L’accordo perfetto – Fabio Guaglione

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Titolo: L’accordo perfetto

Autore: Fabio Guaglione

Editore: Mondadori

Mark è un musicista famoso ed apprezzato in tutto il mondo, Laura è un architetto di successo. Vivono in una casa magnifica che esprime tutta la ricchezza ed i gusti raffinati ed esclusivi dei proprietari. Una casa dove armonia e creatività sono fuse con lusso ed eleganza. La loro vita sembra perfetta, successo, soldi, amore, ai due non manca nulla per essere felici. La bontà del loro legame era stata certificata da una azienda specializzata nel definire le affinità della coppia, la Crimson Heaven, che ha inventato e ottimizzato un complesso e sofisticato algoritmo, definito infallibile, per garantire la riuscita del matrimonio per tutta la vita della coppia. Mark si era deciso a rivolgersi alla Crimson Heaven dopo che il suo precedente fidanzamento era naufragato ad un passo dal matrimonio. Tale esperienza per lui era stata troppo dolorosa in termini emotivi ed affettivi e non voleva che una tale situazione si ripetesse in futuro. Mark e Laura avevano avuto il responso positivo alla loro unione in matrimonio della Crimson Heaven dopo lunghi e complicati test, che avevano analizzato ogni recondito aspetto psicologico di entrambi.

Il meraviglioso mondo della coppia viene stravolto in una sola giornata. Mark si reca a Venezia per una audizione che invece dell’esito sperato si rivela un totale fallimento. Deluso e sconfortato, decide di tornare a casa con un giorno di anticipo senza avvisare la moglie, non è in vena di dare troppe spiegazioni al telefono. Quando entra in casa capisce subito che c’è qualcosa che non va, disordine, vestiti per terra, due cartoni della pizza sul tavolo da pranzo. Corre in camera da letto e trova sua moglie Laura ammanettata alla testiera del letto impegnata in un vigoroso rapporto sessuale con un amante dal fisico statuario. La reazione di Mark scatena le vicende narrate nel romanzo.

Una storia estrema, un thriller che si sviluppa per la maggior parte a casa di Mark e Laura, un racconto un poco claustrofobico, se non fosse per i frequenti rimandi a fatti del passato, di come i due protagonisti si sono conosciuti, innamorati, sposati. Il romanzo indaga nel profondo le personalità dei due protagonisti, svelando come in molti casi i comportamenti delle persone non sono quelli che la propria indole vorrebbe che fossero, ma ci si comporta come l’altro si aspetta, generando equivoci e false certezze. Il contenuto di attualità del romanzo consiste nel fatto che la coppia si è rivolta ad una azienda che valuta le affinità e la riuscita dei matrimoni, assecondando una tendenza moderna che vede le persone alla ricerca di chi possa prendere le decisioni importanti della vita, nel lavoro e nella vita privata, al posto loro, in modo da non dover decidere da soli. Ma nessuna forma di intelligenza artificiale, per quanto sofisticata, potrà mai capire per intero la mente umana. Un thriller psicologico ambientato in un futuro prossimo, che descrive una società dove tutto può essere comprato ma deve anche essere garantito, persino l’amore e la durata del matrimonio. Mark e Laura da clienti della Crimson Heaven si ritroveranno ad essere coinvolti in meccanismi di controllo delle persone inarrestabili e pericolosi, frutto di una società senza più valori etici dove conta solo vendere alle persone quello che si vuole facendo credere che è quello che è meglio per loro. Il romanzo tratta a volte momenti scabrosi che sono raccontati con misura e attenzione, senza mai scadere nel volgare. La scrittura risulta piacevole a fluida, con la tensione emotiva che sale e scende in modo da tenere sempre alto l’interesse del lettore.

Non lasciare la mia mano – Michel Bussi

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Titolo: Non lasciare la mia mano

Autore: Michel Bussi

Editore: e/o

Traduzione: Alberto Bracci Testasecca

Un thriller avvincente ambientato nella meravigliosa Isola della Réunion, territorio francese nell’oceano indiano, un puntino a destra del Madagascar, vicino a Mauritius.

Siamo nel 2013, in un resort per clienti danarosi nell’Isola della Réunion. Liane Bellion, il marito Martial e la figlia Sofa, stanno godendosi la comodità della piscina. Liane sale in camera per un riposino pomeridiano. Dopo meno di un’ora anche il marito sale in camera e non trova la moglie. La stanza è tutta sottosopra, è evidente che c’è stata una colluttazione. Il marito denuncia la scomparsa della moglie ma alcuni testimoni dichiarano di aver visto proprio il marito spingere un carrello fino al parcheggio, per poi sparire e ricomparire in piscina come se niente fosse successo. Dopo la denuncia alla polizia della scomparsa della moglie, Martial scappa con la piccola Sofa, accreditando le voci che lo vogliono colpevole dell’uccisione della moglie. Le indagini sono affidate alla comandante della gendarmeria locale Aja Purvi, una donna determinata e tenace, ed al suo sottotenente, Christos Konstantinov, un poliziotto con buon intuito ma molto attratto dall’alcol e dalla locale marijuana, oltre dalle grazie della sia amante, la generosa Imelda. Tutto lascia credere che Martial, dopo aver ucciso la moglie, si è dato alla fuga con la figlia Sofa, anche se c’è una anomalia, ossia il cadavere di Liane non si trova. Inizia una grande caccia all’uomo per arrestare il pericoloso omicida e per salvare la vita alla bambina, temendo da parte del padre un gesto estremo.

Bastano poche righe per essere catturati nella piacevole rete della lettura di questo romanzo, che ha i suoi punti di forza nella trama e nell’ambientazione. La trama è un intreccio costruito ad arte per raccontare le cose facendo credere il contrario di come sono andate, mentre l’ambiente dell’isola viene descritto in modo accurato e realista per dare al lettore la senzazione di essere proprio insieme ai protagonisti, a calcare le stesse strade, gli stessi boschi e gli altri stupendi luoghi teatro degli avvenimenti del romanzo.

Il romanzo contiene anche molti riferimenti alla storia delle emigrazioni sull’isola, alle condizioni sociali degli abitanti del posto, ai benefici che hanno i cittadini francesi che decidono di continuare a vivere nell’Isola. La popolazione locale è caratterizzata per essere un mix multietnico dove dal 1600 vivono in modo pacifico persone bianche, nere, cristiane, musulmane ed ebree, con una moschea che sorge non distante da una statua della Vergine. Tutte queste cose hanno una rilevanza nella trama e nella riuscita del romanzo. La storia è un continuo colpo di scena e cambio di situazione, dove non ci sono certezze, tutto è in divenire, tutto sarà diverso da come viene descritto. La storia viene raccontata da vari protagonisti ed i diversi punti di vista descrivono fatti e personaggi in modo da contribuire a depistare il lettore. Un thriller scritto in modo brillante, una trama forte e ben costruita, personaggi intriganti ed empatici, una storia che dimostra cosa può fare una persona per amore e le conseguenze terribili di un dolore troppo grande.

La ragazza di Brooklyn – Guillaume Musso

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Titolo: La ragazza di Brooklyn

Autore: Guillaume Musso

Editore: La nave di Teseo

Traduzione: Sergio Arecco

Raphael è un giovane scrittore che dopo un grande successo di vendite è andato in crisi e non riesce più a scrivere. Vive con un figlio di tre anni, avuto in un precedente matrimonio che è naufragato subito dopo la nascita del bambino e che è rimasto con il padre per scelta della madre, che ha preferito seguire la sua carriera ed abbandonare Parigi per vivere negli Stati Uniti. Raphael si sta per sposare con Maria, una donna di 25 anni, bella, intelligente, apparentemente senza difetti. Durante una serata di un week end romantico in Costa Azzurra, una banale discussione tra i due innamorati diventa uno scontro irreparabile che provoca la fuga di Maria  dalla casa, in piena notte, dopo che lei ha mostrato a lui una foto, dal contenuto terribile. La mattina dopo Raphael si mette alla ricerca di Maria, scopre che è partita per Parigi, dove entrambi risiedono. Raphael, arrivato a Parigi, va subito a casa di Maria ma non la trova. Sembra sparita, anzi rapita. Nel suo appartamento trova una borsa con una cifra considerevole in contanti. I soldi, la fuga, la foto mostrata la sera prima, Rapahel ha la certezza che la donna che ama ha un passato che lui non conosce e che lei sta cercando a tutti i costi di non mostrare.

Inizia una avventura mozzafiato con Raphael che da scrittore di gialli diventa investigatore, per andare alla ricerca della sua amata Maria. Nelle ricerche Raphael si fa aiutare da un vicino di casa, un ex poliziotto, Marc Caradec, che avrà un ruolo centrale nella storia. Un libro scritto tra Parigi e New York, in cui convivono le ricche abitudini del giovane scrittore, con le meno fascinose condizioni di vita di persone con storie dolorose alle spalle che non hanno raggiunto nessun successo nella vita. La trama è una continua alternanza di progressi nelle indagini e scoperte di cose che riguardano persone che apparentemente non sono coinvolte in alcun fatto criminale. Un romanzo con una serie di colpi di scena infinita, con i fatti raccontati da diversi punti di vista dai vari protagonisti, per dare completezza e varietà al racconto. Bisogna seguire con attenzione la scala temporale in cui i vari capitoli si susseguono per non perdersi nei meandri della storia. La scrittura di Musso scorre veloce, gli eventi si susseguono senza pausa, le cose cambiano in continuazione. Una lettura appassionante e piacevole che assicura divertimento e relax.

Le sigarette del manager – Bruno Morchio

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Titolo: Le sigarette del manager

Autore: Bruno Morchio

Editore: Garzanti

Bacci Pagano è un investigatore privato di Genova. La città è ancora sotto shock per il crollo del ponte Morandi, una ferita che non potrà mai essere guarita. Oreste Mari è un imprenditore che è scomparso da qualche mese, lasciando la sua azienda in bancarotta. Le indagini vanno a rilento, non ci sono indizi di una fine violenta, anzi, alcune voci lasciano pensare che il Mari se ne stia in qualche paradiso esotico a godersi i soldi sottratti al fisco. La moglie di Mari chiede aiuto a Bacci Pagano per trovare suo marito. La donna vive con grandi difficoltà. Lavora come donna di servizio per guadagnare pochi soldi al mese necessari per sopravvivere. Non ha soldi per pagare l’investigatore ma ha bisogno di sapere che fine ha fatto suo marito e confida sulla sua generosità. Bacci Pagano è attratto dalla storia, capisce la situazione drammatica in cui si trova la donna, senza mezzi, con il rischio di vedersi sequestrata la casa e le poche cose che le sono rimaste. Decide di accettare l’incarico della donna, anche se non sarà pagato, per una volta se lo può permettere, in fondo la sua agenzia investigativa guadagna a sufficienza per accettare un incarico gratuito.

La storia della scomparsa di Oreste Mari è l’occasione per Bruno Morchio di raccontare gli ultimi decenni di storia della citta di Genova, dalle speranze del dopoguerra, alle prime chiusure delle grandi aziende, alla crisi economica degli ultimi anni, culminata con l’evento epocale del crollo del ponte Morandi. Bacci Pagano racconta i cambiamenti della città, il degrado, l’immigrazione clandestina, lo spaccio di droga, l’evoluzione sociale ed economica, l’infiltrazione della mafia in tutte le attività produttive, di come i soldi sporchi frutto di ogni tipo di attività illecita vengano riciclati nell’economia quotidiana, con pesanti conseguenze nella vita della gente comune. Morchio racconta Genova, l’evoluzione territoriale, il cambiamento dovuto alla quasi sparizione della classe operaia, un tempo cuore pulsante della città. Ma la storia del declino di Genova è anche la storia dell’Italia contemporanea. Un Paese ed un Popolo incapaci di affrontare la modernità ed il futuro, una società incapace di muoversi agilmente perché appesantita dalla zavorra rappresentata dagli errori del passato, per colpa di generazioni che non hanno saputo lavorare per costruire e garantire il futuro del nostro paese. Una analisi cruda ma realistica, un messaggio chiaro, un invito a fare per chi ha voglia di costruire un nuovo futuro per Genova e per il nostro Paese basato sulla legalità, modernità, giustizia ed equità. Una spinta a smettere di guardare con nostalgia ad un passato che sembra sempre migliore del presente, ma che forse non è stato così bello. Un bel libro, piacevole e a tratti divertente, con un invito a riflettere su cosa siamo diventati e cosa possiamo fare per avere un futuro migliore.

Oxen Gli uomini oscuri – Jens Henrik Jensen

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Titolo: Oxen – Gli uomini oscuri

Autore: Jens Henrik Jensen

Editore: Salani

Traduzione: Margherita Podestà Heir

Niels Oxen è un ex soldato pluridecorato, tante medaglie al valore ma anche tanti disturbi da stress post traumatico, ossessioni ed incubi. E molti nemici che lo vogliono far fuori. Vive sotto una falsa identità, si nasconde da tutto e da tutti. Non ha amici ed alleati, solo la la sua amica Margrethe Franck, una agente dei servizi segreti che cerca di aiutarlo quando è possibile. I nemici di Oxen appartengono ad una associazione segreta e criminale, la Danehof, che vede tra i suoi adepti alcuni tra le principali figure politiche della Danimarca. Oxen è in possesso di filmati e documenti che se divulgati provocherebbero una crisi politica senza precedenti. Ha stipulato una specie di assicurazione sulla sua vita facendo in modo che in caso di sua morte per mano dei suoi nemici, il materiale in suo possesso fosse divulgato alla stampa ed alle televisioni di tutto il mondo, rovinando per sempre alcuni uomini politici aderenti alla Danehof. In passato la cosa aveva funzionato ma la situazione stava cambiando velocemente e qualcuno molto in alto aveva deciso di fare fuori Oxen in ogni caso. Senza alleati e nessun tipo di appoggio, Oxen si troverà da solo a combattere contro un nemico dalle risorse tecnologiche immense e con collaboratori ovunque.

Questo libro, Oxen gli uomini oscuri, è il secondo della serie. Il primo volume, Oxen La prima vittima, è uscito nel 2019 e recensito lo scorso 27 agosto. Oxen è un uomo rude, addestrato alla vita negli ambienti ostili, alla solitudine, vivere nascondendosi non gli pesa, per lui è ormai una condizione di vita normale. In questo secondo capitolo, Oxen continua la sua fuga solitaria, trascorre la  vita vagando per boschi e foreste, alla ricerca di rifugi e posti dove può vivere senza essere visto. Non ha contatti con la madre, con la sorella, con nessun membro della sua famiglia. Ma la sua è una vita nascosta solo in apparenza, i suoi nemici sono sempre in agguato e la sua vita è un continuo fuggire e proteggersi da chi lo vuole morto. Oxen combatte i suoi nemici che sono nemici della liberta e delle persone normali. Il quadro della situazione politica danese che viene descritto nel libro non è proprio confortante. Corruzione, violenze, interessi privati anteposti al bene comune. Società segrete con collaboratori in tutte le istituzioni dello stato danese, con disponibilità illimitate e con mezzi tecnici ed uomini come e meglio di un esercito nazionale, che controllano tutto e condizionare la vita della nazione. Un libro coinvolgente, con un protagonista unico e carismatico, che combatte da solo contro nemici occulti non solo suoi ma di tutti i cittadini.

La casa sulla scogliera – Emma Rous

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Titolo: La casa sulla scogliera

Autore: Emma Rous

Editore: Sperling & Kupfer

Traduzione: Roberta Zuppet

Seraphine è una ragazza di 25 anni, ha un fratello gemello e un fratello maggiore. Una infanzia segnata da un tragico evento, il suicidio della madre il giorno stesso in cui ha messo alla luce Seraphine e suo fratello, lanciandosi dalle scogliere vicine a Summerbourne, la casa di famiglia sulla costa del Norfolk. Sono passati 25 anni da quel tragico giorno ed il padre dei tre ragazzi muore improvvisamente in un incidente domestico. Seraphine, pur sconvolta per la perdita, è costretta a tornare a Summerbourne per sistemare alcune pratiche burocratiche e per mettere ordine alle cose del padre. Sistemando vecchie carte e documenti, trova una fotografia che mostra la madre con in braccio un bambino. La foto è stata scattata il giorno della nascita di Seraphine. Nella foto appare una donna ben vestita e pettinata, il volto raggiante di una donna fiera di tenere in braccio il suo bambino appena nato, nulla che possa far credere che di lì a poco la stessa donna si possa essere suicidata. Seraphine è sconvolta dalla scoperta della foto. Perché la madre ha in braccio un solo bambino e non entrambi i gemelli? Dove stava il gemello mancante? E perché proprio quel bambino stava in grembo alla madre? Perché la foto era stata tenuta nascosta per tutti quegli anni? Quale mistero si nasconde dietro quella foto? Seraphine decide di scoprirlo.

Ha inizio una avventura raccontata su due piani temporali, quello dell’anno della nascita dei due gemelli, raccontato da Laura, la ragazza alla pari che stava nella famiglia di Seraphine ed il secondo, quello attuale, raccontato da Seraphine stessa. I capitoli si alternano e gli eventi del passato piano piano vanno a definire le risposte che Seraphine sta cercando. Un romanzo incentrato sull’importanza che la famiglia ha per le persone e della perdita dei riferimenti se l’appartenenza alla famiglia vien emesse in discussione da un passato nascosto e diverso da quello che si è creduto di aver vissuto. Ma oltre che un riferimento, la famiglia è anche il centro attorno al quale avvengono cose impensabili, i cui effetti devastanti fanno ancora danni a distanza di tanti anni. Un romanzo crudele ma appassionante, con una trama ben costruita, forse con un finale che poteva essere scritto in modo più accurato. I continui salti avanti ed indietro nel tempo sono ben distribuiti e non intaccano il piacere della lettura.

L’isola dei fucili – Amitav Ghish

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Titolo: L’isola dei fucili

Autore: Amitav Ghish

Editore: Neri Pozza

Traduzione: Anna Nadotti e Norman Gobetti

Il protagonista e voce narrante del romanzo è un indiano, che vive da anni a Brooklyn ed è un commerciante di libri e di oggetti antichi, di nome Dinanath Datta, detto Deen. Una volta all’anno, Deen lascia l’America per tornare in India, sia per i suoi affari che per rivedere amici e parenti. Durante l’ultimo suo viaggio in India viene a conoscenza della legenda di Bonduki Sadagar, un mercante di fucili, che fece costruire un tempio nel Bengala dedicato alla dea Manasa Devi, nella foresta di mangrovie più grande del mondo, Le Sundarban. Tale foresta si estende in una delle aree più povere del mondo, alla congiunzione dei fiumi Gange e Brahmaputra. E’ una zona simbolo dell’ecologismo indiano, patrimonio dell’Unesco, ospita una numero enorme di animali tra cui la famosa tigre del Bengala. I frequenti cicloni e il forte sfruttamento industriale ne condizionano la sopravvivenza. Per una serie di circostanze fortuite, alcuni conoscenti di Deen organizzano un viaggio al tempio costruito da Bonduki Sadagar. Inizia una avventura del tutto inaspettata e dall’esito imprevedibile, in un ambiente ostile e non proprio adatto ad un cittadino americano come è ormai diventato Dinanath. L’atmosfera del racconto è quella tipica indiana, in cui convivono culture antiche, povertà estrema con la diffusione capillare di internet e l’abilità nel suo uso anche da parte delle persone poverissime. Il racconto contiene visioni, divinità e demoni, storie, leggende e credenze varie che si mescolano per creare idee e convinzioni a cui le persone si affidano per comprendere e in qualche modo determinare il loro destino, sempre affidato alla fede, secondo modalità molto personali. La prima parte del libro parla di emigrazione e del bisogno delle popolazioni più povere di sognare di vivere nei paesi occidentali, ricchi, confortevoli, apparentemente accoglienti.

La seconda parte è ambientata a Venezia dove gli stessi protagonisti si ritrovano, grazie ad una serie di circostanze uniche, nella città storica più famosa del mondo. E si continua a parlare di ecologia, delle sorti del pianeta e di immigrazione clandestina.

Per essere un romanzo scritto da un indiano, sorprende per la conoscenza di molti aspetti della cultura occidentale, della situazione politica, soprattutto nei confronti dell’immigrazione. Mi ha sorpreso particolarmente l’introduzione nel racconto di riferimenti al libro Hypnerotomachia Poliphili di Francesco Colonna, edito nel 1499. Tale testo, pur di grande importanza letteraria ed artistica non credo sia molto conosciuto e il fatto che un indiano abbia ritenuto di inserirlo in un romanzo tipicamente indiano lo trovo un grande riconoscimento alla nostra cultura. Tutti i riferimenti ai cambiamenti climatici ed alla salvaguardia del pianeta sono trattati in modo molto vicino al modello occidentale. Buona parte del piacere della lettura di questo libro consiste nel fatto che la mentalità indiana e i loro modi di fare sono mescolati con punti di vista e visioni del mondo molto vicine al punto di vista occidentale.

La ragazza nuova – Daniel Silva

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Titolo: La ragazza nuova

Autore: Daniel Silva

Editore: HarperCollins

Traduzione: Luigi Maria Sponzilli

La ragazza nuova è l’ultimo romanzo di Daniel Silva, con Gabriel Allon protagonista con la consueta compagnia di spie, agenti, dirigenti dei servizi segreti di mezzo mondo. La storia ha inizio con una misteriosa ragazzina che frequenta uno dei più esclusivi collegi svizzeri. Arriva tutti i giorni a bordo di una lussuosa berlina scortata da una seconda auto, per scomparire velocemente dal collegio al termine delle lezioni, sempre con la stessa macchina e la scorta. Il rendimento scolastico non è molto buono e i professori non sono molto soddisfatti della ragazza, che continua ad avere un comportamento molto distaccato con i suoi compagni di scuola. Si dice che sia figlia di un ricco uomo d’affari, ma nonostante le tante ricerche su internet, nessuno dei professori riesce a trovare informazioni sulla famiglia della ragazza. Nulla di quello che si dice su di lei è vero. Suo padre è l’erede al trono dell’Arabia Saudita, Khalid bin Mohamed. Khalid aveva avviato le prime riforme per ammodernare il paese ma le speranze erano andate perdute con l’assassinio del giornalista dissidente Omar Nawwaf, di cui Khalid è stato il responsabile morale, dopo un pestaggio avvenuto nella sede dell’ambasciata araba ad Istanbul. La ragazza scompare improvvisamente durante il tragitto dalla sua residenza al collegio. Si tratta di un rapimento a scopo di estorsione. I rapitori non vogliono soldi, ma chiedono al principe Khalid di abdicare, di rinunciare al trono, altrimenti sua figlia sarà uccisa. Khalid deve ritrovare la figlia, a tutti i costi, prima che scada l’ultimatum dei rapitori. Non può rinunciare agli oltre 1000 miliardi di dollari che rappresentano la ricchezza della famiglia reale, ma non può neanche sopportare che a sua figlia sia fatto del male. Per farlo chiede aiuto alla persona che meglio di tutti lo può aiutare, ossia Gabriel Allon, il capo dei servizi segreti israeliani. La storia si svolge in una moltitudine di luoghi e di nazioni diverse e sono implicati i servizi segreti israeliani, inglesi, americani, arabi, russi, francesi. Gabriel Allon è un grande manovratore di trame tra le varie agenzie di intelligence, riuscendo a tutelare gli interessi dello stato di Israele ma anche quelli dei suoi amici e collaboratori, indipendentemente dalla nazione per cui lavorano.

Daniel Silva si conferma come uno dei migliori autori di spy story e di intrighi internazionali. “La ragazza nuova” è un thriller mozzafiato ma è anche un piccolo trattato di come le grandi potenze si schierano nel gioco internazionale delle alleanze e di come fanno pesare il proprio ruolo in ogni occasione. Daniel Silva inserisce spesso nel racconto riferimenti ad episodi reali per rendere attuale e verosimile il romanzo. In questo caso ci sono riferimenti all’elezione del presidente Trump in USA, la Brexit, le proteste dei gilet gialli in Francia, la Russia con il suo Presidente e i discussi oligarghi, il ruolo dell’Islam in Medio Oriente, la mancata evoluzione democratica dell’Arabia Saudita, l’Iran. Daniel Silva riesce a costruire trame complesse e credibili, creando le giuste atmosfere in ogni occasione, dalle scene d’azione, ai dialoghi tra spie o tra uomini di governo di diverse nazioni, così come quando tratta gli argomenti legati alla famiglia, ai figli ed alle ferite che la vita lascia indelebili su personaggi apparentemente indistruttibili come Gabriel Allon. Se vi piace il genere spy story, questo libro, come tutti gli altri di Daniel Siva, è imperdibile.

Una contessa a Chinatown – Dario Crapanzano

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Titolo: Una contessa a Chinatown

Autore: Dario Crapanzano

Editore: SEM

La storia è ambientata a Milano nel 1953. Margherita Grande è una giovane avvenente ragazza che lavora in una delle più eleganti case chiuse di Milano gestita dalla contessa Vergani. Grazie ai guadagni della sua attività è riuscita a tirare fuori dalla povertà la sua famiglia. Improvvisamente la contessa viene ritrovata senza vita in uno dei suoi appartamenti nella Chinatown  milanese. Grande lo sgomento di Margherita e delle altre ragazze che lavorano per la defunta contessa. L’inchiesta giudiziaria è fin da subito orientata verso il suicidio, dato che tutti gli indizi portano a tale conclusione. Margherita viene convocata dal notaio per l’apertura del testamento della contessa che le ha lasciato quasi l’intero patrimonio. La ragazza si ritrova ad essere ricca in modo improvviso e del tutto inaspettato.  Decide quindi di abbandonare la “professione”, ma vuole anche indagare sulla morte della contessa dato che la tesi del suicidio non la convince. La Contessa non aveva nessun motivo per suicidarsi e Margherita è convinta che si è trattato di un omicidio. Per rispetto alla sua immagine postuma e per la generosità mostrata nei suoi confronti, Margherita veste i panni dell’investigatrice.

Crapanzano è riuscito a ricostruire l’atmosfera frizzante ed ottimista dell’epoca, di una Milano che stava per diventare la città più moderna e ricca d’Italia, dopo le sofferenze e ristrettezze imposte dalla guerra. Il libro trasmette una certa allegria nonostante ci sia di mezzo il cadavere della contessa, ma tutto è lieve e delicato. I personaggi della vicenda, pur svolgendo attività illecite o al limite dell’illecito, collaborano con la polizia per contribuire alla ricerca del colpevole, esprimendo un senso di solidarietà che forse era più comune all’epoca ma che ormai è andato completamente perduto. Lo stile di Crapanzano è elegante e simpaticamente  retrò, privo di qualsiasi volgarità pur trattando un argomento che si sarebbe prestato facilmente a qualche caduta di stile. Un viaggio piacevole e rilassante in un mondo che non c’è più.

La chiave rubata – Gianni Simoni

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Titolo: La chiave rubata e altri racconti

Autore: Gianni Simoni

Editore: Tea

La chiave rubata contiene 6 racconti di Gianni Simoni, con protagonista il giudice Petri e il commissario Grazia Bruni. Le storie raccontano di piccole vicende giudiziarie, storie di provincia, vicende da cronaca locale. Racconti scritti con misura, eleganza, che trattano di indagini condotte con calma, metodo, senza l’urgenza di trovare un colpevole ad ogni costo, senza le pressioni indebite di superiori o della stampa. Si indaga sui profili degli indiziati, sulla loro vita, abitudini. Le intuizioni sono quasi sempre determinanti per trovare la soluzione del caso. Ogni racconto è dedicato ad un certo profilo di colpevole e di vittima, si indaga sulle loro motivazioni e comportamenti. I racconti mostrano il lato gentile della giustizia, quando l’umanità ed il buon senso si combinano con la scaltrezza e l’acume degli investigatori di professione. Una lettura piacevole e tranquilla che si differenzia molto dalla lettura di molti gialli attuali, frenetici e senza un attimo di respiro.

L’enigma dell’Abate Nero – Marcello Simoni

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Titolo: L’enigma dell’abate nero

Autore: Marcello Simoni

Editore: Newton Compton Editori

Siamo nel 1461. Una nave che proviene da Avignone rimane vittima di un abbordaggio da parte di contrabbandieri italiani. A bordo della nave francese si nasconde una spia che è al corrente di un complotto contro il famoso e potente cardinal Bessarione che vive a Ravenna. Il capo dei contrabbandieri, Angelo Bruni, venuto a conoscenza della presenza della spia, vuole sfruttare a suo vantaggio la cosa, per presentarsi con lui dal cardinale per derubarlo. Per questa azione criminale, Angelo si avvale dell’aiuto di un noto ladro, tal Tigrinus. Il piano non andrà come previsto e solo Tigrinus arriverà a Ravenna, dove dovrà far fronte ai fedeli di Bessarione e quelli di Bianca de Brancacci, inviata a Ravenna da Cosimo de Medici. Tigrinus dovrà far uso di tutte le sue abilità per riuscire ad impossessarsi della Tavola di Smeraldo, un libro antico che è desiderato da tutti.

Un romanzo storico raccontato con il ritmo di un thriller moderno, scritto in modo coinvolgente e attuale. Le ambientazioni sono rese alla perfezione, tutto viene raccontato con precisione e con dovizia di dettagli, per una ottima comprensione del testo anche se non si è molto informati sul periodo storico in cui è ambientato il romanzo. Simoni è un grande affabulatore che riesce ogni volta a creare storie intriganti raccontando di uomini di potere, di chiesa, banchieri ed imbroglioni, di corruzione, voglia di arricchirsi, rendendo il passato molto simile al nostro presente. Qualche ora di relax per gli amanti del genere.

La vita bugiarda degli adulti – Elena Ferrante

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Titolo: La vita bugiarda degli adulti

Autore: Elena Ferrante

Editore: Edizioni e/o

Siamo a Napoli, inizio anni 90, la protagonista è Giovanna, una ragazzina di 12 anni. Tutto inizia con il cambiamento del viso di bambina che si sta trasformando in quello di una adolescente, che sta diventando uguale a quello di Vittoria, sua zia. Così disse il padre di Giovanna, inconsapevole che la figlia lo stesse ascoltando. La zia Vittoria è la sorella del padre, una parente scomoda, giudicata molto male dai genitori di Giovanna, con cui hanno rotto tutti i rapporti. Giovanna non conosce la zia Vittoria, in famiglia è sempre stata descritta come una persona orribile. Da qui nasce il desiderio di conoscerla, per capire qualcosa di più di quello che lei stessa sta diventando.

Questo è l’evento scatenante del romanzo che racconta la vita di Giovanna negli anni dell’adolescenza. La famiglia di Giovanna è benestante, vive al Vomero, Napoli alta, un quartiere lontano dalla povertà e dalla miseria dei quartieri popolari, Napoli bassa, dove invece vive la zia Vittoria, costretta per vivere a fare i mestieri nelle case altrui. I genitori di Giovanna sono insegnanti, il padre è un intellettuale, insegna filosofia in un importante liceo cittadino. Ma è il contesto familiare, pur senza difficoltà economiche, il principale problema di Giovanna, costretta a vivere con i comportamenti dei genitori basati sulle bugie e falsità. Le cose vanno peggiorando con il divorzio dei genitori, la frequentazione della zia Vittoria, osteggiata dai genitori ma non impedita, le poche amicizie di riferimento. Giovanna cresce senza certezze, senza punti fermi a cui aggrapparsi nei momenti di difficoltà.

Il romanzo segue l’evoluzione della personalità di Giovanna, con i suoi alti e bassi, le sue evoluzioni a tratti infantili e improvvisate, a tratti mature e ponderate. Giovanna si ritrova sola a scegliere tra l’ipocrisia falsa e bugiarda dei genitori e la sgradevole ma sincera rozzezza dei modi della zia Vittoria. Giovanna scopre presto che il sesso è un potente mezzo per piegare al suo volere i ragazzi ma scopre anche il piacere di stupire le persone con sue idee e conoscenze.

In questo libro gli adulti sono descritti come persone da poco, inadatte all’educazione dei figli, incapaci di scelte coerenti, persone che non danno importanza alla sostanza delle cose ma solo all’apparenza, egoisti e deboli. I ragazzi si dimostrano interessati solo al sesso ed al divertimento, le ragazze amiche di Giovanna sono tutte senza aspirazioni e senza obiettivi. Solo Giovanna si distingue per la voglia di provare ad ottenere quello che vuole.  Il libro è scritto in modo impeccabile con una prosa elegante e scorrevole, dialoghi ben scritti, sentimenti, paure ed emozioni dei protagonisti resi alla perfezione, tensione che sale e scende, tutto funziona a meraviglia per attrarre il lettore. Ma troppa desolazione, troppa miseria umana e urbana, troppo squallore ovunque, niente di positivo. Questo spaccato della società descritto dalla Ferrante è poi così veritiero? E che dire dei protagonisti? Giovanna non mi sembra un personaggio che meriti tanta attenzione.

L’isola delle anime – Piergiorgio Pulixi

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Titolo: L’isola delle anime

Autore: Piergiorgio Pulixi

Editore: Rizzoli

La questura di Cagliari ha costituito per la prima volta la sezione Delitti Insoluti a cui vengono assegnate due ispettrici, Mara Rais e Eva Croce, le protagoniste del romanzo. Le due poliziotte sono in una fase delicata della loro carriera, sono entrambe in “punizione” e per questo assegnate alla sezione Delitti Insoluti. Mara è cagliaritana mentre Eva è di Milano, trasferita a Cagliari per scontare le sue colpe. Le due poliziotte iniziano il loro rapporto senza piacersi, diffidando una dell’altra, anche se si conoscono appena. Ma sono due persone capaci e determinate e troveranno insieme la forza per uscire dai loro rispettivi momenti difficili sostenendosi a vicenda. Come primo caso della sezione “Delitti Insoluti”, le due ispettrici devono riaprire una indagine legata a due omicidi di tanti anni fa, avvenuti con le stesse modalità, come fossero rituali sacri, con le vittime uccise per fare un dono a qualche divinità delle tenebre. L’indagine sembra impossibile da resuscitare per il tempo trascorso e per la totale mancanza di indizi quando improvvisamente tutto si riapre con il rapimento di una giovane donna che appare subito come possibile nuova vittima sacrificale. Il prologo del libro contribuisce subito ad innalzare la tensione, con la narrazione di un episodio terribile e difficile da credere possibile ai giorni d’oggi.

Il romanzo narra due storie parallele e collegate tra loro in modo quasi inverosimile. La vita delle due ispettrici con le loro indagini su crimini efferati e la storia di una grande famiglia della Barbagia, quasi una popolazione autoctona, che vive da secoli in quelle terre, dove la vita è dura e difficile, con le antiche usanze delle civiltà nuragiche e di culti antichissimi tramandati da generazioni in generazioni ed ancora vivi e rispettati, che in qualche caso nascondono violenze e crudeltà inenarrabili.

“L’isola delle anime” è un romanzo in cui Piergiorgio Pulixi è riuscito in modo brillante a mescolare la trama criminale con i misteri della terra sarda, mostrando antiche tradizioni che richiedono rispetto quando non finiscono in crudeli ed efferati delitti. Le descrizioni ambientali suscitano emozione e ammirazione per le bellezze descritte, coinvolgendo tutti i sensi del lettore, per una esperienza emozionale completa. Il testo è mescolato con frasi in lingua sarda, di facile comprensione, ma inserite con misura per aumentare il piacere della lettura di una prosa eccellente, molto accurata in tutti i dettagli. Un libro con personaggi ben definiti, storie diverse e ben collegate tra loro, una trama criminale originale e dall’esito inaspettato, con una immersione nella storia più antica della Sardegna, sotto forma romanzata di un breve ma efficace saggio di antropologia sarda.

L’avvocato degli innocenti – John Grisham

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Titolo: L’avvocato degli innocenti

Autore: John Grisham

Editore: Mondadori

Traduzione: Luca Fusari e Sara Prencipe

L’avvocato degli innocenti è l’ultimo libro in ordine di tempi di John Ghisham, uno dei principali autori di legal thrillere di best seller internazionali. Il protagonista del romanzo, voce che narra in prima persona, è Cullen Post, un avvocato che all’inizio della carriera aveva perso completamente la fiducia nella giustizia ed aveva deciso di lasciare la professione. In seguito soffrirà di esaurimento nervoso e solo la fede in Dio riuscirà a rimetterlo in carreggiata. Diventato pastore episcopale affianca un parroco che assiste i condannati. Qui Post entra in contatto con molti condannati innocenti e decide di tornare a fare l’avvocato per riaprire i processi che hanno portato a condanne di innocenti. Post inizia a collaborare con una organizzazione no profit che segue i casi di condannati ingiustamente, indipendentemente dal loro colore della pelle o dell’etnia di cui fanno parte. Il libro tratta le vicende dei casi che Post sta seguendo e che contribuiranno a costruire la sua fama di Avvocato degli innocenti.

Il libro entra subito nel vivo della vicenda, con le storie dei clienti di Post in primo piano, le ricerche per trovare nuovi indizi, per scoprire errori nelle prove utilizzate per condannare gli imputati. Storie di ingiustizie evidenti, raccontate con ottimo ritmo, senza un attimo di respiro, con un susseguirsi di colpi di scena e di eventi molto serrato. Grisham si conferma grande narratore, in grado di raccontare le vicende umane mescolandole con le vicende processuali senza perdersi nei tecnicismi legali, riuscendo a spiegare con parole comuni il funzionamento della giustizia in America. Non ne esce un quadro confortante. L’America risulta essere un paese con un altissimo tasso di illegalità, con il traffico di droga che muove montagne di soldi e condiziona il funzionamento delle forze dell’ordine che dovrebbero contrastarlo. L’America de “L’avvocato degli innocenti” è un paese razzista, corrotto, con una macchina giudiziaria complessa e poco reattiva, spesso alla ricerca di un colpevole qualsiasi, capace di mandare in carcere un innocente pur di chiudere il caso con una condanna. John Grisham apre uno squarcio sul velo di ipocrisia che copre molti dei misfatti che avvengono nel nome della legge e questo è di sicuro un merito di questo libro.  Se un americano come lui, Grisham è stato senatore del Partito Democratico, critica il suo paese vuol dire che ci sono ancora speranze per vedere dei progressi nel prossimo futuro nel sistema giuridico americano.