Tra due mondi

Titolo: Tra due mondi

Autore: Olivier Norek

Editore: Rizzoli

Traduzione: Maurizio Ferrara

Olivier Norek mi aveva sorpreso con “Superficie” e “Il pesatore di anime”, due polizieschi dalla trama originale, pieni di colpi di scena, con finali imprevedibili. Non sapevo nulla di questo “Tra due mondi”, ma l’ho visto in libreria e l’ho ho comprato senza esitazioni. Mi aspettavo un “noir” alla sua maniera, invece il tema principale del libro è l’immigrazione clandestina, con tutta la sua drammatica attualità.

Adam deve fuggire dalla Siria e con lui moglie e figlia, che partono qualche giorno prima con un barcone per la traversata del Mar Mediterraneo. La loro destinazione è il campo di Calais, soprannominato “la Giungla”, con oltre diecimila profughi che vivono in condizioni disumane, dove ogni etnia cerca di imporre le proprie regole nella porzione di territorio che occupano e che rivendicano come se fosse loro. La storia di Adam si svolge nella Giungla di Calais, un luogo infernale, dove gli ospiti vivono senza diritti e speranze, mentre soprusi e sofferenze sono l’unica certezza.

Siamo abituati a valutare il problema degli immigrati dalle cronache di Lampedusa e degli altri punti di sbarco nel territorio italiano, consideriamo gli sbarchi dal Nord Africa come un problema tutto italiano o comunque in gran parte italiano. Questo libro ci apre gli occhi su quello che accade in altre parti dell’Europa, forse in scala anche maggiore rispetto alle dimensioni italiane. Sofferenze di migliaia di persone, costrette a fuggire, ad abbandonare la propria patria, a rischiare la vita nella speranza, spesso vana, di trovarne una migliore. Persone che una volta raggiunte destinazioni temporanee, perdono ogni diritto civile, resta solo il marchio di infamia di clandestino. Un costo insopportabile per gli Stati che li accolgono malvolentieri, un problema sociale per le popolazioni costrette ad una convivenza insopportabile. Un libro che apre gli occhi su problemi che molti preferirebbero non dover considerare.