Black Money

Titolo: Black Money

Autore: Paolo Roversi

Editore: SEM

 

Un thriller mozzafiato ambientato tra Parigi, l’Aia, Milano, Nizza, Berlino, New York, Londra, Santo Domingo, Madrid e il Madagascar, con agenti della Sicurezza Nazionale Americana, ex agenti dell’AISE (l’intelligence italiana), l’agente dell’Europol Gaia Virgili, una squadra speciale della polizia francese. Chi è l’autore, Daniel Silva? Jeffery Deaver? Robert Harris? No, è Paolo Roversi, che abbandona Milano e l’amata nebbia padana per fare il giro del mondo più adrenalinico del momento. Roversi ci aveva abituati a storie molto italiane, un modo per raccontare quella provincia che è la base portante della nostra vita. Ora questo cambio improvviso, molto riuscito e di grande impatto, che ci porta in volo o con ogni altro mezzo di trasporto ovunque, come neanche James Bond. Una storia che inizia con il rapimento di una nota antropologa e che evolve in modi sempre più inattesi fino al compimento della più clamorosa truffa ai danni del sistema bancario internazionale. Un libro coinvolgente per la storia che non offre un attimo di respiro, ma anche per i temi trattati, alcuni di grande importanza in questo momento storico, come la sicurezza informatica, i poteri sterminati di alcuni servizi segreti stranieri, i paradisi fiscali che offrono protezione ai soldi di provenienza illecita, le difficoltà delle donne ad affermarsi nel lavoro senza sacrificare la propria vita affettiva. Il tutto con lo stile di scrittura di Paolo Roversi, chiaro, diretto e quando possibile ironico e irriverente in modo raffinato, che non cade mai nella battuta gratuita. Un romanzo tratto da una storia vera, come ben spiegato nelle pagine finali dall’autore, dove la tecnologia informatica ha reso possibile una truffa di dimensioni planetarie, impossibile da concepire se le reti informatiche non avessero raggiunto la diffusione odierna. Per quanto gli Stati abbiano ormai organizzazioni di Sicurezza apparentemente invincibili, con mezzi e dotazioni incredibili, le menti criminali sono sempre all’avanguardia, per trovare nuove imprese apparentemente impossibili.

Blu di Prussia e rosso porpora

Titolo: Blu di Prussia e rosso porpora

Autore: Giovanni Ferrero

Editore: Salani

Una restauratrice al lavoro su un quadro inquietante quanto misterioso, un pittore che dal Sudafrica arriva a Roma alla ricerca dell’ispirazione, un commissario scapolo e amante delle donne coinvolto in una indagine molto delicata, il Vaticano turbato dalla malattia del Pontefice che sta per terminare il suo transito terrestre, un cardinale che teme per la sorte della Chiesa cattolica e per la possibile futura elezione a Pontefice di un candidato della Costa d’Avorio dalle idee troppo rivoluzionarie, che viene rapito in circostanze misteriose. Nella stanza del cardinale scomparso appare il quadro che era in restauro. Un thriller appassionante, ambientato tra Roma e il Vaticano, teatro da sempre di giochi di potere e manovre oscure avvolte nel mistero. C’è una setta segreta che vuole destabilizzare il Vaticano? Per la Chiesa è più importante la diffusione della parola di Dio e del Vangelo o prevalgono gli interessi economici? Che importanza ha la pace e la giustizia sociale rispetto al mantenimento dell’attuale potere temporale e politico?

Un thriller appassionante che mette insieme molti temi di interesse. Religione, attualità politica ed arte pittorica, il tutto amalgamato con abilità e con uno stile di scrittura fluido, con descrizioni ricche di dettagli che denotano competenza e passione. Tanti i riferimenti alla storia della Chiesa, come il Papa morente di nome Celestino, proprio come il famoso Celestino V l’eremita, che tanto sconquasso provocò nella Chiesa per il suo rifiuto a risiedere nel Vaticano.

Giovanni Ferrero è l’autore di questo ottimo thriller. Ho comprato il libro per la trama, senza soffermarmi troppo sull’autore, per scoprire a lettura iniziata che non si tratta di un caso di omonimia ma è proprio il capo dell’azienda nota in tutto il mondo per la Nutella oltre che per altri prodotti di successo mondiale. Ho sempre dichiarato la mia ammirazione per gli scrittori non professionisti capaci di produrre buoni libri, per la passione per la scrittura che dimostrano e per la voglia di cimentarsi oltre la loro professione. Che Giovanni Ferrero fosse un grande industriale lo sapevo da tempo, che fosse un bravo scrittore l’ho scoperto grazie a questo libro.

L’ira funesta

Titolo: L’ira funesta

Autore: Paolo Roversi

Editore: SEM

 

Un piccolo borgo nella Bassa mantovana denominato Piccola Russia, con le strade chiamate con i nomi di compagni famosi. Una piccola e tranquilla comunità, che un bel giorno vede la farmacia del paese chiusa, per parto della proprietaria. In paese ogni abitante ha un soprannome. Mauro Storchi, da tutti chiamato il Gaggina, trova la farmacia chiusa e non può comprare gli ansiolitici che lo fanno stare tranquillo. Senza le pillole e forse anche per il gran caldo, dà fuori di testa, aggredisce a calci la serranda della farmacia, irrompe nel bar della Polisportiva ed assale i presenti, poi alla fine si chiude in casa e minaccia con una spada giapponese chi si avvicina. Quello stesso giorno, sempre nello stesso borgo, rientra dopo una assenza di 30 anni Giuanìn Penna, emigrato in America, per trascorrere nel borgo natio il resto della sua vita. Il Gaggina continua con le sue intemperanze, reputate innocue fino a quando viene ritrovato il corpo del Penna, ucciso a colpi di spada. Il Gaggina è il sospettato numero uno e quindi deve essere arrestato. Sarà il maresciallo dei carabinieri Omar Valdes ad occuparsi del caso.

Una storia ambientata nella provincia italiana, con protagonista una piccola comunità che comprende i vari caratteri tipici di ogni paese, a rappresentare pregi e difetti umani. Una piccola tragedia raccontata con gentile ironia, che approfitta dei fatti criminali per esaltare l’importanza della vita sociale, vissuta nei luoghi di aggregazione tipici quali bar e piazze del paese e per evidenziare l’importanza della saggezza popolare, fonte infinita di soluzioni pratiche e di buon senso. C’è spazio per criticare come stampa e televisione si occupino dei fatti tragici pensando solo a dare spettacolo. Una scrittura facile e scorrevole, piacevole e divertente.

La sconosciuta della Senna

Titolo: La sconosciuta della Senna

Autore: Guillaume Musso

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Sergio Arecco

Chi sbaglia paga e Roxane Montchrestien, capitano di polizia, paga i suoi errori con il trasferimento ad una sezione speciale di cui è l’unica componente, con l’incarico di indagare sui casi insoliti, ossia quelli che sconfinano nel paranormale. Roxane prende il posto di Marc Batailley, un poliziotto che si trova in ospedale in pericolo di vita. Roxane non fa in tempo ad arrivare nella sua nuova sezione che subito si presenta un caso inquietante. Una ragazza è stata salvata dall’annegamento nella Senna, le cui acque gelide stavano per sopraffarla. Portata al pronto soccorso, la donna è riuscita a scappare, senza lasciare tracce. L’esame del DNA rivela la sua identità, è una famosa musicista, Milena Bergman, che però risulta morta in un incidente aereo di oltre un anno prima.

Durante le indagini, Roxane incontra Raphael Batailley, figlio del poliziotto ricoverato in ospedale, di professione scrittore oltre che fidanzato di Milena. I due si troveranno coinvolti nella ricerca della soluzione al mistero della donna morta che sembra essere tornata in vita.

Il romanzo ha un avvio molto forte e sorprendente, con la donna che scompare con il suo mistero della presunta morte. La trama è costruita su una struttura complessa in cui tanti elementi si incastrano tra loro, costruendo da un apparente caos di indizi e di eventi, una struttura perfetta. Molti personaggi, tutti complessi, con storie personali dolorose, sensi di colpa, menzogne raccontate a fin di bene. Ma anche misteriose sette che si rifanno ad antichi culti, apparentemente dimenticati, capaci ancora di produrre adepti esaltati e pericolosi.

Le trame di Musso sono sempre accattivanti, intriganti, con personaggi empatici ed affascinanti, a volte complessi e travagliati, a volte giovani ed inesperti, ma pieni di energie. Ambientato in una Parigi fredda e piovosa, come spesso accade in inverno, ma piena di fascino e di mistero.

Prestiti scaduti

Titolo: Prestiti Scaduti

Autore: Petros Markaris

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Andrea Di Gregorio

 

Nuovo libro con Kostas Charitos protagonista, il commissario greco che vive una vita familiare felice ed equilibrata, grazie a moglie, figlia e genero, mentre tutto il resto è una turbolenta difficoltà, destino comune della maggior parte dei cittadini greci. Ad Atene c’è un assassino che colpisce banchieri e personaggi di rilievo nel mondo della finanza. Vere e proprie esecuzioni per decapitazione, un modo di uccidere molto raro e cruento, dato che l’arma con cui sono tagliate le teste è una spada.

Una storia raccontata da Markaris con la solita verve e lo stile irriverente e scanzonato, che prende di mira le banche e coloro che le governano. Un mondo messo alla berlina da Markaris, insieme a quello della politica e dei mezzi di informazione, collegati tra di loro, forti con i deboli e deboli con i forti. I potenti possono tutto e si arricchiscono grazie alle banche, che invece mandano in rovina le persone normali, che pagano per tutti. Il primo assassinio viene subito attribuito ad un atto terroristico, il solito modo, adottato ormai in molte parti del mondo, per ottenere il sostegno assoluto alle indagini da parte dell’opinione pubblica e per non dare alla stampa troppe informazioni sullo stato delle indagini. Gli omicidi continuano, le teste continuano ad essere tagliate, è sempre più difficile far credere che si tratti di terrorismo, dato che le vittime sono scelte con molta precisione, secondo un quadro che si va facendo sempre più chiaro nella testa del commissario Charitos. I libri di Markaris raccontano la situazione greca con molto realismo e puntualità, evidenziando quando grandi siano state le ferite inferte dalla intransigenza dell’Europa al popolo greco e quanto grande sia la diffidenza verso le banche e la politica. Markaris è una penna caustica e tagliente, che racconta con coraggio le cose che non vanno, riuscendo comunque a costruire romanzi piacevoli e accattivanti. Bellissima l’immagine della copertina, paradossale e provocatoria.

Altri morti sul lavoro

Oggi 16 ottobre altri due morti sul lavoro.

Dall’inizio dell’anno le morti sul lavoro continuano a crescere. Nei primi tre mesi dell’anno erano stati 185. A fine agosto erano diventati 771. I numeri continuano a peggiorare. Troppi incidenti, troppi morti. Molte le grandi cause su cui l’opinione pubblica di impegna e di batte. Covid19, vaccini e tamponi, le elezioni, i nuovi squadrismi di ogni colore, il riscaldamento globale, l’invasione della plastica. Al lavoro si muore, ma nessuno manifesta, nessuno protesta.

La colpa non è del caso o della sfortuna. Ci sono colpe individuabili e cause risolvibili. Se fossimo un Paese normale. Ma non lo siamo. Si muore perché la sicurezza costa. Formare un lavoratore costa, dotarlo di attrezzature adeguate costa, organizzare il lavoro in modo sicuro costa, perché le sicurezze delle macchine costano e si risparmia tempo eliminandone. Diminuire fino ad azzerare i rischi di infortunio nelle aziende dovrebbe essere l’obiettivo comune di imprenditori, lavoratori, sindacati, politici. Ma a parte qualche titolo sui giornali, la commozione per qualche incidente dalla modalità particolarmente cruente, qualche storia personale che attira maggiormente l’attenzione, delle morti sul lavoro ci si dimentica presto, quasi come fossero inevitabili. Qualche mese fa avevo scritto a proposito delle morti di Luana, schiacciata in un orditoio e di Christian, schiacciato da un tornio, le seguenti frasi.

“Spero che le indagini sulle morti di Luana e Christian siano accurate e che portino alla verità. Chi ha sbagliato è giusto che paghi un prezzo adeguato alla colpa. Luana, Christian, le loro famiglie e tutte le altre vittime del lavoro, hanno già pagato un prezzo troppo alto. Non c’è indennizzo che possa ripagare la perdita di una persona cara, ma la verità non ha prezzo e spesso è il vero indennizzo che le famiglie delle vittime desiderano ricevere.” Non è successo molto dopo diversi mesi da queste morti, dolorose come tutte le altre.

Continuo a credere che anche un solo morto all’anno sia inaccettabile, che mettere a repentaglio la vita delle persone senza prendere tutte le misure organizzative e tecniche in tutte le attività produttive sia assolutamente irresponsabile e che le aziende che non attuino tutte le misure di sicurezza debbano essere costrette a farlo, con un sistema di controlli, di formazione per gli imprenditori e per i lavoratori, di sostegni economici, per riuscire a risolvere questo problema.

In molte aziende industriali ci sono dei pannelli luminosi che indicano il numero di incidenti che si sono verificati da una certa data in poi, da quanti giorni la fabbrica o la linea stia lavorando senza che ci siano stati infortuni. Propongo di mettere davanti al nostro Parlamento un mega schermo, con un contatore, che 24 h su 24 ricordi ai nostri politici quanti morti sul lavoro ci sono stati dall’inizio dell’anno e quanti ce ne sono ogni giorno. Per ricordargli, tutti i giorni, la loro inefficacia, superficialità ed incompetenza.

Il visitatore notturno

Titolo: Il visitatore notturno

Autore: Jeffery Deaver

Editore: Rizzoli

Traduzione: Rosa Prencipe

A New York c’è un misterioso criminale che di notte entra in casa di donne sole mentre stanno dormendo, sposta oggetti, mangia o beve qualcosa, ruba indumenti intimi dai cassetti, lascia misteriosi messaggi scritti con il rossetto su carta di quotidiani. Nessun segno di effrazione o di scasso, l’uomo misterioso riesce ad aprire qualsiasi serratura, per questo è chiamato dagli investigatori il Fabbro. Le vittime restano sconvolte dalle visite, la loro intimità violata in modo devastante, tutte abbandonano le case in cui abitano per cercare rifugi lontani e sicuri. Il fabbro riesce a sapere tutto delle abitazioni delle vittime grazie ai filmati che loro stesse girano e pubblicano sui social, rendendo disponibili dettagli fondamentali per organizzare la forzatura delle serrature ed entrare con facilità nelle case.  Ogni effrazione è studiata con precisione maniacale, una incredibile capacità di aprire tutti i tipi di serrature, un criminale che semina panico e paura, colpendo le vittime con una violenza psicologica che spaventa più della violenza fisica. Ad indagare sul Fabbro arriva Lincoln Rhyme, il famoso criminologo che con la moglie Amelia Sachs e la sua fedele squadra di collaboratori, è in grado di trovare tracce sulle scene del crimine anche quando sono apparentemente inesistenti. Questo nuovo romanzo di Jeffery Deaver è un libro ad alta tensione con continui colpi di scena. Un criminale astuto e di grandissima intelligenza come il Fabbro mette a dura prova la formidabile squadra di Lincoln Rhyme. Il libro tratta molti temi intriganti e di grande attualità, come i pericoli creati dall’utilizzo dei social, la condivisione di immagini e filmati che possono mettere in pericolo l’incolumità delle persone, il seguire su internet gli imbonitori e gli spacciatori di false verità e di fuorvianti interpretazioni della realtà. Deaver inventa trame complesse e protagonisti geniali di grande intelligenza criminale, creando storie dove nulla è come sembra e dove solo alla fine si scopre la verità.

Come navi nella notte

Titolo: Come navi nella notte

Autore: Tullio Avoledo

Editore: Marsilio

 

Marco Ferrari è uno scrittore italiano che vive in Germania, i suoi libri hanno un buon successo, vive con una fotoreporter sempre pronta a partire ovunque ci sia una guerra. Ha un passato da poliziotto che si era autodenunciato per alcuni pestaggi non proprio legali, aveva collaborato con la magistratura per assicurare che quelli come lui pagassero il giusto tributo alla giustizia. Dopo tanti anni in Germania, decide di tornare in Italia per vendere la casa al mare di famiglia, a Sabbie Dorate, una località inventata della costa friulana. Marco diventa testimone di un rapimento, salva un cane bisognoso di cure. Incontra una veterinaria, Miriam, una donna attraente e misteriosa. Marco e Miriam hanno entrambi un passato scomodo, si attraggono fisicamente ed emotivamente, ma attraggano anche troppi nemici. I due si troveranno al centro di una specie di guerra mondiale tra neonazisti, servizi segreti, emissari cinesi che sembrano poter controllare tutto della vita di Marco.

Un romanzo che racconta una società post pandemica, abitata da persone che non hanno più le certezze del passato, in balia di quello che accade attorno a loro, senza alcuna possibilità di cambiare il proprio destino. Le navi nella notte sono le persone che da sole cercano la rotta, nonostante le difficoltà e le avversità, affidandosi alle uniche certezze della convivenza civile, del rispetto per gli altri, della cultura. L’auto elettrica che guida Marco sembra voler fare un confronto tra due aspetti della nostra società, ossia la capacità tecnologica di produrre oggetti straordinari e l’incapacità di produrre analoghi progressi nel campo sociale, di imparare dagli errori del passato per evitare di ripeterli nel futuro. Un libro che appassiona, che emoziona, che ci mostra un futuro inquietante ma che ci spinge a fare qualcosa per renderlo migliore.

La luna sulla pineta

Titolo: La luna sulla pineta

Autore: Giorgio Scerbanenco

Editore: La Nave di teseo

Alvise Mareschi è un incisore, vive a Treviso con la moglie e i due figli, Clemente ed Anna. Un giorno Alvise scopre un pacco di banconote false in giardino, va alla polizia a denunciare il fatto. Ma non sempre l’onestà paga ed a volte i sospetti fanno più danni delle accuse palesi. Il povero Alvise ci lascia le penne e la famiglia è costretta ad abbandonare Treviso per cercare la tranquillità nella loro piccola casa al mare, in una pineta nei pressi di Viareggio, lontano da malelingue e sospetti. La fama sembra precederli ed i Mareschi trovano ad aspettarli un poliziotto, che gli racconta di una banda di falsari, che potrebbero essere incastrati se Clemente, abile incisore, decidesse di infiltrarsi nella banda e collaborare con la polizia. Ma Clemente non vuole avere a che fare con falsari e soldi falsi, ha già sofferto troppo per la sorte del padre. Ma dopo la polizia, saranno i falsari ad avvicinare Clemente, offrendogli di lavorare per loro, facendo una proposta a cui è difficile dire di no, soprattutto per una famiglia in precarie condizioni economiche.

Un libro a metà tra il giallo e il noir, in cui le condizioni sociali dei protagonisti hanno grande importanza nella vicenda, come pure le vicende sentimentali. Una trama piena di colpi di scena, con i protagonisti che combattono, soffrono, cercano di farsi largo nella vita, alcuni seguendo la legge, altri cadendo nelle tentazioni del crimine. Una storia piena di umanità, di scelte tormentate, di dolore e sofferenza, con protagonisti empatici, che pur raccontando una storia leggermente datata, risultano comunque efficaci e coinvolgenti, con il destino che sembra segnare le persone per sempre, indipendentemente da quanto loro si danno da fare per migliorare la propria condizione.

Il giorno del Bianconiglio

Titolo: Il giorno del Bianconiglio

Autore: Alessandro Curioni

Editore: Chiarelettere

Un titolo evocativo di un mondo fantastico che richiama un personaggio di Alice nel paese delle meraviglie, che diventa il nome di un software, una specie di esca per scoprire gli attacchi informatici, inventato da Leonardo Artico e dal suo braccio destro Roberto Gelmi, entrambi esperti di informatica, che lavorano per la sicurezza dei sistemi informativi dei loro clienti. Leonardo e Roberto si troveranno coinvolti con la giornalista Teresa Aprili, nell’attacco informatico contro una azienda dell’energia, con lo scopo di spegnere le centrali elettriche, che potrà essere evitato solo pagando un riscatto milionario. Il nostro mondo è dominato dall’informatica, tutte le persone sono collegate ad Internet, ma non tutti sono consapevoli dei rischi che si corrono, di quante persone hanno interesse ad utilizzare mezzi illegali e molto pericolosi, per inserirsi nelle reti aziendali o nei computer di singole persone. Non sono solo i dati sensibili ad interessare i criminali del web, ma anche la possibilità di prendere il controllo di tutto ciò che è gestito dai computer, dai treni, agli aerei, all’illuminazione stradale, oppure le comunicazioni telefoniche. I protagonisti si troveranno a combattere nemici invisibili, in possesso di grandi conoscenze informatiche, in grado di anticipare le mosse di coloro che li stanno contrastando. L’azione si svolge a Milano, ma non sono le strade reali ad essere frequentate dai criminali, ma gli oscuri e impenetrabili siti web del Deep Web, quel mondo oscuro di Internet, dove si svolgono la maggior parte delle transazioni informatiche illegali, dove si incontrano personaggi misteriosi, di grande e brillante intelligenza, applicata al crimine.

Quante volte al giorno ci arrivano email di origine sospetta, con allegati misteriosi o con link sconosciuti. Spesso non ci rendiamo conto del pericolo che rappresentano o quale piano criminale si può nascondere dietro una semplice email.