Capire la mafia

Titolo: Capire la mafia
Autore: Piernicola Silvis
Editore: Luiss
 
Piernicola Silvis è stato un importante dirigente della Polizia di Stato oltre che Questore di Foggia. Ha intrapreso una brillante carriera di scrittore, diventando ottimo autore di romanzi noir, come l’ultimo “La Pioggia”, pubblicato nel 2021.
Questa volta Silvis si cimenta in un saggio su un argomento che conosce molto bene, ossia la mafia, che ha combattuto come poliziotto ed ora ne tratta con competenza e chiarezza, con l’intento di spiegarla per dare ai comuni cittadini le nozioni per contrastarla con efficacia.
Il saggio ricostruisce le origini della mafia, riepiloga la storia, spiega l’evoluzione del modo di operare. Racconta le differenze tra mafia, camorra e n’drangheta, come sono nate le altre mafie del Lazio e del Veneto. La mafia per essere capita e combattuta deve essere considerata non solo negli atti criminali, ma soprattutto nella mentalità e nelle relazioni tra comportamenti mafiosi e azioni criminali vere e proprie. Il fenomeno viene descritto nella gerarchia, organizzazione, rituali, modi per affiliarsi, i momenti storici in cui sono avvenuti i grandi cambiamenti nelle organizzazioni mafiose. Mai come adesso le mafie sono diventate potenti e profittevoli e mai come adesso è necessario conoscerle per reagire, come cittadini votati alla legalità.

Dimmi cosa vedi tu da li

Titolo: Dimmi cosa vedi tu da lì
Autore: Guido Maria Brera
Editore: Solferino
 
Un libro a metà tra romanzo e saggio, scritto da un autore che viene dalla finanza moderna, quella aggressiva e sempre pronta a sbranare le sue vittime, che racconta il suo percorso formativo, dalle aule universitarie della Università la Sapienza di Roma alle attuali attività lavorative. Il percorso personale è affiancato alla storia d’Italia, dal terrorismo alle crisi economiche, dai tanti momenti difficili alle speranze per un futuro migliore che sembra sempre tardare. C’è spazio per una critica pesante alle teorie liberiste, alla globalizzazione, all’incerto futuro legato alla loro applicazione senza correttivi, alla speranza legata alla riscoperta delle teorie di Keynes. C’è anche la figura di Federico Caffè che funge da compagno di avventura, con il mistero della sua scomparsa e l’attualità del suo pensiero economico. Un libro scritto in modo brillante, chiaro e responsabile, in grado di spiegare ai lettori i limiti ed i pericoli che stiamo correndo se non supereremo la fase attuale senza passare ai rimedi. Lo scenario disegnato è quello di una guerra che si sta combattendo, tra chi vuole la massima libertà e chi invece vuole controllare l’economia. Ci sono anche riflessioni sui cambiamenti di orientamento dovuti al Covid 19 che ci ha mostrato l’importanza del welfare, i cui tagli sono così cari ai liberisti, che vedono le spese per il bene comune come la sabbia nelle lenzuola. Il pregio del libro è quello di raccontare un sistema economico che non ha saputo mantenere le promesse e che ha provocato il taglio dei diritti dei lavoratori, in cambio di vantaggi inutili quali prodotti a basso costo di pessima qualità, tutto a discapito dell’ambiente, ridotto a discarica.

L’infinito errore

Titolo: L’infinito errore

Autore: Fabrizio Gatti

Editore: La nave di Teseo

Sono due anni che il Covid 19 è entrato nelle nostre vite, provocando morti, malati, sofferenze, condizionando la nostra vita e limitando la nostra libertà. Sono due anni che ogni giorno ci preoccupiamo del numero di contagiati e di morti, di quanti nuovi ricoverati in terapia intensiva ci sono e del numero di tamponi fatti.

L’infinito errore è un libro che ricostruisce quanto accaduto dall’inizio della pandemia, mettendo insieme il numero maggiore di documenti e di testimonianze, per raccontare come il virus sia arrivato in Italia e come si sia diffuso, cercando di identificare errori e motivi per cui il nostro Paese sia stato colpito così duramente.

Nessuna teoria di un complotto dei poteri forti o delle élites che governano il mondo o misteriose produzioni di virus per scopi militari o progetti di decimazione della popolazione mondiale. Piuttosto si evincono interessi politici ed economici che hanno minimizzato i rischi del virus per evitare di rallentare attività economiche che erano in pieno svolgimento. Sarà possibile sconfiggere il virus, ma bisogna evitare il ripetersi di errori clamorosi. Alcuni esempi ?

Nei laboratori virologici di Wuhan, centinaia di ricercatori studiano i virus presenti in determinate colonie di animali che vivono in remote grotte. Per svolgere i loro studi, i ricercatori sono costretti a catturare esemplari di animali e il loro guano. Le modalità di raccolta e di smaltimento dei rifiuti avviene spesso in condizioni di palese irregolarità, senza rispettare le necessarie norme e precauzioni igieniche, smaltendoli nelle fogne come fossero rifiuti innocui. In altri casi le cavie da laboratorio sono state rivendute sul mercato nero per il consumo alimentare.

Alcune organizzazioni di importanza mondiale hanno negato fino all’ultimo la gravità del contagio o hanno affermato ripetutamente che non fosse dimostrata la trasmissibilità del virus tra le persone al di fuori della Cina.

L’intensificarsi dei voli tra l’Italia e la Cina proprio nei primi mesi del 2020, per favorire gli scambi commerciali e non interrompere attività legate a grandi investimenti cinesi in Italia. Guarda caso molti di questi investimenti erano concentrati nella zona di Codogno, tristemente nota per il gran numero di contagiati.

Il libro non fornisce giudizi definitivi, ma vuole essere un contributo alla ricerca della verità e per sconfessare alcune menzogne, fornendo spunti di riflessione molto interessanti.

Sette corvi per sette anime a Cameriano di Casalino

SETTE CORVI PER SETTE ANIME

Titolo: Sette corvi per sette anime a Cameriano di Casalino

Autore: Luca Inglese

La storia è raccontata su un doppio piano temporale, gli eventi del 1945 e quello che accadde settanta anni dopo. Nel 1945, a Cameriano di Casalino, un piccolo paese in provincia di Novara, la parrocchia di Santo Stefano è affidata a Don Natale, un giovane prete. Un giorno, durante una escursione, Don Michele sarà testimone dell’eccidio di un gruppo di partigiani da parte di alcuni soldati tedeschi spalleggiati da alcune camicie nere. Tale evento segnerà la vita di Don Natale fino alla sua morte.

Nel 2015, la Parrocchia di Santo Stefano a Cameriano è ancora nelle mani di Don Michele che è stato affiancato da Don Daniele nell’ormai ultimo periodo della sua vita. In punto di morte, Don Michele rivelerà a Don Daniele un certo segreto che lui ha mantenuto per tutta la vita. Don Daniele si arrampicherà sulla torre della chiesa e in quella occasione troverà un libro, scritto a mano proprio da Don Michele. Il manoscritto racconta alcuni eventi che a partire dal 1945 sono avvenuti proprio a Cameriano. La storia racconta atti di eroismo, storie di amori, storie meno nobili di bassezze umane. I sette corvi altro non sono che sette partigiani massacrati nei pressi di Cameriano, pochi giorni prima della fine della guerra. L’eccisio dei sette partigiani è avvenuto realmente e nel paese a tutt’oggi è presente un monumento che ricorda il massacro, sette croci che ricordano ai posteri il coraggio ed il sacrificio di quei ragazzi. Il racconto è incentrato sulla transizione delle anime dei sette partigiani che trasformati in corvi, sorvegliano quanto accade nel paese.

L’autore è nato in queste zone ed ha voluto onorare i 7 concittadini a modo suo, con questo romanzo un po’ dark e un po’ fantasy, scritto con la passione di chi si sente profondamente attaccato al territorio ed alle persone che lo abitano. Un omaggio per mantenere viva la memoria di quanto accaduto nel 1945 e di come il sacrificio di coloro che lottarono per la libertà del paese meriti di essere ricordato ed onorato per sempre.

Come una guerra

COME UNA GUERRA

Titolo: Come una guerra

Autore: Nicolas Mathieu

Editore: Marsilio

Traduzione: Margherita Botto

Siamo in Francia, nella zona dei monti Vosgi, vicino Strasburgo, al confine con la Germania. La Velocia, uno stabilimento che produce componentistica per l’industria dell’auto, è una delle più antiche fabbriche della zona. E’ in crisi da tempo ed ora il rischio di chiudere è concreto come non mai. Tra gli operai ci sono Martel, un sindacalista di grande carisma, e Bruce, tanti steroidi che gli hanno gonfiato i muscoli ma scarso di cervello. Sanno che rimarranno senza stipendio a breve e l’unica cosa che riescono a mettere in pratica è il rapimento di una ragazza che si prostituisce nelle strade di Strasburgo. Il progetto è di rivendere la ragazza alla malavita locale. I due sono criminali dilettanti ed il loro piano non è stato studiato in tutti i particolari. Soprattutto i due non avevano previsto la determinazione di Rita, una ispettrice del lavoro sempre attiva e generosa verso gli altri.

Un libro che è un thriller con tinte noir, dove la parte relativa al crimine ha lo stesso peso della parte relativa alla descrizione della situazione sociale della zona, della vita senza speranza e senza futuro dei lavoratori della fabbrica e delle loro famiglie. Senza soldi e fiducia nel futuro non c’è possibilità di riscatto, gli ascensori sociali sono destinati ad altre categorie. La vita nelle provincie industrializzate ed abbandonate a sé stesse è fatta solo di disperazione e poco altro. Dedicare la propria vita ad un lavoro che non ti lascia tempo per fare altro, per uno stipendio che ti consente solo di sopravvivere, per essere licenziato quando le cose vanno male, è spesso una scelta che un destino avverso pone come unica possibilità. Nicolas Mathieu è nato nelle zone in cui ha ambientato il suo romanzo di esordio, conosce bene la zona, la natura e l’atmosfera che si respira. La trama mantiene per tutta la durata del libro una tensione costante, tante storie si intrecciano attorno alle vicende della fabbrica ed a quelle di Martel, Bruce e Rita. Il libro descrive con grande efficacia le condizioni delle persone, le paure, le tensioni sociali, la mancanza di speranza. Un libro che denuncia il rischio che corrono le zone industrializzate dell’Europa se non sapranno adeguarsi ai cambiamenti sociali ed industriali. Si prospetta uno scadimento della qualità della vita che potrebbe riguardare milioni di persone se la politica non riuscirà a cambiare qualcosa. Quale futuro potranno avere molte zone dell’Europa senza le grandi produzioni industriali, ormai localizzate sempre più nell’Estremo Oriente? Un libro che pone tanti interrogativi che restano senza risposta. Ma proprio per questo non bisogna smettere di cercarle queste risposte per provare a cambiare qualcosa.

Della gentilezza e del coraggio

DELLA GENTILEZZA E DEL CORAGGIO

Titolo: Della gentilezza e del coraggio

Autore: Gianrico Carofiglio

Editore: Feltrinelli

Della gentilezza e del coraggio è un libro, che nella sua brevità, si presta a diverse chiavi di interpretazione. Il sottotitolo “Breviario di politica e altre cose” lo fa sembrare come un testo dedicato principalmente alla politica, mentre si occupa anche di politica come di tante occasioni della vita di chiunque di noi. Il testo spiega alcune tecniche comunicative, molto utilizzate nei dibattiti politici televisivi, ma che possono essere sfruttate in tutte le altre situazioni in cui ci si trova di fronte ad un interlocutore che non ha le stesse nostre idee e con cui siamo chiamati a doverci confrontare. Viene spiegato come manipolare i ragionamenti degli interlocutori per mettere alla berlina le loro tesi, per creare loro difficoltà partendo dai loro stessi argomenti, per distruggere le loro certezze. Tali tecniche sono l’opposto di quello che dovrebbe fare un buon comunicatore che vuole discutere in modo franco e leale, ma i tempi sono quello che sono e l’importante è sembrare di avere ragione, non fare il miglior ragionamento. Tutto deve avvenire in fretta, non c’è tempo per fare discorsi ben ponderati e argomentati, quindi come le cose vengono dette e non quello che si dice assume una importanza fondamentale. Conoscere le tecniche comunicative aiuta a diventare più consapevoli e capaci di distinguere il vero dal falso, le buone idee dalle parole vuote, buone solo per spuntarla al momento della discussione, ma sulle quali non si può costruire nulla di buono. Carofiglio suggerisce l’arma della gentilezza per accettare il confronto con gli altri interlocutori, ascoltare le loro ragioni, senza cercare di distruggerli o di irriderli, spostando il dibattito sul confronto delle idee. La ragionevolezza contro la gazzarra verbale. Mai come adesso saper comunicare è importante, nella vita professionale, pubblica e privata ma non sempre le persone si sforzano quanto dovrebbero per migliorare le proprie doti comunicative. Riuscirà la gentilezza, come la intende Carofiglio, a renderci cittadini migliori? Ardua la risposta.

Dialoghi con una Intelligenza Artificiale

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Titolo: Dialoghi con una Intelligenza Artificiale

Autore: Michele Laurelli

Editore: Midnight

Il progresso tecnologico viaggia a velocità spaventosa grazie allo sviluppo di internet e la raccolta dei dati degli utenti e grazie ai software che forniscono ai computer, che gestiscono la maggior parte dei processi, la capacità di evolversi e di sostituire l’uomo in molte attività. Manca il salto di qualità finale che dovrebbe rendere le macchine pensanti ed in grado di prendere decisioni come il cervello umano. Si parla di Intelligenza Artificiale, a cui Michele Laurelli ha dedicato questo libro che tratta l’argomento in modo chiaro e originale. Il libro è ben strutturato con una bella prefazione e con i capitoli successivi che in modo ordinato e razionale trattano la storia dei progressi fatti dall’Intelligenza Artificiale, per poi presentare alcuni esempi concreti per mostrare l’impatto nella vita quotidiana che potrebbe avere l’introduzione di tale tecnologia.

Il libro è scritto in bello stile, piacevole e fluido, i concetti sono espressi con chiarezza, l’intento non è quello di stupire con le meraviglie della tecnologia ma di spiegare il funzionamento dell’Intelligenza Artificiale ai non addetti ai lavori. Il merito principale del libro è quello di mettere in evidenza l’importanza di discipline come la filosofia, la psicologia e in genere il sapere umanistico per sviluppare le macchine e quanto sia difficile arrivare a dare alle macchine, oltre alla capacità di apprendere, che ormai ha raggiunto livelli impensabili, la capacità di comprendere, qualità che ancora non è posseduta dalle macchine, che restano ancora non paragonabili al cervello umano, basti solo pensare alla capacità di elaborare in tempi brevissimi decisioni complesse tenendo conto dei retaggi culturali, della storia della civiltà e della società in cui si vive. Un libro ben scritto, con interventi e commenti che arricchiscono la narrazione, per una lettura interessante e stimolante.

Il manifesto del rinoceronte

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Titolo: Il manifesto del rinoceronte

Autore: Adam Gopnik

Editore: Guanda

Traduzione: Isabella C. Blum

Il manifesto del rinoceronte, con sottotitolo “l’avventura del liberalismo”, ripercorre la storia del liberalismo, dalle origini fino ad oggi. L’autore è un giornalista del New Yorker, il giornale un po’ fighetto dell’America progressista, tifosa di Obama e contraria a Trump. Gopnik è un ottimo scrittore di saggi di storia, uno scrittore raffinato con uno stile chiaro e fluido. Il libro parla del liberalismo, dei suoi nemici, dei suoi punti di forza, del fatto che le idee liberali siano comunque il vero motore dei grandi progressi sociali che l’umanità è riuscita a compiere. Anche se sembra che negli ultimi anni le risposte delle urne elettorali stiano premiando movimenti populistici o tendenti al totalitarismo o all’integralismo religioso, Adam Gopnik è un convinto sostenitore delle idee liberali e lo dimostra con questo libro. Vuole dare l’esempio a tutti coloro che sembrano aver perso l’abitudine di guardare al liberalismo come fonte di idee per il progresso sociale e civile.

Nel breve periodo possono avere la meglio movimenti di estrema destra o sinistra, ma alla lunga è sempre il liberalismo che segna il passo del progresso. Il libro presenta le sue tesi con dovizia di riferimenti a fatti storici, saggi e testi di vario tipo, risultati politici inconfutabili. Le tesi sono portate avanti con buone argomentazioni e con il garbo di chi è convinto dei propri argomenti. Le tesi di Gopnik ci lasciano sperare che quello che stiamo attraversando sia uno dei tanti momenti di transizione e che prima o poi passerà il momento dei governi populisti, finiranno i razzismi di vario tipo e le intolleranze verso le minoranze etniche e le diversità di genere. Così come prima o poi anche le grandi potenze mondiali governate da regimi totalitari travestiti da sistemi democratici dovrebbero evolversi e seguire le indicazioni del liberalismo. Un libro interessante che lascia aperta la speranza che il cammino del progresso sociale non si sta interrompendo ma prosegue sia pure con qualche intralcio. La soluzione migliore per la politica mondiale non sarà né la destra né la sinistra, ma il liberalismo con la sua collocazione centrale e con il suo avanzare lento e graduale. Almeno secondo Gopnik.

 

Concupiscenza Libraria

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Titolo: Concupiscenza Libraria

Autore: Giorgio Manganelli

Editore: Adelphi

Giorgio Manganelli è stato un grande uomo di cultura, giornalista e critico letterario, non avevo mai letto nulla di suo. L’uscita di questo libro “Concupiscenza Libraria” mi ha dato l’occasione di conoscerlo. Si tratta di un libro complesso che necessita di una lettura impegnativa anche se di sicuro fascino. Ho acquistato questo libro augurandomi di imparare qualcosa da un maestro della recensione ma mi sono dovuto subito rendere conto che non posso neanche minimamente considerarmi un modesto allievo. Manganelli è stato un letterato che ha creato un genere a sé stante, quello della critica come opera letteraria. Scriveva in modo deciso, perentorio, usando un vocabolario forbito ed esclusivo, con riferimenti ad altre opere di autori noti e meno noti, che solo una ristretta cerchia di lettori poteva conoscere. Aveva un modo del tutto personale di incuriosire il lettore portandolo su territori inaspettati, costringendolo a vedere le cose in modo unico ed originale. Le sue recensioni sono ben diverse da quelle che è possibile leggere oggi sui quotidiani o sui loro inserti dedicati alla letteratura. All’epoca la recensione era parte integrante ed importante del quotidiano. Manganelli rappresentò il più alto livello del recensore, interpretando la sua professione di critico mettendosi allo stesso livello degli scrittori che recensiva. Manganelli scrisse per molti quotidiani e riviste, tra il meglio che fosse pubblicato in quegli anni. Scrisse anche per L’Illustrazione Italiana, rivista stupenda e prestigiosa che terminò le pubblicazioni negli anni Sessanta. Il mondo della critica letteraria di Manganelli ormai non c’è più. Oggi la letteratura è diventata un prodotto da vendere e la critica letteraria è uno strumento di marketing, può essere buona fin che si vuole ma alla fine è un mezzo per vendere. Il marketing ha cambiato le regole. Manganelli fece sua la classificazione dei lettori fatta da Hermann Hesse che li suddivideva in tre categorie: gli ingenui, gli infantili e il lettore supremo ed infimo, colui che legge di tutto senza distinzione. In base a tale classificazione ho scoperto di essere nella categoria degli “ingenui” ossia coloro che si appassionano alle storie che leggono. Felice di esserlo.

Come ordinare una biblioteca

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Titolo: Come ordinare una biblioteca

Autore: Roberto Calasso

Editore: Adelphi

Roberto Calasso è un grande intellettuale, un grande scrittore e un grande editore. Con questo libro abbiamo l’occasione di conoscerlo come bibliofilo. Un uomo come lui che ha raggiunto in tutto quello che ha fatto i più alti livelli, non poteva che essere un bibliofilo esclusivo, raffinato, un collezionista di libri antichi, frequentatore di aste dove sono battuti volumi e cimeli di scrittori unici e rari. Un collezionista con una vita ricca di esperienze legate ai libri, con la conoscenza diretta degli scrittori, tanti episodi da raccontare, tante conoscenze da condividere con i suoi lettori, il tutto raccontato con passione ed entusiasmo raro. Calasso racconta anche come alcuni scrittori famosissimi interagiscono con i libri delle proprie biblioteche, con che metodo evidenziano i passi più importanti dei libri mentre leggono, dove scrivono i commenti o prendono appunti, se usano la penna o la matita. Il libro è diviso in quattro capitoli, dove Calasso racconta tutto il suo sapere in fatto di libri, i suoi acquisti, le sue abitudini, le sue esperienze. Il primo capitolo si intitola Come ordinare una biblioteca e racconta di tutto un po’ in fatto di libri. Il secondo capitolo parla dell’importanza delle riviste letterarie. Il terzo capitolo racconta di come nacquero le recensioni delle opere letterarie. Nel quarto capitolo racconta Come ordinare una libreria, in pratica un discorso tenuto dall’Autore nel 2019 ad una scuola per librai. Il libro parla di libri e dei loro collezionisti L’ordine di una biblioteca non può essere studiato a tavolino, non può essere ridotto ad un ordine alfabetico per autore, per titolo del libro o per casa editrice. Non serve fissare delle regole o delle procedure, ogni libro deve stare accanto ai libri suoi simili o che siano utili tra di loro secondo lo schema mentale del bibliofilo, secondo il suo criterio mentale che sicuramente non sarà condiviso da altri collezionisti. Non tutti i criteri si applicano efficacemente ad ogni tipo di libro. Lo stesso vale per le librerie. Gli appassionati di libri hanno il piacere di cercare libri che non conoscono, che trovano per caso, vicino al libro che vogliono comprare. E l’ordine non è fisso, costante, è qualcosa in divenire, che cambio sempre, con il passare del tempo. Una scrittura un po’ esclusiva, elitaria, come è nelle corde dell’autore.

L’odore dell’India

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Titolo: L’odore dell’India

Autore: Pier Paolo Pasolini

Editore: Guanda

Nel 1961, Pier Paolo Pasolini in compagnia di Alberto Moravia ed Elsa Morante, fecero un viaggio in india per partecipare ad un convegno commemorativo del centenario della nascita di Tagore, poeta, scrittore e filosofo indiano. Moravia era l’inviato del Corriere della Sera, mentre Pasolini era l’inviato del Giorno. Pasolini raccolse le sue impressioni di viaggio in questo libro L’odore dell’India, che rappresenta uno dei migliori libri scritti in italiano per chi vuole conoscere l’India. Moravia scrisse il suo di libro su questo viaggio, ma questa è una storia diversa.

In questo “L’odore dell’India”, Pasolini racconta la sua esperienza di viaggio attraverso le sue sensazioni, elaborate dal suo spirito artistico e dalla sua sensibilità, soffermandosi principalmente sulle persone, tralasciando quasi del tutto gli aspetti paesaggistici e urbanistici. Un viaggio alla scoperta degli indiani, del loro rapporto con la religiosità, con la morte, con la povertà. Un tentativo di capire la cultura indiana e l’atteggiamento nei confronti della vita delle persone che vivono in condizioni di assoluta povertà. All’epoca l’India era un paese molto diverso da quello di adesso, ma tutte le profonde e bellissime osservazioni fatte da Pasolini sulle caratteristiche umane degli abitanti dell’India sono tuttora valide. Ad un grande poeta, sensibile e curioso come è stato Pasolini, è bastato un solo viaggio per comprendere l’essenza degli indiani. Egli è riuscito con parole chiare e meravigliose a spiegare quello che ha provato, svelando quello che nessuna guida turistica può essere in grado di far scoprire e che forse un turista normale non riuscirebbe a scoprire neanche visitando il paese più volte.

Il naufragio delle civiltà

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Titolo: Il naufragio della civiltà

Autore: Amin Maalouf

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Anna Maria Lorusso

Amin Maalouf è un giornalista e scrittore nato in Libano nel 1949, residente a Parigi dal 1976. La sua vita professionale gli ha permesso di osservare l’evoluzione del mondo, seguendo la cronaca ed analizzando i fatti ed il modo in cui hanno avuto influenza nello sviluppo delle varie società che ha avuto modo di conoscere. Il libro è un saggio che ripercorre i principali fatti storici che hanno caratterizzato lo sviluppo del mondo nel secolo scorso comprendendo nella sua analisi i paesi del Medio Oriente, l’America, l’Europa. Il libro racconta episodi che hanno cambiato la storia, i grandi e piccoli cambiamenti, le occasioni mancate, errori politici e strategici. L’autore esprime il rammarico per le tante volte in cui l’umanità si è divisa invece di coalizzarsi di fronte alle grandi sfide, così come ancora ai nostri giorni le sfide del clima e della salute sono occasioni per creare ulteriori divisioni e lacerazione. Prevedere il futuro non è mai facile ma vedendo l’attuale corsa di tutte le Nazioni verso un aumento degli armamenti non è difficile capire che ci si sta attrezzando per un cambio degli equilibri mondiali e che tutte queste armi prima o poi saranno usate. Questo dipende dal fatto che al momento mancano Stati in grado di guidare il Mondo. Paesi che potevano essere la guida del mondo hanno fallito nella loro funzione, altri Paesi che potevano avere ambizioni di leader e progetti credibili hanno perso per strada tutta la loro forza. Le nuove forze sono troppo impegnate a gestire i propri problemi e le aspirazioni dei loro abitanti, così il Mondo si trova senza un leader e senza una guida che sappia indirizzare tutti verso un futuro migliore. Il naufragio delle civiltà è un ottimo libro, scritto in modo molto chiaro, che ci mostra come episodi politici o bellici di rilevanza locale possano avere ripercussioni enormi e imprevedibili in termini economici e di spartizione del potere a livello mondiale. La scrittura è brillante, le idee sono espresse con chiarezza e originalità. La visione del futuro di Maalouf è completamente protesa alla ricerca del bene e del progresso dell’umanità, indipendentemente delle credenze religiose o politiche e questo gli consente di vedere le cose da una prospettiva alta ed originale. Molto diversa da quella degli uomini politici che hanno in mano il potere e che ci stanno guidando oggi. La visione di Maalouf forse è troppo pessimista riguardo l’immediato futuro, ma resta comunque condivisibile e realista.

Hitler e il nazismo magico – Giorgio Galli

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Titolo: Hitler e il nazismo magico

Autore: Giorgio Galli

Editore: Rizzoli

Tra le recensioni delle ultime settimane di questo blog avete trovato due romanzi “L’angelo di Monaco “e “Violette di marzo” che sono ambientati in Germania negli anni che videro la presa del potere di Hitler, con protagonisti i vertici del terzo Reich. Nell’Angelo di Monaco compare Hitler in persona, in quanto zio dell’angelo del titolo, ossia la sua amata nipote. Questi due romanzi hanno il pregio di mostrare come andassero le cose nel partito naziolasocialista di Hitler, dando la possibilità al lettore conoscere aspetti inediti e poco noti della storia di quegli anni.

Questi due libri mi hanno riportato in mente un terzo libro che secondo me è molto interessante che si intitola “Hitler e il nazismo magico” scritto da Giorgio Galli. Se i due romanzi sono opere di fantasia con elementi storici reali, il libro di Giorgio Galli è un saggio un po’ complesso ma ben scritto e documentato che racconta la formazione delle basi culturali dell’ideologia nazista. Senza cercare alcuna giustificazione o nobilitazione alle atrocità commesse dal regime di Hitler, il libro offre una inedita ricostruzione di come si sono formate le idee che erano alla base del nazismo, offrendo una visione da un punto di vista diverso da quello prettamente storico. Alla fine del milleottocento tornarono di moda alcune teorie antiche, che trovarono molti adepti negli ambienti esoterici degli Stati Uniti, Inghilterra, Francia e soprattutto Germania. Le idee erano derivate da culture che furono cancellate dalla rivoluzione scientifica e dall’illuminismo. L’opera di riferimento di tale cultura era l’opera “De occulta philosophia” di Agrippa Von Netteshein, filosofo tedesco vissuto tra il 1486 e il 1535. Agrippa fu alchimista, astrologo, esoterista e filosofo e la sua opera principale fu un trattato dedicato alla magia, considerata la vera scienza perfetta. L’opera presta particolare attenzione agli elementi che costituiscono le cose, sia materiali che spirituali, oltre ai poteri occulti delle cose. Il libro racconta come dietro decisioni dei nazisti difficilmente giustificabili con la logica e attribuite dagli storici alla follia di Hitler e dei suoi collaboratori, in realtà ci fossero ragioni dettate dalla magia, esoterismo, ermetismo ed altre scienze occulte. Il libro non è l’unico testo che tratta dell’interesse dei nazisti per le discipline esoteriche ed i misteri, esiste una ricca bibliografia in merito. E’ noto e dimostrato l’interesse dei nazisti per il Santo Graal e gli scavi e le ricerche fatte nei castelli Catari in Francia alla ricerca del presunto tesoro che poteva contenere il Graal. A tal riguardo c’è un libro dal titolo “Crociata contro il Graal” scritto da Otto Rahn, uno storico che fu anche ufficiale nazista, scomparso in circostanze msteriose. E’ anche noto il grande interessamento dei vertici nazisti per la “Lancia di Longino”, ossia la lancia del soldato che ferì il costato di Gesù crocifisso, reliquia a cui sono attribuiti poteri magici.

Altro riferimento noto a tutti è il famosissimo film “Indiana Jones – I predatori dell’arca perduta”, il primo film della fortunata serie, dove è evidente l’interessamento dei dei nazisti per il ritrovamento dell’ “Arca dell’Alleanza”, la cassa di legno di acacia con coperchio d’oro che conteneva le Tavole della Legge date da Dio a Mosè.

Sette brevi lezioni di fisica

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Titolo: Sette brevi lezioni di fisica

Autore: Carlo Rovelli

Editore: Adelphi

Sette brevi lezioni di fisica è un libro del 2015, edito da Adelphi, per la collana “Piccola Biblioteca”. Un libro breve, sole 88 pagine, piccolo nelle sue dimensioni. L’autore si chiama Carlo Rovelli, è un fisico teorico che insegna all’Università di Marsiglia ed è già stato autore di altri libri di divulgazione scientifica. Il libro riassume 7 brevi lezioni di fisica ognuna dedicata ai seguenti argomenti:

  • La teoria della relatività di Einstein
  • Meccanica Quantistica
  • Il cosmo e la sua architettura
  • Le particelle elementari
  • Gravità quantistica
  • La probabilità e il calore dei buchi neri
  • Ultimo capitolo dedicato all’Uomo.

Il libro è stato scritto con lo scopo di spiegare la fisica quantistica a persone che non hanno una formazione scientifica e riesce benissimo nel suo intento. Gli argomenti sono trattati in modo semplice e chiaro e soprattutto breve, senza perdersi in troppi dettagli e senza esempi ampiamente utilizzati in altre opere di divulgazione che non sempre sono riuscite a raggiungere l’obiettivo della chiarezza. Il libro contiene brevi riferimenti autobiografici sia dell’autore che degli scienziati nominati nei racconti e questi riferimenti rendono la lettura più appassionante.

Rovelli scrive con vera passione per gli argomenti che tratta e che ama e lo fa in modo poco scientifico ma ricorrendo ad una scrittura lineare e chiara con molti riferimenti alla filosofia ed alla cultura umanistica. Sia la fisica che la filosofia studiano le leggi della natura e il pensiero scientifico non contraddice il modo di funzionare della mente umana.

In questo libro si parla di grandi scienziati come Einstein, Galilei, Keplero, Newton, Rubbia, ma per spiegare il loro pensiero l’autore deve ricorrere alle opere di grandi filosofi come Aristotele, Euclide, Kant, Parmenide, Pitagora e Spinoza. Sembra proprio che a raccontare il sapere umano non sia possibile farlo lasciando parlare solo gli scienziati ma è necessario coinvolgere anche i grandi filosofi.

Lezioni di letteratura

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Titolo: Lezioni di letteratura

Autore: Vladimir Nabokov

Editore: Adelphi

Traduzione: Franca Pece

Vladimir Nabokov è stato uno dei maggiori scrittori del novecento. Fu esule dalla Russia a causa del bolscevismo e poi dall’Europa a causa di Hitler. Approdò in America nel 1941 e dal 1948 al 1958 fu insegnante di letteratura russa e di scrittura creativa alla Cornell University. Dagli appunti delle sue lezioni universitarie è stato tratto “Lezioni di letteratura” che è uno dei libri migliori che abbia letto dedicati alla scrittura, ai romanzi, all’arte di scrivere. Il libro svela i segreti delle strutture di alcuni grandi romanzi come Mansfield Park di Jane Austen, Casa Desolata di Charles Dickens, Madame Bovary di Gustave Flaubert, Lo strano caso del dottor Jekyll e di Mr. Hyde di Robert Louis Stevenson, Dalla parte di Swann di Marcel Proust, La metamorfosi di Franz Kafka, Ulisse di James Joyce. Le riflessioni dell’autore sono accompagnate da immagini che riportano i gli schemi originali disegnati Nabokov per preparare le lezioni. Lui era dedito allo studio dei particolari, alla scoperta di ogni dettaglio, attività indispensabile per capire i grandi romanzi, in cui “lo stile e la struttura solo l’essenza del libro”. Nabokov si rivela come un grande e appassionato professore, dotato di senso dell’umorismo e grande polemista.

“Lezioni di letteratura” è di grande interesse sia per gli studiosi di letteratura che per gli aspiranti scrittori, ma anche per chi, come me, appassionato lettore, è sempre alla ricerca di qualche insegnamento per diventare un lettore migliore, per riconoscere i particolari che fanno di un romanzo un grande romanzo.  Ci sono alcuni passi del libro che spiegano con grande efficacia la concezione che aveva Nabokov dell’arte del romanzo. Per lui la narrazione è sempre invenzione, non c’è spazio per la verità. Nabokov sostiene che la letteratura non è nata il giorno in cui un ragazzino inseguito da un lupo ha gridato “al lupo al lupo”, è nata il giorno in cui il ragazzino ha gridato “al lupo al lupo” senza avere nessun lupo che lo inseguiva. La magia della letteratura consisteva nell’invenzione del lupo inesistente. Così come efficacemente descrive le tre caratteristiche che un autore deve avere dentro di se, ossia dell’affabulatore, del maestro e dell’incantatore. L’ultima delle tre doti è quella del grande scrittore. Ma non basta la creatività e la magia dello scrivere, serve anche avere una base scientifica per dare credibilità e sostanza al racconto. Quindi scienza e magia unite insieme. “Lezioni di letteratura” può essere letto come un romanzo, ma conviene leggerlo come un testo da studiare, su una scrivania, con quaderno degli appunti, penna o matita a seconda dei gusti, per segnare tutti gli spunti da ristudiare, ripassare ed approfondire, per capire meglio quello che leggiamo. Un grande libro a cui Nabokov avrebbe voluto dare il sottotitolo “Come diventare un buon lettore”. Un buon lettore non è colui che legge ma colui che rilegge, per cogliere tutti i minimi dettagli e particolari.

Bella la copertina con una immagine che rappresenta gli itinerari di Boom e Stephen nell’Ulisse di Joyce, che rende bene l’idea di cosa troverà il lettore all’interno del libro.