
Autore: Emilio Martini
Editore: Corbaccio
Per una scelta del tutto inconsapevole ho letto questo romanzo appena dopo Pasqua, stesso periodo in cui si svolge questo Doppio delitto al Miramare di Emilio Martini, lo pseudonimo con cui firmano le loro opere le sorelle Elena e Michela Martignoni.
Gigi Bertè dirige il commissariato di Lungariva, località inventata della riviera ligure. Di origini calabresi, Gigi ha vissuto a Milano prima di arrivare a Lungariva. Bertè è un uomo molto critico e severo con sé stesso e la sua vita privata è molto condizionata dal suo modo di essere. La storia ha inizio con la scoperta di un doppio omicidio nello splendido Grand Hotel Miramare, un posto esclusivo per clienti benestanti. Roberto Sommariva e Ornella Ferrari vengono ritrovati in una camera dell’hotel, a letto, crivellati di colpi d’arma da fuoco. Sommariva e Ferrari erano rispettivamente amministratore del patrimonio e segretaria di una anziana e ricca donna, Licia Van Der Meer, che vive con i suoi collaboratori nel Grand Hotel. Sarà Bertè a dirigere le operazioni con l’aiuto di una squadra di rinforzo proveniente da Genova. Le indagini con le loro vicende diverse e imprevedibili e la vita privata del commissario Bertè costruiscono un piacevole intreccio, tra passato e presente, con personaggi personaggi ben delineati, empatici, in una ambientazione piacevole e di grande fascino, per una lettura piacevole. Le relazioni sentimentali sono al centro del romanzo, quelle legate agli omicidi e quelle che vedono protagonista il commissario Bertè e la sua severa coscienza.
Le indagini sono complesse e non emergono indizi decisivi ma i sospettati sono tutti collegati con l’hotel Miramare e c’è qualcosa del passato della ricca Licia Van Der Meer che darà la direzione decisiva per la soluzione del caso. L’atmosfera pasquale richiama spesso riferimenti alle bontà gastronomiche tipiche della zona, per aumentare la piacevolezza della lettura.
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