La pista

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Titolo: La pista

Autore: Anne Holt

Editore: Einaudi

Traduzione: Margherita Podestà Heir

Anne Holt è una delle principali scrittrici norvegesi, è stata avvocato, giornalista ed anche ministro della giustizia. Ora si dedica totalmente alla scrittura. Non conosco i dettagli delle sue carriere nei vari ambiti, ma se da avvocato a giornalista è un passaggio che hanno fatto molte persone, molte meno sono diventate ministro della giustizia nei rispettivi paesi e ancora meno sono diventati scrittori a tempo pieno. Ammiro questo genere di persone, ossia coloro che hanno saputo evolvere e cambiare attività nel tempo, raggiungendo risultati di assoluto rilievo.

La pista è un thriller sorprendente, di ambientazione nordica che più nordica non si può, visto che è ambientato nel giro dello sport che si chiama sci nordico. La protagonista è l’avvocato Selma Falck, ex atleta, avvocato famoso ed affermato, ha perso tutto per colpa della sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Hege Chin Morell è la più forte sciatrice di fondo norvegese, è nel pieno della preparazione per le olimpiadi di PyeongChang, quando viene trovata positiva ad un controllo antidoping. Con la piena convinzione che le analisi fossero state sabotate, il padre di Hege, Jan Morell ingaggia Selma Falck per farle trovare le prove della innocenza della figlia. Dopo pochi giorni dal clamore che la positività di Hege aveva scatenato, un atleta della squadra maschile viene trovato cadavere lungo la strada dell’allenamento. Le analisi dimostreranno che anche lui aveva in corpo la stessa sostanza che era stata trovata nelle analisi di Hege Chin Morell. E’ possibile che i due atleti siano stati dopati a loro insaputa? Forse c’è un complotto contro gli sciatori o contro la Federazione dello sci norvegese?

La trama di questo thriller è ben strutturata, i personaggi sono originali come tutta l’ambientazione, sia per i paesaggi tipici del nord Europa che per l’appartenenza al mondo degli sport invernali, che raramente sono utilizzati per ambientare gialli o thriller. Il romanzo si sviluppa in modo molto lineare e racconta vicende veritiere con un buon epilogo. Il libro disegna una società norvegese molto diversa da quella che di solito siamo portati ad immaginare. La scrittura della Holt, per sua stessa ammissione, raccontando le indagini e le investigazioni, porta a studiare a fondo le caratteristiche degli esseri umani, difetti, ossessioni, debolezze e particolarità. Questo libro è una lettura consigliabile, che descrive un mondo poco conosciuto in cui violenza e corruzione sono più diffuse di quanto non possa sembrare, con personaggi che nelle loro imperfezioni trovano il modo per essere interessanti, con altri che nella loro voglia di essere perfetti sono in realtà fonte di tanti problemi. Stupenda l’immagine in copertina.