Il peso del coraggio

Titolo: Il peso del coraggio

Autore: Michele Navarra

Editore: Fazi

“Il peso del coraggio” racconta una vicenda giudiziaria complessa, due processi, collegati uno all’altro in modo diretto, condotti in modo impeccabile sia dalle accuse che dalle difese, due sentenze dei giudici corrette in base ai dibattimenti e gli atti, anche se entrambe profondamente sbagliate. Michele Navarra ha saputo costruire una trama avvincente, partendo da un crimine tra i più odiosi, ossia le molestie sessuali su un ragazzino, Diego Loria, ad opera del suo allenatore di calcio, Emanuele Fontana, medico stimato e padre di un figlio compagno di scuola della vittima.

Il romanzo racconta con grande efficacia sia la vicenda processuale che le difficoltà dalla vita familiare di Gordiani, il cui matrimonio sta vivendo un momento difficile.

Il libro è uno dei migliori legal thriller che abbia mai letto, con la vicenda processuale complessa ed emotivamente coinvolgente, raccontata senza troppi tecnicismi legali, mettendo bene in evidenza le difficoltà degli avvocati e dei giudici, del pubblico ministero e degli stessi giurati, chiamati a giudicare ed infliggere condanne, in base ai propri convincimenti, con la grande responsabilità di applicare la giustizia in modo equo e corretto. Le pagine che raccontano gli interventi dell’accusa e quello dell’avvocato Gordiani al termine del secondo processo le ho trovate bellissime, per le grandi capacità oratorie dei due avvocati che parlano dei propri convincimenti senza sminuire il lavoro della contro parte, trovando parole accorate e sentite per convincere la giuria. Gordiani interpreta la professione forense secondo ideali di correttezza e moralità esemplari che invece sono stati troppe volte calpestati dalla realtà dei fatti. E’ anche un appassionato vespista, cosa volere di più? L’ambientazione romana, con le critiche ai suoi difetti, è molto piacevole, come lo sono le descrizioni dell’Argentario, luogo di mare molto caro ai romani.

Il sale sulla ferita

Titolo: Il sale sulla ferita

Autore: Cristina Rava

Editore: Rizzoli

La dottoressa Ardelia Spinola è in crisi. Il suo amico Bartolomeo Rebaudengo e la sua amica pianista Norma Picolit stanno trasformando la loro amicizia in qualcosa di molto simile ad una relazione e la cosa fa ingelosire Ardelia, molto legata a Bartolomeo. Una sera la dottoressa riceve una telefonata dal suo ex fidanzato Arturo che parla rimanendo sul vago, senza spiegare chiaramente il motivo della chiamata. Ardelia ha l’impressione che Arturo non abbia avuto il coraggio di dirle quello che voleva, per qualche motivo sconosciuto. Dopo pochi giorni, Arturo viene ucciso nella villa di Davide Drusi, un suo amico che ha iniziato a frequentare di recente. Il suo cadavere viene ritrovato nella piscina della villa, ucciso da un proiettile. Arturo e Davide si somigliano tantissimo e forse è stata proprio questa somiglianza ad ucciderlo, potendosi trattare di uno scambio di persona. L’omicidio scuote la vita di Ardelia e l’essere stata esonerata dalle indagini la rende ancora più depressa e malinconica. Bartolomeo si prodiga nell’aiutare la sua amica Ardelia, sforzandosi di tenerla lontana dai pericoli delle indagini clandestine e cercando di risollevarle il morale. Ma tenere a bada Ardelia è impossibile e lei non si fermerà fino a quando il colpevole non sarà individuato.

Questo “Il sale sulla ferita” è un romanzo piacevole, scritto con la consueta eleganza e lieve ironia da Cristina Rava. Un giallo che ben racconta il territorio in cui si svolge la storia, evidenziandone i colori, i profumi e la gastronomia locale. Una commedia che racconta le bassezze umane, l’avidità senza limiti che porta al crimine, ma anche una piacevole vicenda sentimentale dove l’amicizia e l’amore sorprendono i protagonisti, curando quelle ferite che sembrano inguaribili, soprattutto quelle che restano dopo i lutti più dolorosi.

Notturno francese

Titolo: Notturno francese

Autore: Fabio Stassi

Editore: Sellerio

Un romanzo delicato e malinconico, una specie di diario di un viaggio nato da un errore che porterà il protagonista alla ricerca delle risposte alle grandi domande irrisolte della sua vita. Un viaggio a tappe a ritroso nella sua vita, attraverso molte località che richiamano importanti romanzi del passato o che sono state luoghi simbolo per molti scrittori. Tutto il romanzo è un richiamo continuo ad altri romanzi, a partire dal titolo che omaggia il grande Antonio Tabucchi. Se la malinconia prevale nel libro e il richiamo del titolo al buio della notte fa pensare ad un finale triste, in realtà la storia è un viaggio verso la luce della conoscenza del proprio passato, mai rinnegato anche se sconosciuto.

Il protagonista di questo romanzo è Vince Corso, di professione biblioterapeuta, ossia un curatore di persone che usa i libri come medicina. Vive in un modesto appartamentino in via Merulana, che funge anche da studio per ricevere i suoi pazienti. Corso deve raggiungere la sua fidanzata a Napoli ma sbaglia treno e si ritrova diretto a Milano. Sul treno incontra un uomo misterioso, che lo spinge a continuare il viaggio, anche se non è la sua destinazione. Lo sbaglio forse non è casuale, è il destino che lo vuole portare in direzione di Milano. Vince decide di proseguire il viaggio, arriva a Milano e raggiunge Genova, prosegue per Ventimiglia per arrivare alla fine a Marsiglia. Qui Vince aveva vissuto l’infanzia. La madre lavorava come cameriera nell’hotel Le Negresco ed ebbe una breve avventura con uno sconosciuto che la mise incinta, alla fine del luglio del 1969. Inizia per Vince la scoperta del suo passato, trova l’identità di quel padre che non aveva mai conosciuto, per rivivere alcuni momenti indimenticabili della sua vita. Magnifica la copertina della sempre ottima edizione Sellerio.

Lampedusa, l’isola del diavolo

Titolo: Lampedusa, l’isola del Diavolo

Autore: Fabrizio Prelato

Editore: Scatole Parlanti

Un libro attuale, che tratta un argomento doloroso e delicato come quello degli sbarchi di immigrati provenienti da Paesi lontani, sempre più frequenti sulle nostre coste con esiti spesso drammatici.

“Lampedusa, l’isola del Diavolo” è un libro importante per l’argomento che tratta e perché l’autore, Fabrizio Prelato, è un maresciallo dei Carabinieri, che ha scritto questo romanzo, quindi finzione letteraria, ispirato da fatti veri ed autobiografici, tratti dalla sua esperienza professionale proprio a Lampedusa. Il protagonista è Christopher Bertone, maresciallo dei carabinieri, che si è trasferito a Lampedusa per un tirocinio di tre mesi, necessario per riuscire ad entrare nell’Europol. Dopo l’ennesimo naufragio di una imbarcazione a pochi metri da una spiaggia dell’isola, Bertone inizia una indagine approfondita sui tragici eventi, perché a lui qualcosa non torna. I suoi sospetti sono confermati dai primi risultati delle indagini. Tutte le testimonianze concordano sul fatto che il gommone con gli immigrati è stato affondato volontariamente da qualcuno che si è allontanato in fretta dopo il naufragio. Tra la popolazione dell’isola c’è il convincimento che in tutte le disgrazie c’è di mezzo il Diavolo e c’è anche chi giura di averlo visto.

Un libro sul dramma dei viaggi della speranza dei clandestini in cerca di una vita migliore e la malvagità di coloro che si approfittano di queste persone per guadagnare tanti soldi mettendo a repentaglio le loro vite. Un libro intenso, emozionante, ben scritto, su un argomento che divide la politica italiana e le istituzioni europee, incapaci, dopo tanti anni e tanti morti, di prendere decisioni eque e condivise, per tutelare le vite di coloro che fuggono da persecuzioni e povertà.

Troppi di loro, giunti nel Paese di approdo, non ne possono conoscere l’accoglienza e la solidarietà perché vi trovano la morte. Nessuno può autoassolversi di fronte a questa strage continua.

La ricreazione è finita

Titolo: La ricreazione è finita

Autore: Dario Ferrari

Editore: Sellerio

La ricreazione è finita è un libro con una trama che mette insieme molte storie, con un intreccio complesso, scritto con precisione linguistica e linearità narrativa, per un risultato di grande rilievo. Marcello Gori è un trentenne che si è laureato da poco in lettere, un uomo senza grandi passioni, senza obiettivi di vita e professionali, con l’unica convinzione di non voler proseguire l’attività di famiglia, ossia la gestione di un bar. Ad interrompere la vita pigra e inconcludente di Marcello, accade un evento improbabile quanto imprevedibile, ossia la vittoria di un dottorato di ricerca in lettere. La vittoria del concorso giunge in modo fortuito quanto immeritato, ma così ha deciso il suo destino e non può che iniziare la sua avventura di ricercatore con il professor Sacripanti, grande studioso ed intellettuale di prestigio internazionale. L’argomento del progetto di ricerca di Marcello Gori imposto da Sacripanti è la produzione letteraria di Tito Sella (1953 – 1998), terrorista di sinistra negli anni Settanta, condannato per terrorismo, morto in carcere dove divenne scrittore di buon livello. In quegli anni anche il professor Sacripanti era un rivoluzionario, tutto eskimo e molotov. Le ricerche sul materiale di archivio di Tito Speri porteranno il pigro e poco intraprendente Marcello Gori a trasferirsi per qualche mese a Parigi per svolgere al meglio le sue ricerche. Gli studi dell’archivi personale di Sella coinvolgeranno sempre più Marcello in modo imprevedibile, al punto di cambiargli la vita. Il libro racconta le vicende personali di Marcello, con la sua mediocrità ed incapacità di liberarsi della sua indole di perdente, ma è anche una rappresentazione impietosa del mondo accademico italiano, con i luminari più impegnati in guerre sotterranee di potere che nella didattica e nella ricerca, dove l’importante è accaparrarsi potere e finanziamenti oltre che soddisfare le proprie vanità. Il romanzo tratta in dettaglio le vicende personali di Tito Speri ed inevitabilmente vengono affrontate le vicende del terrorismo degli anni Settanta, i così detti anni di piombo, un periodo drammatico forse ancora non del tutto chiaro, con molti aspetti ancora inspiegabili su cui non si è fatta ancora completa luce.

Un libro scritto in modo impeccabile, distribuendo con giusto equilibrio i vari temi trattati, con personaggi ben definiti e descritti tramite pensieri ed emozioni in modo molto realistico. Una lettura che appassiona e che lascia nel lettore molti spunti di riflessione.

Il trattamento del silenzio

Titolo: Il trattamento del silenzio

Autore: Gian Andrea Cerone

Editore: Guanda

“Il trattamento del silenzio” è un noir ambientato a Milano, città ricca ed opulenta, con un volto nascosto teatro ideale per storie cruente ed oscure. L’Unità di analisi del crimine violento della Questura indaga su un efferato omicidio. La vittima è un uomo ricco e noto in città, studioso di esoterismo, trovato inchiodato alla libreria del suo studio, nella casa in cui viveva da solo, con il corpo orrendamente mutilato. E’ solo l’inizio della storia che si svolge in un arco temporale di 6 giornate. Un nuovo omicidio viene scoperto, un noto avvocato viene ucciso nella sua abitazione. Nei due omicidi sembra esserci la stessa mano omicida. Intanto tra le aule universitarie c’è qualcuno che ingaggia ragazze da coinvolgere in festini a base di droga e sesso ed anche in questo caso non mancano le vittime. La città sembra essere nelle mani di feroci assassini e gli investigatori sono impegnati su più fronti per cercare i colpevoli ed eventuali collegamenti tra i vari omicidi.

La scrittura di Gian Andrea Cerone è brillante ed efficace, i personaggi sono di grande effetto e personalità, con pregi e difetti che li rendono irresistibili. Una storia che mostra come la nostra società sia nelle mani di persone senza scrupoli, pronte a tutto per soldi o per portare a termine piani criminali che partono da lontano, costruiti nel tempo, per una malvagia quanto determinata voglia di vendetta. La trama di questo “Il trattamento del silenzio” si sviluppa tra colpi di scena, inganni, indagini a tutto campo, libri esoterici, figli rinnegati, politici di importanza nazionale e servizi segreti per una lettura avvincente e coinvolgente. Le diverse personalità dei poliziotti danno origine ad una squadra di investigatori originale ed irresistibile, sempre pronti ad intervenire ed a sostenersi reciprocamente, uniti dalla comune fede nella giustizia e dalla determinazione con cui dedicano la loro vita alla ricerca dei colpevoli.

Cenere alla cenere

Titolo: Cenere alla cenere

Autore: Roberto Costantini

Editore: Longanesi

Ice è una spia dei Servizi segreti italiani. Aba Abate è una impiegata del ministero, che quando torna a casa deve far fronte a due figli ed un ex marito. Nessuno sospetta che Aba quando lavora è Ice, una delle migliori spie italiane, spesso in missione sotto copertura. Le vicende familiari di Aba sono complesse, divorziata, due figli che vogliono la loro libertà, spesso con idee in contrasto con quelle della madre. Ice ha sulla coscienza la morte di un uomo che lei ha amato per vent’anni ed ora deve sopportare il dolore per la sua perdita e per il duro colpo che ha ricevuto la sua credibilità professionale. Tanti anni di azioni temerarie e di successo che le avevano fatto guadagnare la stima incondizionata da parte di tutte le Intelligenze mondiali, sono andati in fumo per colpa di un errore. Ora Aba non è più Ice, ha perso il suo ruolo di spia sul campo ed ora svolge un ruolo di nessun prestigio. Ma alla prima occasione utile, Ice si propone per una missione pericolosa che solo lei può svolgere con qualche possibilità di successo, mettendo a repentaglio la sua incolumità.

La scrittura di Roberto Costantini è diretta, senza troppi giri di parole, colpisce nel segno, definisce i personaggi in modo netto e chiaro. Le vicende di Aba sono raccontate in prima perdona, quelle di Ice in terza persona, a segnare un predominio di Aba sulla spia, la donna prima della professionista. Se Ice non ha mai dubbi, ha un fiuto incredibile e sa sempre cosa fare, Aba è insicura, troppo autoritaria e rigida per capire i figli. Dalle vicende familiari di Aba alla spy story internazionale, il libro offre continui cambi di scenario, con momenti di grande tensione e coinvolgimento. Una storia con le due versioni della stessa donna indiscusse protagoniste, alla ricerca di riposte importanti, ossia quanto una spia può avere una vita normale e che tipo di superpoteri ci vogliono per gestire la normale vita familiare?

Il segreto del Gran maestro

Titolo: Il segreto del Gran Maestro

Autore: Gianluca Barbera

Editore: Chiarelettere

Su Gelli e la loggia P2 sono stati scritti tanti libri, tutto sembrava ormai noto. Ora questo libro “Il segreto del Gran Maestro”, svela alcuni aspetti poco noti della vicenda di Gelli, riportando quegli eventi di nuovo sotto la luce dei riflettori. Il romanzo racconta una intervista concessa dal Gran Maestro ad un giornalista, Gianluca Barbera, che si reca a Villa Wanda, la famosa residenza di Gelli vicino ad Arezzo. Il racconto della vita del Gran Maestro e della Massoneria italiana, piena di misteri e di zone oscure, svela alcuni aspetti poco noti della storia italiana, soprattutto dalla fine della Seconda Guerra Mondiale fino agli anni Ottanta, quando sembrava che in Italia nulla potesse accadere senza che fosse controllato e in qualche modo determinato dal sistema di potere che ruotava attorno alla figura di Gelli. La Loggia P2 aveva esteso la sua area di influenza a tutti i poteri dello Stato, dalla politica ai vertici del sistema finanziario, dalle cariche militari a quelle ecclesiastiche, comprendendo anche Capi di Stato, i vertici del Vaticano fino alla Presidenza degli Stati Uniti. Un mondo occulto, misterioso, non per i riti iniziatici e le pratiche esoteriche che per molti sono di grande fascino, ma per il modo torbido ed aggressivo di impossessarsi del potere e di gestire la cosa pubblica.

Il libro è scritto con uno stile incalzante, coinvolgente, quasi fosse un thriller o un libro di spionaggio, passando da vicende nazionali a vicende internazionali, a fatti di cronaca luttuosi e indimenticabili, dalla strage di Bologna al crac del banco Ambrosiano, dalla morte di Roberto Calvi alle vicende di Michele Sindona. Una organizzazione sterminata, con ramificazioni ovunque, uno stato parallelo che funzionava a discapito dello Stato Democratico e delle sue regole, fatto di eversione e crimini più o meno palesi, per governare tutto senza apparire.