Cloruro di sodio

Titolo: Cloruro di sodio

Autore: Jussi Adler-Olsen

Editore: Marsilio

La squadra Q della polizia danese, con il suo capo Carl Mørck, è coinvolta in una indagine che riguarda fatti accaduti molti anni prima. Maja Petersen si suicida nel giorno del suo sessantesimo compleanno. La donna era nota alle forze dell’ordine perché molti anni prima aveva perso il figlio di tre anni nell’ esplosione in una officina, le cui cause erano rimaste poco chiare. Maja non aveva mai superato la perdita del figlio e la sua vita era fatta di solitudine, dolore e depressione. La squadra Q viene incaricata di riaprire le indagini su quella esplosione e di indagare su un particolare anomalo e apparentemente di poca importanza come il ritrovamento sul luogo dell’esplosione di una piccola quantità di sale da cucina, ossia il cloruro di sodio richiamato dal titolo del libro. Le piccole quantità di sale saranno ritrovare anche in altri casi di suicidio e questa inusuale ricorrenza non potrà essere ignorata. Sarà proprio il sale a dare un senso ai possibili collegamenti tra le varie morti e consentire la soluzione del caso. Le indagini saranno piene di eventi appassionanti, con una tensione crescente fino alla conclusione inaspettata ed imprevedibile.  

Un tipico giallo scandinavo, questa volta ambientato in Danimarca, che ancora una volta contraddice gli stereotipi che considerano le società nordiche come esempio di equità e civiltà.

Il libro descrive una società piena di squilibri, con molte persone che vivono una vita poco felice, piena di difficoltà, tipica di coloro che sono fuori dal sistema sociale attuale, che premia pochi in modo eccessivo e costringe molti a vite al limite della sopravvivenza. Le difficoltà economiche sono sensibili anche per i poliziotti, che lamentano di non guadagnare abbastanza rispetto alle limitazioni ed all’impegno necessario per lo svolgimento del proprio lavoro. Anche gli stranieri non se la passano bene, per le difficoltà di inserimento e gli eccessivi controlli.