Il ciarlatano

Titolo: Il ciarlatano

Autore: Isaac Bashevis Singer

Editore: Adelphi

Traduzione: Elena Loewenthal

Protagonista del romanzo è Hertz Minsker, un ebreo polacco fuggito da Varsavia alla persecuzione nazista, arrivato a New York con la speranza di farsi una nuova vita. Hertz è un uomo affascinante, buone conoscenze di religione e filosofia, inganna gli altri e soprattutto sé stesso raccontando di essere impegnato nella scrittura di un libro, giunto ormai quasi alla conclusione che non arriverà mai. Nonostante gli anni passati in America, Hertz non è riuscito ad imparare la lingua in modo sufficiente e non si sente del tutto integrato nella società americana. Tenta la strada del commercio, ma si scopre del tutto inadatto per tale mestiere. La sua specialità è pensare, senza però mai passare all’azione, ricercare donne da amare, da tradire, da illudere, intortandole con bugie di ogni tipo. Il suo fascino gli consente di trovare molte donne, ma anche qualche generoso mecenate che, colpito dai suoi ragionamenti e dalle sue idee, gli consente di sbarcare il lunario con qualche aiuto economico. Quindi “ciarlatano” è una definizione che si adatta alla perfezione a Hertz.

Una specie di commedia in cui vengono offerte al lettore riflessioni e spunti di grande profondità, che trasformano il racconto della vita di Minsker, con le sue sconclusionate e disordinate avventure sentimentali e personali, in una dissertazione sul senso dell’esistenza e sul destino che Dio ha pensato per l’umanità. Le donne sono sedotte dal Ciarlatano, lui è ossessionato da Dio, a cui rivolge continuamente i suoi pensieri, per capire meglio le sue vicende personali ma anche quello che sta accadendo in Europa, tra nazismo e le persecuzioni degli ebrei. Un libro che parla dell’eterno confronto tra bene e male, delle contraddizioni della natura umana, delle tante domande che l’uomo si pone senza trovare risposte. Scrittura leggera, scorrevole, un leggero umorismo che contrasta il senso di tragica sconfitta che aleggia sul Ciarlatano.