Khalil

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Titolo: Khalil

Autore: Yasmina Khadra

Editore: Sellerio

Il nome dell’autore è uno pseudonimo. Il suo vero nome è Mohamed Moulessehoul ed è un ex ufficiale dell’esercito algerino che dopo le prime prove letterarie decise di pubblicare sotto pseudonimo dopo che i suoi superiori avevano giudicato sconvenienti le sue opere. Scelse di proseguire l’attività letteraria usando il nome della moglie che continua ad usare anche ora che vive e lavora in Francia.

Il suo ultimo libro si chiama Khalil e racconta la storia di un giovane originario del Marocco che vive in Belgio che dopo anni di segregazione sociale si lascia convincere da una cellula terroristica ad entrare nel giro di coloro che decidono di sacrificare la propria vita per le ragioni dell’estremismo religioso. Khalil vive la sua vita da emarginato, senza nessuna possibilità di inserimento nella vita sociale di Bruxelles, dove l’unico suo vero affetto che lo lega alla vita terrena è l’amore per la sorella gemella, che vive anche lei in Belgio ma che vede raramente dato che Khalil ha rotto i rapporti con il padre e di conseguenza con l’intera famiglia. Khalil viene scelto per immolarsi nella sera degli attentati di Parigi del 2015, dove arriva munito della sua cintura esplosiva, si apposta in un vagone ben affollato della metropolitana, preme il pulsante che lo dovrebbe proiettare in paradiso e diventare un eroe per la comunità musulmana che approva le gesta degli attentatori suicidi, ma non succede niente. La sua cintura è difettosa e il suo viaggio verso il paradiso è rimandato, mentre un suo amico, anche lui scelto per immolarsi la stessa sera, porta a compimento la sua missione facendosi esplodere nei pressi dello Stade de France. La vita di Khalil diventa molto difficile, più di prima, alcuni sospettano di lui, ha paura di avere la polizia alle costole e teme anche i vertici della organizzazione che lo ha fatto diventare un possibile martire perché potrebbero non credere alla sua versione dei fatti e considerarlo un codardo. Khalil riesce a convincere i capi della sua cellula terroristica che lui non è un traditore, che la sua fede è intatta e che vuole essere scelto nuovamente per una missione suicida che questa volta dovrà avere una conclusione diversa dalla prima. Mentre Khalil di prepara alla missione suicida definitiva, a Bruxelles un suo collega si lascia esplodere nella metropolitana. Tra le vittime l’amata sorella gemella di Khalil, che resta sconvolto dalla perdita e comincia a vedere le cose in modo diverso, al punto da portarlo a prendere una decisione impensabile fino a poco prima.

Il libro racconta il punto di vista degli attentatori con molta pacatezza, senza fare nessuna apologia, senza nessuna esaltazione delle gesta dei martiri. Racconta cosa non piace della nostra vita occidentale a coloro che ritengono di non dover continuare questa vita e di doversi sacrificare per costruire un ipotetico futuro migliore per coloro che potranno viverlo. L’autore descrive come i vertici delle organizzazioni terroristiche non conoscono minimamente le persone che manderanno a morire, ma ne controllano la personalità a loro piacimento, sapendo esattamente quali argomenti utilizzare per convincerli alla morte. Il libro lancia un messaggio di speranza facendo intendere che anche i martiri possono cambiare idea, che la convivenza pacifica tra religioni diverse non è impossibile, basta che la ragione abbia il sopravvento sulle ideologie, da qualsiasi punto di vista si veda la cosa.

 

 

 

331 metri al secondo

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Titolo: 331 metri al secondo

Autore: Rosanna Rubino

Editore: HarperCollins

331 metri al secondo è un thriller ambientato a Milano, negli ambienti del recente boom immobiliare, dei grattacieli firmati dai grandi architetti, del nuovo corso cittadino iniziato con l’expo e che sembra ormai destinato a durare molti anni. La trama racconta la vita di Chon, un ragazzino che ha visto uccidere i suoi genitori in un agguato in casa  e che è riuscito a salvarsi grazie ad una sua rara caratteristica fisica, ossia una specie di superudito, l’acusia, che gli consente di sentire rumori di lieve entità a grandi distanze. Riesce a sentire gli assassini dei suoi genitori che ancora dovevano entrare dentro casa riuscendo a rifugiarsi sotto il divano, nascondendosi alla vista dei criminali un attimo prima che il massacro fosse compiuto. Chon viene ritrovato dalla polizia ma riesce a fuggire nascondendosi per 64 giorni nei tunnel della metropolitana, dove incontra Lara, una ragazzina sua coetanea che sarà l’incontro più importante della sua vita. Dopo qualche anno Chon si ritroverà a lavorare nei cantieri dei grattacieli di lusso come saldatore e grazie al suo superudito diventerà informatore della polizia. Inizia quindi la sua avventura che lo porterà a compiere il piano che aveva in mente dal giorno in cui fu testimone dell’assassioni dei genitori.

Rosanna Rubino è un architetto, esperta del settore immobiliare, arricchisce i suoi romanzi con le sue conoscenze tecniche, nel caso di 331 metri al secondo c’è una perizia geomorfologica che turba i sonni di molte persone e che è tenuta nascosta, ma che sarà importantissima sia per dare credibilità alla trama che per far notare come il lavoro scrupoloso dei tecnici venga oscurato da coloro che detengono il potere reale e gestiscono i grandi business, senza preoccuparsi della salute altrui per risparmiare sui costi quindi aumentare i profitti.

Il libro racconta tante storie parallele e tra i principali personaggi c’è il poliziotto di cui Chon è informatore, soprannominato Il Fermo o Occhi di husky, una figura di poliziotto non proprio esemplare, uno uomo con grossi problemi personali ma anche con una originale visione dei rapporti che possono esserci tra poliziotti, informatori e mondo climinale.

Lo stile di scrittura di Rosanna Rubino è essenziale, senza orpelli, con dialoghi molto diretti, quasi rudi, che utilizzano un linguaggio veloce, senza mezze parole, arrivando subito al sodo, che ricorda a tratti il linguaggio dei fumetti. E proprio al mondo dei fumetti sembra essere ispirata la copertina, che per grafica e colori spicca per originalità tra le tante novità editoriali esposte nelle librerie. Il libro racconta l’altro lato della città di Milano, non quella della moda o dei nuovi quartieri “glamour” abitati da personaggi famosi e influenti, ma quello meno noto e patinato dei cantieri di costruzione e delle attività che vi si svolgono, viste con gli occhi di coloro che in questi cantieri lavorano tra fatica, sudore e disagi economici. Un thriller originale, inedito, scritto con grande ritmo. Una storia che coinvolge il lettore fin dalle prime pagine ed una storia che non ha alcun calo di tensione man mano che procede.

La settina lapide

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Titolo: La settima lapide

Autore: Igor De Amicis

Editore: DeA

Igor De Amicis è un commissario di polizia penitenziaria per professione e scrittore per hobby. Il suo romanzo di esordio è “La settima lapide”, un noir forte, con una trama ben costruita, sostenuta da personaggi duri e di grande carattere. La storia inizia in un cimitero in cui vengono scoperte 7 lapidi con incisi nomi e cognomi e date di nascita dei destinatari, ma una sola è completata con la data di morte ed occupata da un cadavere . Si tratta di un boss della malavita locale a cui è stata tagliata la gola. Le altre sei lapidi sono destinate ad altrettanti boss della camorra napoletana ancora vivi e vegeti. Un presagio di quello che accadrà a breve, una dichiarazione di morte macabra ed enigmatica. La polizia non riesce a ricostruire il filo che lega i sette nomi incisi nelle pietre ed i motivi della comune sentenza di morte emessa da un oscuro e sconosciuto giudice. L’ultimo nome della lista è Michele Vigilante, soprannominato “tiradritto”. Un uomo crudele la cui ascesa ai vertici del crimine era stata interrotta 20 anni prima per una condanna per omicidio, uno dei tanti e forse uno dei meno importanti. La lunga detenzione non lo ha cambiato, è rimasto un crudele assassino ed uno spietato vendicatore dei suoi nemici, forse più consapevole delle proprie azioni, ora che ha smesso di assumere droghe, ma sempre pronto ad uccidere chi si trova sulla sua strada. In carcere ha letto qualche libro che ha segnato il suo carattere, senza cambiarlo, forse dandogli solo una diversa visione della sua condizione. Appena uscito dal carcere non ha tempo per abituarsi alla libertà che il suo passato gli presenta il conto, mettendosi subito alla sua caccia. Vigilante pagherà il conto, fino in fondo, ma pagheranno anche tutti i suoi nemici. Inizia così un libro che racconta il male in modo diretto, senza giudizi, senza esaltazione della crudeltà ma anche senza alcun velo. La vita estrema nelle carceri, la gavetta dei ragazzini che aspirano ad entrare nel giro della criminalità, la venerazione verso i grandi boss da parte dei sottoposti, che diventa ammirazione e fede quasi religiosa verso coloro che possono disporre delle vite altrui solo con un cenno del capo. Un mondo assurdo e crudele, con la droga che fà da amplificatrice della violenza, strumento necessario per scalare la lunga salita verso i vertici dell’organizzazione criminale e per rimanere nelle posizioni raggiunte. Un mondo in cui la vita delle persone non conta nulla, contano solo i soldi, il potere, il controllo del mercato della droga, vero diavolo dei tempi moderni. Un mondo di criminali in carriera o solo poveracci che cercano di sopravvivere, tutti pronti a tradire, vendicarsi, fare doppi e tripli giochi, con montagne di cadaveri che sono gli effetti collaterali delle attività illecite. Il mondo criminale raccontato da chi lo conosce bene, da chi parla tutti i giorni con criminali, che ne conosce i pensieri, le motivazioni, le debolezze.I personaggi del libro sono quasi tutte vittime, della propria storia criminale o delle azioni criminali altrui. Una storia che racconta tante guerre, tutte senza senza vincitori, ma con solo sconfitti.

Mio caro serial killer

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Titolo: Mio caro serial killer

Autore: Alicia Gimenez Bartlett

Editore: Sellerio

Mio caro serial killer è l’ultimo libro in ordine di tempo scritto da Alicie Gimenez Bartlett che ha come protagonista l’ispettrice di polizia Petra Delicado. La città di Barcellona è scossa dall’omicidio di una donna che viveva sola, che conduceva una vita anonima ed apparentemente tranquilla. Il corpo è stato straziato da diverse coltellate a dimostrazione di un feroce accanimento dell’assassino contro la vittima. Una lettera d’amore trovata sul cadavere indirizza le indagini verso il delitto passionale ma con molti interrogativi e dubbi. L’ispettore Petra Delicado e il suo fido collaboratore Fermin Garzon sono la coppia di poliziotti incaricati di condurre le indagini affiancati da un ispettore della polizia autonoma della Catalogna con l’incarico di dirigere il team investigativo. Petra e Fermin non sono abituati a lavorare con altri poliziotti ma sono costretti ad accettare una decisione caduta dall’alto. Le indagini sono appena all’inizio quando giungono le notizie in rapida successione del ritrovamento di altri corpi di donne uccise con modalità analoghe al primo omicidio. Ormai tutti sono convinti che un pericolosissimo serial killer stia facendo strage di donne sole.

La trama del giallo si intreccia con i temi che stanno a cuore dell’autrice, come il rispetto delle libertà dei singoli, la lotta alle discriminazioni, la violenza sulle donne. Il racconto si concentra sui dialoghi e sui personaggi, principalmente sul loro modo di pensare e di essere. Non ci sono molte parole spese per descrivere i luoghi in cui si svolgono i fatti. Questo modo di scrivere aumenta la partecipazione del lettore che rimane sempre concentrato sulla trama senza distrazioni. I protagonisti del romanzo sono poliziotti che conducono vite normali, senza lussi particolari, senza passati particolari. Le ambientazioni sono luoghi popolari e non c’è spazio per raccontare i piaceri o le bellezze del lusso o dell’estremo consumismo. Tutto è molto semplice e non c’è spazio per lo straordinario. Le colazioni dei due colleghi poliziotti, pur semplicissime, sono descritte con voluttuosa e golosa maestria, facendo passare un semplice spuntino come una soddisfazione enorme che la vita concede dopo una notte passata in piedi a lavorare per dare una svolta alle indagini. La preparazione di una notte al commissariato per procedere con le indagini viene caratterizzata da un entusiasmo quasi infantile, con tanto di tovaglia e cena abbondante, a dimostrare che i protagonisti del romanzo lavorano con vera passione, che si sacrificano senza malinconie per la lontananza da casa e dalla famiglia, mostrando una vera passione per quello che stanno facendo. Il libro tocca in modo molto doloroso la vita delle donne sole che sono alla ricerca di un compagno che possa concederle qualche ora di tenerezza e che invece si ritrovano vittime predestinate di una società che nonostante i grandi progressi, è ancora troppo violenta contro le donne.

Il libro concede qualche spunto alla situazione politica spagnola, alla lotta dello Stato Centrale contro le istanze separatiste della Catalogna. Sia i temi politici che quelli sociali sono trattati con garbo, senza estremismi, senza gridare, inseriti nel racconto senza alcun effetto dirompente. Un libro giallo che si legge con piacere e che offre spunti divertenti, che non è solo evasione ma anche una rappresentazione dei difetti della nostra società.

 

Il purgatorio dell’angelo

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Titolo: Il purgatorio dell’angelo

Autore: Maurizio De Giovanni

Editore: Einaudi

Maurizio De Giovanni è uno degli scrittori italiani maggiormente apprezzati al momento e i suoi libri sono puntualmente ai vertici delle classifiche di vendita. La sua carriera è cominciata per caso a 48 anni con la partecipazione ad un concorso letterario per esordienti. La sua storia di scrittore per caso mi piace tantissimo e sembra incredibile che un talento del genere non si fosse manifestato prima.

ll purgatorio dell’angelo è un libro ambientato nel 1933. Il cadavere di un prete viene ritrovato sulla spiaggia di villa Maisto, a Posillipo. Il corpo è di padre Angelo, un anziano gesuita molto ben introdotto nella Napoli bene, essendo confessore di molte persone importanti e facoltose. Il povero padre Angelo è stato trovato inginocchato, con la testa massacrata, in una posizione che lascia intendere che l’assassinio sia stata quasi una esecuzione a cui la vittima si è concessa senza difendersi. Il commissario Ricciardi con la sua squadra si ritrova la responsabilità del caso. Le indagini iniziano senza alcun indizio, sembra incredibile che qualcuno possa aver ucciso un uomo buono, che ha fatto solo del bene, amato da tutti. Il caso di omicidio costituisce la struttura portante della trama che mette insieme le numerose storie parallele raccontate nel libro. Il libro ha due principali temi. Il primo e l’amore nelle sue diversi versioni, tra amici, tra amanti e tra familiari. Il secondo tema è la necessità per alcuni protagonisti di confessare i propri peccati ed il perchè di alcune scelte. Di questo secondo tema non dirò nulla di più per non anticipare nulla dell’indagine. Mentre di esempi di amore non c’è che l’imbarazzo della scelta.

L’amore del Commissario Ricciardi per la sua vicina di casa Enrica, ossia l’amore di un uomo che teme i suoi poteri paranormali scambiati per follia e che ha paura di amare la donna della sua vità per non coinvolgerla nella sua presunta malattia. L’amore del nobile Carlo Marangolo per Bianca Borgati, un amore che non è mai stato fisico ma solo platonico, interrotto dalla morte di lui, che ha vissuto la sua vita con la consapevolezza di aver amato una donna che non avrebbe mai potuto avere ma a cui è rimasto sempre fedele. Le pagine che raccontano l’ultimo incontro tra Carlo e Bianca, dove Carlo sapendo di essere ormai vicino alla morte si congeda da Bianca annunciandole di averla nominata unica erede delle sue immenze ricchezze, sono molto belle e struggenti. L’amore che Raffaele Maione, un poliziotto della squadra di Ricciardi, nutre nei confronti della moglie Lucia e del povero figlio Luca, anche lui poliziotto morto in servizio. Un libro intenso e commovente, con tante storie e personaggi, tutti caratterizzati da una straordinaria umanità, da una grande nobiltà di sentimenti e purezza di pensiero, nonostante le difficoltà che la vita riserva a ciascuno di loro. Un libro molto bello in cui la parte riservata al crimine ed alle indagini perde progressivamente di importanza, sopraffatta dalle grandi pagine in cui l’autore racconta pensieri e sentimenti dei protagonisti. Ci sono anche personaggi brillanti e spiritosi come la Marchesa maria Civita Berardelli. C’è anche la figura di Nelide, figlia di Rosa, domestica di casa Ricciardi, già presente in alcuni libri precedenti, che si guadagna un ruolo di protagonista nella storia e che riesce con la sua umanità a dare un aiuto importante al Commissario.

 

Come una famiglia

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La casa editrice Sellerio riunisce nella sua squadra alcuni dei migliori scrittori italiani del genere giallo/noir, tra cui Giampaolo Simi, un autore molto abile a usare le trame dei suoi libri per analizzare la società italiana e raccontarne limiti e difetti.

Come una famiglia è una storia che vede coinvolto il giornalista Dario Corbo e la sua ex moglie Giulia, già presenti nel precedente libro di Simi, La ragazza sbagliata. Dario, dopo una carriera come giornalista, lavora ora come addetto stampa della fondazione Beckford, un famoso scultore inglese deceduto, creata dalla figlia Nora, anche lei tra i protagonisti de La ragazza sbagliata.

Luca Corbo, figlio di Dario e Giulia, non ha ancora compiuto diciotto anni, promessa del calcio italiano, è già nel mirino di alcuni procuratori che lo vogliono lanciare nel mondo del calcio professionistico. I due genitori ormai divorziati si ritrovano per la finale della Viareggio Cup, un prestigioso trofeo internazionale giovanile, dove il Rivadarno, la squadra di Luca, gioca contro il Ducka Praga. La partita si risolve solo ai rigori ed è proprio Luca a segnare il goal decisivo per il Rivadarno. La sera tutta la squadra si trova a festeggiare la vittoria in un locale alla moda e avviene il fattaccio. Una ragazza si presenta al pronto soccorso locale massacrata di botte dopo aver subito violenza sessuale ed accusa un ragazzo di nome Luca che fà il calciatore nella locale squadra. Tutto cambia nel giro di pochissime ore. L’accusa di stupro inizialmente sembra essere solo un piccolo incidente di percorso che si chiarirà in poco tempo, poi la storia prende direzioni imprevedibili per molti dei protagonisti.

Come una famiglia è un romanzo noir che è anche un ritratto non molto lusinghiero della società italiana. Il libro racconta le difficoltà dei figli di genitori separati, le false amicizie che nascono in ambienti come quello delle squadre di calcio giovanili che invece di insegnare valori morali e comportamenti etici, lasciano che i ragazzi si lascino comandare dagli istinti più bassi e beceri, pensando che tutto sia loro dovuto solo per qualche risultato sportivo incoraggiante. La storia mostra come il mondo del calcio giovanile sia in mano a personaggi che altro non sono che trafficoni ambigui, viscidi e assetati solo di soldi, capaci di tutto pur di portare avanti i loro affari truffaldini. La trama tocca anche il degrado della vita delle famiglie meno fortunate, della violenza domestica che spesso è il risultato delle cattive condizioni economiche, delle scelte sbagliate che i giovani possono fare per fuggire dalla povertà prendendo scorciatoie che non portano da nessuna parte. C’è anche la violenta ma inarrestabile forza comunicativa di internet e dei social network, dove centinaia di giudici improvvisati sono sempre pronti a condannare ed emettere sentenze senza nessuna conoscenza dei fatti. In tutto questo contesto spicca la mancanza della scuola nella vita dei giovani calciatori, che pur avendo meno di 18 anni, sono presi dallo sport, dai social network, dai telefonini, ma lo studio e la scuola sono completamente assenti. Dario Corbo è un padre che cerca di combattere con tutte le sue forze per salvare il figlio, per evitare altre violenze e disgrazie, ma le sue iniziative spesso sono condizionate dalla cattiva fama che si è conquistato per alcuni presunti errori del passato. Della sua ex moglie Giulia niente da dire se non che non fà una grande figura.

 

La moglie tra di noi

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Titolo: La moglie tra noi

Autore: Greer Hendricks & Sarah Pekkanen

Editore: Piemme

Libro scritto a 4 mani dalla scrittrice (Sarah Pekkanen) e la sua editor (Greer Hendricks). Il risultato è un thriller originale ed avvincente, una storia in cui il lettore si troverà più volte a chiedersi da che parte si trovi la verità. La storia inizia con un matrimonio frutto di un colpo di fulmine tra Vanessa e Richard, una ragazza di modeste origini che incontra un ricco analista finanziario, bello, ricco, colto e affascinante, capace di far sentire la sua donna come una principessa, anticipando i suoi desideri, coprendola di regali costosi ed esclusivi. L’amore tra Vanessa e Richard finisce, i due si separano e Richard sostituisce subito Vanessa con una nuova fidanzata, Emma. Vanessa sembra non accettare la separazione e sembra che stia tramando per mandare a rotoli il prossimo matrimonio del suo ormai ex marito. Vanessa cerca di rivedere il suo ex, cerca di contattare Emma, di parlare con lei, sembra una donna che ha perso la testa a causa della separazione. La storia va avanti e le cose prendono una piega diversa, i personaggi appaiono diversi da quello che sembrano, i comportamenti sembrano essere quello che non sono nella realtà. I personaggi fanno di tutto per apparire diversi da quello che sono o che sono stati, per nascondere il loro passato. Alcuni appaiono come manipolatori ma in realtà sono delle vittime e chi sembra cercare vendetta è in reltà vittima delle vendette altrui. La moglie tra di noi è un thriller psicologico costruito in modo originale e brillante. Sembra che le due autrici si siano divertite a scrivere un libro per sorprendere i lettori, per fare credere sempre cose diverse da quello che saranno. Una trama ingegnosa, costruita ad arte per sbalordire il lettore, per non dargli punti di riferimento. Un libro in cui sembra che le donne siano vittime della cattiveria degli uomini, capaci di usare la seduzione e l’avvenenza per guadagnare la fiducia della partner per poi mostrarsi nel loro vero volto violento e crudele. Ma le donne non sono solo vittime della violenza degli uomini o della loro stessa ingenuità. Le donne della storia sono anche capaci di sedurre per portare a termine vendette elaborate e complesse quanto crudeli. Un libro da leggere con calma ed attenzione, un thriller che sorprenderà per la bravura delle autrici nel dissimulare la realtà. Complimenti alle due autrici per l’ottimo lavoro di squadra e per la geniale inventiva.