L’uno dall’altro

Titolo: L’uno dall’altro

Autore: Philip Kerr

Editore: Fazi

Traduzione: Luca Merlini

Nel 1949 la Germania è una nazione che stenta a riprendersi dopo la disfatta della Seconda Guerra Mondiale. Bernie Gunther è un ex investigatore privato che si trova a dirigere l’hotel della moglie, ricoverata in un ospedale psichiatrico in condizioni molto gravi. Gli affari per l’hotel vanno molto male, nessuno va a Dachau, troppo recenti gli orrori compiuti nel locale campo di concentramento, dove sono stati uccisi migliaia di ebrei. La moglie di Gunther muore, lui decide subito di vendere l’hotel e di ricominciare una nuova vita riprendendo a fare quello che gli riesce meglio, ossia l’investigatore privato. Si trasferisce a Monaco, affitta un ufficio senza pretese ma decoroso. In pochi giorni ha già qualche cliente e rientra subito nel giro delle indagini. C’è molto da fare a Monaco, tutti hanno qualcosa da nascondere o da ritrovare e gli investigatori sono molto ricercati. Tra i nuovi incarichi, uno è particolarmente intrigante. Una donna affascinante e misteriosa chiede a Gunther di trovare le prove della morte di suo marito. E’ molto credente e vuole risposarsi nel rispetto delle regole. Il marito della donna era stato il comandante di un campo di lavori forzati dove furono commessi crimini orrendi. Gunther sente che dovrebbe stare lontano da quell’indagine, ma non ci riesce ed accetta l’incarico. Non immagina in che guaio si troverà di lì a poco.  

Un romanzo che ricostruisce il periodo storico con realismo e precisione, coinvolgendo il lettore nonostante la durezza dei temi trattati. La Germania in quel periodo era un paese sconfitto, dove comandavano americani, inglesi e russi, i tedeschi erano visti con disprezzo e diffidenza. Ma un nuovo nemico doveva essere fermato, il comunismo e per combatterlo in molti erano disposti ad essere indulgenti verso i tedeschi, nonostante gli orribili crimini commessi. Solo Bernie Gunther mantiene fede ai suoi principi di giustizia e non è disposto a cambiare idea. Ha vissuto gli orrori della guerra, ha visto cosa sono stati capaci di fare i suoi simili e non ha più fiducia nel genere umano.