In silenzio si uccide

Titolo: In silenzio si uccide

Autore: Arnaldur Indridason

Editore: Guanda

Traduzione: Alessandro Storti

Noir nordico, ambientato in Islanda, tra Reykjavik e dintorni.  Una ragazza viene ritrovata sulla tomba di Jon Sigurosson, fondatore dell’indipendenza dell’Islanda, eroe nazionale. Della ragazza non si conosce il nome, nessuno ne ha denunciato la scomparsa. L’ispettore Erlendur e il suo assistente Sugurour Oli iniziano le indagini nel mondo dei tossicodipendenti, lo stesso che frequenta la figlia di Erlendur. Qualche indizio porta la coppia di investigatori verso i fiordi dell’Ovest, con la speranza di ricostruire la vita della sfortunata ragazza. Indagando con pazienza con i pochi indizi disponibili, le indagini troveranno la direzione definitiva.

Un noir scritto con abilità da Arnaldur Indridason, uno scrittore capace di costruire trame misteriose e ricche di suspence dosata con misura per attirare l’attenzione del lettore senza stressarlo oltre misura. Il romanzo mostra un volto inedito dell’Islanda di oggi, in cui lontano dalla capitale Reykjavik, città ricca e piena di opportunità, ci sono solo centri piccoli abbandonati in crisi economica, con il sistema della pesca che è stato stravolto con le quote pesca finite in mano ai ricchi monopolisti, lasciando i piccoli pescatori senza lavoro, senza soldi e senza prospettive. Emerge una condizione per i giovani islandesi di emarginazione, incomprensioni con le famiglie, disagi sociali ed economici, con inevitabile consumo di droga e con la prostituzione come mezzo veloce e sicuro per procurarsi i soldi. I padroni del mondo della droga e della prostituzione sono ricchi uomini d’affari, gente senza scrupoli, spietati sfruttatori che non hanno nessun rispetto per la vita degli altri.

In un mondo senza certezze e riferimenti, dove i giovani non conoscono neanche la storia della loro patria e le famiglie non sono un riferimento per i giovani, anche l’amore prende direzioni sbagliate e non riesce a svolgere la sua funzione principale.