota per il traffico di droga, con bande criminali che si affrontano in una guerra senza fine per il controllo del territorio. La città ha anche nelle vicinanze delle bellezze naturali incontaminate, come le meravigliose coste rocciose a strapiombo sul mare, luoghi adatti per incontri romantici, ma anche per suicidi o cruente esecuzioni.
Il comandante Henri Saint-Donat è a capo di una indagine complessa, che mette insieme una grossa partita di droga con un lungo elenco di rapine a furgoni blindati, fino al ritrovamento di un corpo nel portabagagli di una vettura. Tutti gli indizi portano a Marsiglia ad una serie di criminali che comunica tra di loro con messaggi tra telefoni cellulari intestati a nomi di famosi cantanti dell’opera, uno per tutti Maria Callas. C’è qualcuno che vuole vendetta e la vuole portare a compimento a Cap Canaille, in una di quelle scogliere meravigliose vicino a Marsiglia.
La donna ritrovata nel bagagliaio della vettura è una famosa rapinatrice di Francia, Mireille de Gounod, appassionata del lusso e grande organizzatrice di rapine. La donna era conosciuta molto bene da Henri Saint-Donat che l’aveva arrestata molti anni prima al termine di una rapina, rimanendone colpito dalla bellezza e dal fascino.
L’autore Christope Gavat è commissario della polizia francese, conosce alla perfezione i meccanismi delle indagini e le zone teatro del romanzo, ha costruito questo libro in cui azioni ed indagini si alternano e susseguono senza pause, raccontando sia le gesta e la mentalità dei criminali, sia le fatiche e le debolezze dei poliziotti, tra inseguimenti, indagini e ritmi di vita difficili e faticosi. Il personaggio più carismatico della storia, Mireille de Gounod viene raccontata solo dai ricordi di Henri Saint-Donat, che ha condiviso con lei momenti di vita intensi e toccanti che costituiscono una parte importante della storia.

Superficie

Titolo: Superficie
Autore: Olivier Norek
Editore: Rizzoli
Traduzione: Maurizio Ferrara
 
Noémie Chastaine, poliziotta della squadra antidroga parigina, durante la cattura di un pericoloso latitante, viene ferita al volto in modo devastante e permanente. Dopo una lunga degenza, Noémie toglie le bende dal suo viso. I contraccolpi psicologici sono fortissimi, non riesce ad accettare il suo volto, non può tenere in mano la pistola, fallisce le prove al poligono per essere reinserita al suo posto di capo squadra. Viene lasciata dal fidanzato, poliziotto come lei. Anche lui non riesce a superare l’orrore di quel volto deturpato e preferisce fuggire piuttosto che aiutare la fidanzata a sconfiggere i suoi demoni. Noémie viene trasferita nella provincia dell’Aveyrone, nel paese inesistente di Avalone, con il compito ufficiale di verificare se il commissariato locale deve restare aperto, in realtà è solo un modo, per chi deve decidere il suo futuro, di tenerla lontano dalla sua squadra. Noémie segue la sua indole e non si limita a svolgere i compitini con il minimo sforzo, ma si impegna al massimo in tutte le attività in cui è coinvolta. Avalone si rivelerà un paese molto meno tranquillo di quanto i capi non abbiano fatto credere a Noémie. Improvvisamente dal fondo di un lago artificiale emerge un fusto di plastica con dentro i resti di un bambino. Tutto cambia, sia per Noémie che per Avalone.
Un ottimo romanzo, uno dei migliori noir del 2022. Una trama ben costruita, ritmo sostenuto, ma la parte migliore sta nei dialoghi, serrati e diretti, oltre che nei profili psicologici dei personaggi, con le loro difficoltà, fragilità, tormenti e paure, resi con grande efficacia e realismo oltre che con un sottile umorismo, dosato a dovere. Il tema del libro, espresso chiaramente dal titolo, è che la verità per venire a galla deve essere ricercata in profondità, non basta fermarsi alle apparenze, ingannevoli e illusorie. Anche per conoscere sé stessi bisogna scavare a fondo del proprio animo.
 

Omicidio a Carloforte

Titolo: Omicidio a Carloforte

Autore: Antonio Boggio

Editore: Piemme

Il prete di Carloforte, Don Antonio Moresco, viene trovato morto nella sua abitazione, tutto lascia pensare ad una caduta dalle scale, come afferma la relazione del medico legale. Il commissario Alvise Terranova, da poco tempo rientrato a Carloforte, non è convinto che si tratti di un incidente. Il giorno prima era stata trovata una scritta “la chiesa è in pericolo” sul muro della chiesa e in paese molti fedeli non erano contenti di Don Antonio, al punto che era stata organizzata una petizione per allontanarlo. Molte cose non quadrano ed il commissario Terranova è convinto che la morte del prete non sia stata una disgrazia. Il ricevimento di una lettera anonima, con l’indicazione del presunto colpevole, lo convince che i suoi sospetti sono giustificati e che l’indagine deve proseguire perché si tratta di omicidio. Ma non crede che il colpevole sia quello indicato nella lettera, crede che la verità sia ben diversa.

Un libro con una trama complessa, ben costruita, un finale inaspettato che affronta temi molto delicati e purtroppo molto comuni. Il testo prevede continui inserti della lingua reale parlata a Carloforte, che caratterizzano il racconto e amplificano l’efficacia dell’ambientazione. Il racconto del giallo vero e proprio include tutte le trame politiche, tradimenti, storie segrete che in realtà sono di dominio pubblico, un vulcano in eruzione di fatti e misfatti imprevedibile per quello che è da tutti considerato come un paese tranquillo dove non succede mai niente. E proprio tra queste storie segrete che sarà possibile per il commissario Terranova trovare quei piccoli appigli su cui fondare le sue ricerche che lo porteranno alla soluzione del caso. Terranova è un personaggio dalle intuizioni brillanti, appassionato di Jazz, di Tom Waits e delle buone letture, un poliziotto sensibile che sa quando affidarsi al cuore e mettere da parte la razionalità.