Qualcun altro

Titolo: Qualcun altro

Autore: Guillaume Musso

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Sergio Arecco

Oriana Di Pietro, ha appena raggiunto la Costa Azzurra. E’ sul suo yacht, al largo di Cannes, di fronte all’isola di Lérins. Oriana è sola sulla barca e all’improvviso qualcuno si avvicina e la colpisce con una specie di bastone di ferro. La donna perde subito i sensi, ha visto appena qualcosa che ha memorizzato, prima di perdere i sensi. In ospedale riuscirà ad avere qualche flebile ricordo prima di morire. Oriana è sposata con un famoso pianista, ha due figli e un patrimonio invidiabile.

Le indagini sono condotte da Justine Taillandier, una poliziotta in gamba, che il recente divorzio ha reso infelice e fragile. Il tempo passa e le indagini non fanno progressi e l’omicidio di Oriana rischia di rimanere impunito. Le cose cambiano quando una soffiata fa scoprire in casa del pianista, il bastone di metallo sporco del sangue della vittima. Il marito di Oriana diventa subito il principale indiziato, ma lui nega tutto e si mostra sicuro della sua innocenza al punto da non richiedere un avvocato difensore. Le indagini scoprono alcuni aspetti sorprendenti della personalità di Oriana e del suo stato di salute. La storia si arricchisce di personaggi e di storie parallele che complicano le indagini e vanno a comporre una trama articolata piena di colpi di scena.

La frase “Nulla è come sembra” si addice alla perfezione a Qualcun altro, un intreccio complesso, dove i protagonisti giocano ad avere identità e ruoli diversi, tra passato e presente, in una trama che evolve continuamente. L’ambientazione della storia è magnifica, tra Cannes, Antibes ad altri luoghi della Costa Azzurra, dove Musso è nato. Tante le citazioni tratte da altri romanzi famosi, sempre ben inserite nel racconto. Ci sono anche disegni, mappe e porzioni di chat, che rendono il romanzo godibile e di grande comunicativa. Musso scrive in modo completo, colto e scorrevole nello stesso tempo. Finale esplosivo che conferma che “Nulla è stato come sembrava”.

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