La strana morte di Alessandro Cellini

Titolo: La strana morte di Alessandro Cellini

Autore: Riccardo Landini

Editore: Newton Compton Editori

La vita di Astore Rossi non è stata facile, ma mai come ora tutto sembra andare storto. Il suo amico Oscar, amico e collaboratore della bottega di restauro, è morto, lasciandolo solo e triste. La donna con cui aveva avuto una relazione tumultuosa e che gli aveva donato un figlio, Jacopo, ha deciso di trasferirsi a Zurigo. Al ritorno dal funerale di Oscar, Astore trova sul muro di fronte alla sua bottega, una scritta che dice “So cosa hai fatto” e sotto la firma “MS”.

Durante la notte un mattone colpisce la sua finestra e lui vede una figura che scappa vestita da suora. Il vestito da suora e le iniziali MS gli fanno tornare in mente gli eventi tragici che lo legano ad un incendio di una villa in cui trovò la morte Matilde Spada, sua presunta nemica. Il passato torna a perseguitarlo e il povero Astore non sa cosa fare. Prova a trovare conforto nella moglie, raggiunta telefonicamente, ma non riesce ad affrontare in modo costruttivo l’argomento e il contatto finisce con una grande litigata. Astore si sente precipitare in un abisso senza fine, ma al peggio non c’è mai fine. Un suo vecchio amico, Alessandro Cellini, viene ucciso in modo violento. Sotto il corpo del Cellini viene ritrovato un biglietto da visita di Astore. Impossibile per gli inquirenti non collegare la morte del Cellini al passato di Astore.

Riccardo Landini ha costruito questa trama con continui rimandi al passato di Astore, che si intrecciano con il presente, con una tensione crescente con l’evolversi della storia che diventa sempre più complessa e misteriosa. Il lettore non trova punti di riferimento e può solo continuare la lettura per capire la portata degli eventi che si stanno per scatenare sui protagonisti, trovandosi spesso spiazzato dai vari indizi che lasciano intendere cose diverse da quello che poi si riveleranno essere. I personaggi sono molto approfonditi dal punto di vista psicologico, con la loro complessità che contribuisce in modo determinante alla riuscita del romanzo. Un libro giallo in cui è evidente l’impronta caratteristica dell’autore, dalla trama alle ambientazioni, geografiche e stagionali, con continui colpi di scena per una lettura appassionante.

UFO 78

Titolo: UFO 78

Autore: Wu Ming

Editore: Einaudi

Una storia che inizia il 26 agosto del 1976 con la misteriosa sparizione di due boyscout, Jacopo e Margherita, durante un campeggio in Lunigiana. Le ricerche dei due ragazzi durarono per mesi, nella zona del Monte Quarzerone, nota per antiche storie e leggende, funghi dai poteri magici ed addirittura qualche apparizione di UFO. Le ricerche dei due giovani continuarono senza sosta avvolte nel mistero, senza che mai fosse trovato un indizio o una traccia tale da condurre alla causa della sparizione. Le indagini durarono fino al 1978, quando un famoso scrittore di libri dedicati alle possibili visite di extra terrestri sulla terra in tempi preistorici, Martin Zanka, iniziò ad interessarsi al caso di Jacopo e Margherita ed ai misteri del Monte Quarzerone. Il suo interesse cominciò per via di suo figlio, Vincenzo, che stava disintossicandosi dall’eroina nella comunità Thanur, sita proprio nei pressi del monte Quarzerone. Zanka avrà modo di conoscere molte persone che ruotano attorno a Thanur ed ai misteri legati agli UFO. Alcuni di loro lo affiancheranno nelle ricerche sulla sparizione dei due ragazzi. In quelle stesse settimane, dei 1978, ci fu il rapimento di Aldo Moro e il massacro della sua scorta, oltre alla morte dello stesso Moro, dopo che le Brigate Rosse decisero per la sua esecuzione. In quello stesso periodo usciva il film “Incontri ravvicinati del terzo tipo”, l’eroina era sempre più diffusa tra le droghe di largo consumo. Il rapimento Moro aveva messo in crisi il sistema politico incapace di trovare una soluzione tra chi era disposto ad aprire una trattativa e chi invece sosteneva che lo Stato non dovesse trattare. Già a quei tempi il vecchio PCI era in crisi, incapace di arginare il calo di consensi, così come si cominciavano ad intravedere le prime avvisaglie di quello che poi divenne il caso Gladio.  

Tutto questo e molto altro in un romanzo che sembra un giallo ma in realtà è una analisi politica, sociale e culturale di quegli anni, scritta in modo originale e creativo, con tanti riferimenti a documenti e romanzi dell’epoca. Una ricostruzione di quel periodo molto veritiera e riuscita, stimolante e che fa riflettere su quello che eravamo e quello che siamo diventati. Sullo sfondo della scrittura, tra Ufo veri e presunti, c’è una folta colonna sonora tratta da quel movimento che è passato alla storia come Krautrock o Kosmische Musik, ossia quel manipolo di gruppi musicali tedeschi che a partire dal primo allunaggio (1969) diedero origine ad un nuovo genere musicale che nacque dalla fusione del rock progressivo con la musica elettronica. Anche Franco Battiato compare nel racconto, per un breve cameo. Wu Ming è un collettivo di scrittori bolognesi che con questo libro hanno dato prova di grande capacità.

Regalo di Natale: la BCE aumenta ancora i tassi

Ho fatto studi scientifici ed ho maturato le mie convinzioni in campo economico in base alle esperienze di vita ed al buon senso. Non mi fido degli economisti e delle massime istituzioni finanziarie dai nomi roboanti, incapaci di prevedere le crisi che periodicamente devastano il sistema finanziario mondiale, senza mai accorgersi in tempo utile delle tempeste in arrivo. Tali organismi pretendono di regolare l’economia mondiale, liberalizzata e senza regole, con i loro provvedimenti, spesso tardivi e quasi mai efficaci, applicando ricette inadeguate a regolare il sistema che vorrebbero far funzionare con le loro correzioni dopo che i fatti sono accaduti, con risultati che dimostrano che il sistema fa quello che vuole, in barba a tutte le teorie previsionali.

Mi ritrovo pienamente nella definizione di economista fornita da Laurence Johnston Peter Un economista è un esperto che saprà domani perché le cose che ha predetto ieri non sono successe oggi.

Una delle istituzioni finanziarie di cui non mi fido in assoluto è la BCE. Sarà per l’aspetto poco rassicurante dei suoi massimi rappresentanti? Sarà per i colpi inferti alla Grecia? Sarà per le ultime decisioni di alzare i tassi di interesse?

L’aumento dei tassi di interesse ha peggiorato repentinamente le condizioni del credito per le famiglie e le aziende, non otterrà alcun effetto sull’inflazione, dato che dipende quasi esclusivamente dall’aumento del costo dell’energia che dipende a sua volta dalla guerra in corso e dagli strani meccanismi di calcolo del prezzo del gas e dell’energia. Di sicuro aumenterà con effetto immediato i ricavi delle banche ai danni di coloro cha hanno preso soldi in prestito.

I cittadini subiscono i rincari energetici pagando bollette con importi due o tre volte superiori a quelle di qualche mese prima, a parità di consumi. Molti negozi ed esercizi privati non riescono più a coprire le spese e stanno chiudendo o chiuderanno nei prossimi mesi. Quelli che cercano di rimanere aperti devono necessariamente aumentare i prezzi, per cercare di coprire i costi energetici. Le istituzioni europee hanno fatto qualcosa per evitare gli aumenti delle bollette energetiche? No. La misura che potevano mettere in piedi era il tetto al prezzo dell’energia ma non l’hanno fatto. Riguardo la crisi dei prezzi dell’energia, i paesi europei sono andati avanti in ordine sparso, ognuno pensando al proprio orticello. Ora il prezzo del gas sta scendendo, ma chissà quando ne vedremo i benefici. Intanto la BCE ha preso la decisione di aumentare ancora il prezzo del denaro per combattere l’inflazione. A cosa servirà questa misura? A nulla, l’inflazione aumenterà o scenderà a seconda del prezzo dell’energia, dato che è causata in gran parte da questi aumenti. Gli aumenti dei prezzi sono una diretta conseguenza dell’aumento delle bollette. I singoli esercizi commerciali sono costretti ad aumentare i prezzi se non vogliono chiudere. L’inflazione continuerà a salire o scendere seguendo l’andamento dei prezzi energetici, con buona pace della BCE. Per i cittadini ci saranno aumenti ingenti delle rate dei mutui e per molte famiglie le difficoltà saranno insormontabili. A chi servirà questa misura? Non certo ai cittadini ed alle imprese, che non sentivano il bisogno di vedersi peggiorare le spese in modo così ingente. Di sicuro le banche aumenteranno i loro profitti in modo esagerato senza avere alcun merito. In fondo la BCE sta facendo il suo lavoro, togliere più soldi possibili dalle tasche dei cittadini e distribuire il bottino ai suoi azionisti. Ma come, risponderebbe piccata la BCE, i nostri azionisti sono le banche centrali dei vari stati europei. Vero, ma gli azionisti delle banche centrali sono le banche private, quindi….

La maschera di marmo

Titolo: La maschera di marmo

Autore: Jean Christophe Grangé 

Editore: Garzanti

Traduzione: Doriana Comerlati e Giuseppe Maugeri

Una storia ambientata nella Berlino del 1939, quando l’invasione della Polonia e l’inizio della Seconda Guerra Mondiale sono alle porte. Berlino era inquieta per la situazione politica e per la continua escalation delle persecuzioni dei cittadini presi di mira da Reich, vittime di soprusi, violenze e privazioni. Le mogli dei vertici del Reich si ritrovano all’Hotel Adlon, per fare quattro chiacchiere e bere qualche coppa di champagne, vivono annoiate la loro quotidianità, protette dal potere dei mariti, dal lusso delle loro vite, incapaci di rendersi conto di quanto grave fosse la situazione generale. Ma un misterioso killer le prende di mira, le uccide dopo averle orribilmente mutilate. Le indagini sono condotte da Franz Beewen, un ufficiale della Gestapo, un uomo violento e spietato, totalmente dedito al Reich. Ma commette qualche errore e si troverà a collaborare con Minna von Hassel, una psichiatra appartenente ad una ricca ed aristocratica dinastia tedesca, oltre che con Simon Kraus, uno psicoanalista abbastanza famoso a Barlino, frequentatore di molte delle dame del Reich, di cui era amante ma anche ricattatore, per trovare il killer e portare a casa la pelle.

Un romanzo pieno di dettagli storici interessanti, con una trama complessa in continua evoluzione, con frequenti colpi di scena che tengono alta l’attenzione del lettore. I fatti e l’ambientazione sono raccontati senza nessun ammiccamento, anzi c’è una critica al regime decisa e netta, senza alcuna ambiguità, spesso servita insieme ad una ironia impertinente. C’è molta sofferenza mescolata agli avvenimenti della trama, le questioni razziali come pure le persecuzioni degli omosessuali, oppure le tecniche scientifiche applicate allo sterminio dei condannati. Tanti morti, tanti cadaveri, l’orrore più terribile considerato inevitabile per salvaguardare la razza, per garantire ai futuri tedeschi gli occhi azzurri ed i capelli biondi.

La mia bottiglia per l’oceano

Titolo: La mia bottiglia per l’oceano

Autore: Michel Bussi

Editore: e/o

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Ambientazione esotica ed affascinante, l’isola di Hiva Oa è stata il luogo che ispirò il pittore Paul Gauguin ed il cantante Jacques Brel, entrambi sepolti su questa isola della Polinesia Francese.

Su questo piccolo territorio, splendido e sperduto, viene organizzato un laboratorio di scrittura, tenuto dal famoso e acclamato romanziere Pierre Yves François, riservato ai vincitori di una selezione di aspiranti scrittori. Il concorso viene vinto da cinque donne, molto diverse tra loro per età, estrazione sociale, formazione ed attività professionale, ma tutte con un unico sogno, ossia diventare scrittrici. Il corso di scrittura inizia subito con la sparizione del docente, con le aspiranti scrittrici coinvolte nelle ricerche. Subito dopo la partecipante più anziana viene ritrovata uccisa nel suo letto. A questo punto i concorrenti rimasti hanno la certezza che tra di loro c’è un assassino. Il paradiso tropicale piano piano si trasforma in un luogo ostile e misterioso, dove sia gli ospiti che la natura sembrano far parte di un piano tanto diabolico quanto misterioso.

Michel Bussi ci ha abituato a romanzi geniali, in cui è riuscito a sorprendere il lettore con invenzioni imprevedibili, trame complesse frutto di una creatività fuori dal comune.

Anche in questo libro l’autore si diverte a portare fuori strada il lettore, con indizi falsi e con interpretazioni della trama diverse per i vari personaggi.  Ci sono tutti gli ingredienti che hanno portato al successo i libri precedenti, ma questa volta la storia manca di mordente, di quel guizzo che l’avrebbe potuta rendere imperdibile. Non mi aspetto da un creativo come Bussi l’ennesimo tributo ad Agatha Christie, oppure la celebrazione delle ambizioni degli scrittori che vogliono solo il successo. Mi aspetto il genio, la fantasia, l’imprevedibile creatività, che qui non ho trovato come mi sarebbe piaciuto.