Titolo: Ossigeno
Autore: Sacha Naspini
Editore: Edizioni e/o
Laura era una bambina di otto anni quando è stata rapita. Per quattordici anni è stata tenuta relegata in un container da un uomo crudele. Luca è figlio del famoso professore Balestri, docente universitario, antropologo noto in tutto il mondo. Una sera Luca vede suo padre arrestato e portato via da casa con ancora il boccone della cena che stava consumando in bocca. Quella sera Luca scopre che suo padre ha rapito una ragazzina di otto anni e per quattordici anni la ha tenuta prigioniera.
Le vite di Laura e Luca saranno per sempre condizionate dal trauma tremendo che hanno vissuto, sia pure con ruoli molto diversi. Anche la vita della madre di Laura cambierà per sempre, con il quasi rifiuto di accettare il ritorno a casa della figlia, come pure la vita della migliore amica di Laura cambierà per sempre per il senso di colpa di aver chiesto con insistenza alla sua amichetta di uscire quel giorno del rapimento.
Il romanzo racconta quello che succede alle vittime di eventi terribili, come possano superare il trauma vissuto, come le personalità delle persone vengano modificate e come possa essere possibile ritrovare un equilibrio.
“Ossigeno” è un libro scritto in modo diretto e lineare. I pensieri dei protagonisti sono descritti in modo esemplare, riuscendo a esprimere emozioni forti e fatti tragici, tenendo alta l’attenzione del lettore senza terrorizzarlo. Il libro non dedica una parola al perché un antropologo possa avere rapito una bambina, il libro non si occupa del perché certe cose possano accadere. Il libro tratta solo come sia possibile ritornare alla propria vita dopo aver vissuto traumi e violenze così grandi come quello che ha subito Laura.
Sacha Naspini riesce ad entrare nelle menti dei protagonisti in modo molto efficace, riuscendo a descrivere sentimenti e problemi, indagando nel profondo, dove c’è solo il buio, senza alcun spiraglio di luce.
Le tematiche mi interessano moltissimo e mi ha veramente incuriosito. Questo è un libro che devo tenere d’occhio assolutamente.
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E’ un tema trattato in modo originale. In genere si indaga sul colpevove, meno sulle vittime.
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Appunto per questo mi intriga. Adoro anche il fatto che il figlio, Luca, dovrà vivere con il pernsiero che suo padre non era quello che credeva. E’ una cosa che sconvolge. E comunque ammetto che questa tematica mi ha sempre spaventato. Rapire e segregerare una persona e fargli cose indicibili…sono cose che mi terrorizzano.
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Un bravo autore conosce le paure dei suoi lettori e ci scrive un libro. E’ psicomarketing.
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Ciao e grazie per essere passato a trovarmi.
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[…] via Ossigeno — Il Blog di Roberto Iovacchini […]
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Mi era piaciuto moltissimo, di Naspini, Le case del malcontento. Ossigeno mi ha un po’ deluso, l’ho trovato eccessivamente cupo e morboso.
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L’argomento e’ scabroso e il libro di conseguenza ne risente. Comunque a me e’ piaciuto. Grazie per le visite ed i commenti. Buona serata.
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L’autore è stato il mio maestro di scrittura creativa. Ho apprezzato il romanzo su Giovanni dalle Bande Nere, primo che ho letto, e Le Case del Malcontento. Conto di recuperare anche questo prima o poi. Il suo stile ti sa colpire e far riflettere come quello della Ferrante.
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Che non sia proprio lui la Ferrante !!!! La casa editrice è la stessa.
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