
Titolo: La banda Cimarosa
Autore: Lorenzo Della Fonte
Editore: Elliot
La storia ha inizio nel 1962, quando erano in corso i preparativi per allagare la valle del Mis, nel Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, dopo la costruzione della diga che avrebbe trasformato la valle in un lago artificiale. Giovanni Bassan è un ex ufficiale dei carabinieri in pensione, ha una moglie disabile che assiste in modo amorevole, abita nella zona ma pensa di lasciare la valle e tornare nelle Marche, dove ha una casa. Una sera viene ritrovato cadavere un tecnico che lavorava per la ditta costruttrice della diga. La morte insospettisce Bassan che ritiene la morte non accidentale, ma provocata volontariamente da un omicida. Molti attribuiscono la morte alla presenza del diavolo nella valle.
La banda “Domenico Cimarosa” di Altavilla, nel Cilento, è soggetta ad una serie di incidenti che sono attribuiti al diavolo, ma c’è qualcosa che non quadra nella gestione del gruppo musicale. Un musicista muore avvelenato dopo aver suonato con la Banda nel Trovatore, famosa opera di Giuseppe Verdi.
Il diavolo è l’elemento ricorrente nelle due storie che si accavallano nel romanzo, richiamato ovunque ci sia qualcosa di misterioso e inspiegabile.
L’autore è un musicista, direttore d’orchestra, compositore, insegnante di musica e scrittore. Numerosi riferimenti musicali nella storia, scritta in modo elegante ed armonico come una partitura, piacevole e coinvolgente sia per le vicende investigative che per le faccende sentimentali di Giovanni, che pur innamoratissimo della moglie, avrà una breve a quasi platonica relazione con l’avvocato Francesca Palladio, una donna intelligente e volitiva, che in quegli anni sta combattendo per conquistare il posto di sostituto procuratore. Francesca deve combattere anche contro il padre, generale dell’esercito, suo primo avversario ed oppositore alle sue ambizioni di carriera in magistratura. Erano altri tempi, le lotte delle donne per le pari opportunità erano agli albori.
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