
Titolo: La morte non va in pensione
Autore: Francesco Sapia
Editore: Scatole parlanti
Rocco Amato è un giornalista che si occupa di “nera” per “Il Piccolo del Mezzogiorno”, un giornale locale ben diretto e con un discreto seguito in Calabria. Rocco lavora nella redazione di Corissano Calabro, una cittadina della costa ionica che è un piccolo paradiso, per il magnifico mare, per le bellezze architettoniche e per la gastronomia ricca di piatti e sapori unici. Rocco ha capacità investigative fuori dal comune ed è anche un paladino della verità, che insegue ad ogni costo insieme al suo amico commissario Nicola Abastante ed alla redazione del giornale, con cui costituisce una squadra affiatata e di grande efficacia. Rocco si sta occupando della misteriosa uccisione di un pensionato, ritrovato cadavere nella sua villetta sul mare. Le indagini sull’omicidio ci raccontano una storia di emigrazione da una terra che aveva poco da offrire, una carriera fatta in Germania nelle costruzioni civili, un ritorno in Calabria da vincitore, con una discreta ricchezza accumulata. Ma anche storie di lutti, di amori semi clandestini, di figli non riconosciuti. Ma non c’è solo la Calabria del passato nel romanzo, c’è anche la Calabria di oggi, fatta di persone che hanno ereditato l’educazione ed il senso del dovere dai genitori, di ottimi professionisti che conoscono l’importanza del fare le cose per bene. Quella Calabria piena di voglia di crescere, di legalità, di normalità, di cui Rocco Amato è di sicuro un bel rappresentante, un uomo moderno, dinamico, gran lavoratore, ma anche galantuomo d’altri tempi, capace di corteggiare la sua fidanzata Titti, di professione nutrizionista, con gentilezza rara, sapendo aspettare il momento adatto per far capitolare la sua amata, senza pretendete tutto e subito come troppo di frequente accade oggi. In questo “La morte non va in pensione”, ho percepito una grande voglia di cambiamento, di costruire un futuro nuovo e diverso per la Calabria. Una scrittura piacevole ed equilibrata.
Chissà che la speranza del protagonista si avveri.
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